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Il Parco valore aggiunto per il territorio La Comunità del Parco è uno degli organi più importanti nella gestione di un area protetta. Ha compiti propositivi oltre che consultivi e, a ribadirne limportanza, ricordiamo che la legge rende obbligatorio il suo parere per lapprovazione dei maggiori strumenti di gestione di un parco: il regolamento, il piano per il parco, il bilancio e il conto consuntivo. È composta dai sindaci dei Comuni che fanno parte dellarea protetta e dai Presidenti delle due Regioni, delle tre Province e delle Comunità Montane che ricadono nel territorio. Il Presidente della Comunità del Parco Nazionale dei Monti Sibillini è, dal 1999, Nando Ottavi che, oltre ad essere un imprenditore di successo, è stato sindaco di Cessapalombo e Presidente della Comunità Montana Monti Azzurri. Con questa intervista ripercorriamo insieme a lui oltre dieci anni di storia del Parco, gettando, però, un occhio al futuro dellarea protetta. Che ruolo e che importanza ha avuto sinora la Comunità del Parco nella gestione dellarea protetta? È opportuno ricordare che gli anni fino al 2000 sono stati i più difficili: il Parco era visto come un Ente che avrebbe tolto potere alle amministrazioni locali, sostituendosi ad esse. Il nostro impegno è stato in primo luogo quello di coinvolgere sempre le amministrazioni locali, in particolar modo i Sindaci e gli altri amministratori comunali, cercando di far capire che con il loro contributo si poteva realizzare qualcosa di importante per tutto il territorio. E così, in effetti, è stato: ricordo in particolare lapprovazione, avvenuta allunanimità, del Piano per il Parco, frutto di una lunga serie di incontri con gli amministratori locali, i tecnici e con gli stessi cittadini. Si è trattato quindi di un grande lavoro di concertazione Sicuramente E pensare che la legge quadro nazionale (la legge 394/91, ndr) assegna maggiore importanza allEnte, inteso come organo di amministrazione e direzione, rispetto alla Comunità del Parco. Personalmente ritengo, al contrario, che la Comunità del Parco debba essere il principale organo di indirizzo; ciò in relazione al suo ruolo di coinvolgimento delle realtà territoriali. Senza la collaborazione delle amministrazioni locali e senza il contributo dei cittadini, di coloro cioè che vivono nel territorio e che ne conoscono i problemi meglio di ogni altro, il Parco sarebbe come un contenitore vuoto e soprattutto lontano dai bisogni della gente. Un Ente che non poggia sul consenso popolare, diretto o indiretto che sia, rischia di essere visto come unimposizione lontana dal comune sentire e dagli stessi principi su cui si fonda la democrazia. Che cosa ha portato il Parco al territorio in termini economici? Moltissimo, ma ovviamente non posso ricordare tutti gli interventi realizzati è certo che nella maggior parte dei casi il Parco non è stato e ancora oggi non è menzionato. Questo comporta che i cittadini del Parco non si rendono conto di quanto lEnte fa e ha fatto a beneficio del territorio. Con Aldo Cosentino, Commissario Straordinario del Parco, abbiamo parlato più volte di questo problema e proprio da lui è venuta l idea di apporre in modo ben visibile nelle strutture realizzate grazie agli interventi del Parco, una targa in cui sia menzionato lintervento economico che il Parco stesso ha elargito per il completamento o la realizzazione dellopera. In dodici anni il Parco dei Sibillini è riuscito a ritagliarsi un suo spazio allinterno del territorio? Essendo un Parco giovane, forse non è ancora riuscito a darsi lampia visibilità che una tale istituzione merita, né a soddisfare le aspettative di molti. È vero che sono stati portati avanti diversi lavori e diverse opere, anche importanti a cui, però, non è stato dato il risalto necessario che avrebbe fatto meglio comprendere come un Parco può assicurare quel valore aggiunto ad un territorio come il nostro. La presenza del Parco è fondamentale per un corretto sviluppo economico, che necessariamente deve passare dalla valorizzazione dei prodotti tipici del territorio, dellartigianato locale e del grande patrimonio culturale. La presenza del Parco è stata e resta importantissima per il settore turistico; i dati ci danno ragione: mentre lungo la costa non si fa che parlare della crisi del settore turistico, i Comuni della montagna, negli ultimi tempi, hanno registrato un numero di presenze inaspettato e lusinghiero. Questa è la dimostrazione di come un Parco sia capace di creare quel valore aggiunto di cui tanto si parla Ma i residenti, a suo parere, hanno compreso questo valore aggiunto? Purtroppo no. Ritengo che ci sia da lavorare ancora molto in questo senso... Limpegno che per primi noi amministratori dobbiamo prendere è proprio questo: far comprendere ai residenti limportanza di vivere in un Parco nazionale! Un impegno reso in questo momento difficile dalla mancanza degli organi di governo del Parco. Unassenza sopperita in parte dalla preziosa ed attenta collaborazione del commissario, il dottor Cosentino, dirigente nazionale del Ministero dellAmbiente. Qual è stata lesperienza più importante che ha vissuto come Presidente della Comunità del Parco? Ho avuto modo di collaborare e stringere buoni rapporti con i diciotto sindaci che compongono la Comunità e con gli amministratori delle Regioni e delle Province. Non nascondo che inizialmente ero un po sfiduciato; pensavo che un Parco così ampio, con tanti Comuni, due Regioni e tre Province potesse risultare ingestibile... Invece siamo sempre riusciti a ritrovarci serenamente e a discutere intorno ad un tavolo a cui tutti hanno partecipato sempre assiduamente: non cè stata una riunione a cui non abbia partecipato almeno lottanta - novanta percento dei componenti; senza contare, poi, che i risultati sono stati raggiunti quasi sempre allunanimità! Usciamo, per finire, dai confini del Parco Nazionale dei Sibillini Secondo lei cè attenzione, a livello nazionale, verso i Comuni della montagna e per le loro esigenze? Questa è una nota dolente del nostro Paese. Sono sempre stato convinto che lItalia può ricevere moltissimo, in termini di sviluppo, dai nostri piccoli Comuni dellentroterra. La nostra cultura risiede proprio nella miriade di piccoli centri che compongono la struttura portante del Paese. Sono una moltitudine inaspettata di musei a cielo aperto, tanti piccoli gioielli, ognuno da visitare. Le leggi nazionali pongono poco laccento su questo importante fattore. Se ne parla - forse anche troppo - solamente a livello di dibattito parlamentare ma i finanziamenti non arrivano mai! Se dovessero sparire certe realtà - piccole ma importantissime quali sono i nostri Comuni o le nostre piccole attività - sono convinto che si farebbe soltanto del male al nostro Paese! Michele Sensini |
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