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Il sistema di fruizione del Parco Tredici anni fa nasceva il Parco Nazionale dei Monti Sibillini; unarea protetta di oltre 70 mila ettari ma suddivisa in diciotto differenti comuni facenti parte di due diverse regioni e tre province. Oggi questo territorio, ferme restando le divisioni amministrative, inizia a presentarsi come una realtà unitaria ad un crescente numero di visitatori ed escursionisti che scoprono, anno dopo anno, questo angolo di Appennino e i tanti modi diversi di visitarlo ed apprezzarlo. La creazione e la promozione di nuove forme di turismo sostenibile - in unarea che per decenni ha avuto il miraggio di un sedicente sviluppo economico fatto anche, purtroppo, di aggressioni allambiente naturale e speculazione edilizia - è stato lobiettivo che il Parco si è posto sin dalla sua istituzione. I tanti sforzi che hanno accompagnato il cammino verso la creazione di servizi adeguati, di infrastrutture che non stravolgessero larchitettura originale dei tanti centri abitati pur valorizzando le emergenze ambientali ed artistiche di questa terra, vengono ripagati, giorno dopo giorno, dalla soddisfazione che si legge nel volto di coloro che hanno vissuto questo territorio, anche per pochi giorni, portandosi con sé lemozione di chi si è arricchito di qualcosa di nuovo e diverso dalla quotidiana routine. La rete dei sentieri Una fitta rete di sentieri attraversa il territorio, da quelli di alta quota che attraversano il massiccio centrale alle vecchie strade e mulattiere che per secoli hanno costituito la rete viaria di collegamento tra le mille frazioni pedemontane dei Sibillini. Molte di quelle strade oggi compongono alcuni formidabili anelli escursionistici che oramai in molti conoscono. Primo tra tutti il Grande Anello dei Sibillini, un lungo trekking che da tanti anni gli escursionisti apprezzano non solo per le bellezze naturali, artistiche e architettoniche che si incontrano lungo il percorso ma anche per la realtà sociale che permette di scoprire. I gestori dei rifugi dislocati nei punti tappa dellanello e gli abitanti dei paesi e delle frazioni che si attraversano mostrano la loro innata ospitalità che spesso celano dietro la prima burbera impressione della gente di montagna. Chi ha percorso i 120 km del Grande Anello assicura che si tratta di unesperienza fantastica, meritevole di rimanere impressa nella memoria. Per tale motivo, da questo anno, il Parco, a chi compie lintero itinerario, rilascia un Diploma che vuole essere un piacevole ricordo di questa particolare ed indimenticabile settimana di avventure. Un modo per sottolineare il valore di un modello alternativo di sviluppo e valorizzazione turistica del territorio. Sulla falsa riga del Grande Anello escursionistico è stato poi creato il Grande Anello in Mountain Bike che si sviluppa per oltre 160 km. Sono inoltre presenti anche 14 itinerari per gli amanti della mountain bike, ovvero percorsi di diversa difficoltà per chi ama passare le proprie vacanze in sella ad una bici, con il solo rumore del vento come compagno di viaggio. Ultimi nati in ordine di tempo, i Sentieri Natura impreziosiscono una già ricca rete di sentieri. Una serie di brevi percorsi ad anello, che si compiono con due, tre ore di cammino al massimo, realizzati in prossimità di quasi tutti i comuni del Parco; essi sono tematizzati a seconda del diverso ambiente che si visita e un pannello informativo, contenente anche la cartografia del sentiero e posto in corrispondenza dellinizio di ciascuno di essi, fornisce lo spunto di riflessione sulle caratteristiche dei vari paesaggi che si ammirano o sul tema a cui è ispirato il tracciato. I Sentieri Natura sorgono quasi tutti entro la fascia collinare del Parco, pertanto hanno bisogno di una manutenzione particolare: è bene avvertire che saranno tutti percorribili solo per la fine del mese di luglio, consigliamo quindi di informarsi prima sullo stato del sentiero che si intende percorrere. Particolare riguardo è stato inoltre riservato alla fruizione da parte di visitatori disabili che possono percorrere gli itinerari appositamente attrezzati di Forca di Presta e del Lago di Fiastra. Il primo si sviluppa ai piedi del maestoso Monte Vettore e conduce ad un belvedere mozzafiato, recentemente arricchito da un punto sosta e da una terrazza da cui si possono osservare e riconoscere i monti che, verso sud-est, si aprono alla vista. Il sentiero per tutti di Fiastra, che segue le sponde del lago, costituisce invece un dolce percorso lungo il quale si può godere di un ambiente che, pur realizzato dalluomo con la costruzione della famosa diga, costituisce unoccasione di sicuro svago e tranquillità. Sempre nellambito dellidea di un parco aperto a tutti è in fase di ultimazione la Grande Via del Parco, un percorso che si sviluppa sulla rete viaria esistente, da percorrere in auto, in moto o in bici. Si tratta di un lungo anello da cui partono altri percorsi circolari più piccoli attraverso i quali si possono visitare tutti gli splendidi borghi del parco e i diversi ambienti naturali che lo caratterizzano. È prevista per gli inizi del prossimo anno luscita di una Guida alla Grande Via del Parco, un utile sunto dellintero sistema di fruizione dellarea protetta, con un particolare occhio di riguardo ai Sentieri Natura, ai Musei del Parco e alle tante curiosità che impreziosiscono questo magnifico territorio. Da questa stagione il Parco dei Sibillini presenta al suo pubblico una importante novità: la Grande Ippovia del Parco. Un progetto suntuoso che, oltre a permettere la scoperta a cavallo dei Sibillini lungo nuovi ed interessanti itinerari creati con la stressa filosofia degli altri Anelli, collega i maggiori parchi dellAppennino centrale: Sibillini, Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga e Parco della Majella. Per il progetto, che è nato dalla collaborazione fra il Ministero dellAmbiente, i tre parchi nazionali e la Società italiana del cavallo e dellambiente, è stata anche realizzata una interessante pubblicazione con unottima cartografia che illustra le diverse ippovie e i modi di collegamento tra i parchi. I centri di fruizione turistica e naturalistica del Parco Entro i confini del Parco Nazionale dei Monti Sibillini si trovano diciotto Comuni ricchi di storia e di tesori artistici. Per venire incontro alle esigenze dei visitatori e dei residenti il Parco ha creato sin dai primi anni della sua storia una rete di punti informativi, le Case del Parco, i cui servizi sono stati oggi associati a quelli di altre strutture più grandi, polifunzionali, come i centri visita, i centri tematici e i musei. Il territorio si è arricchito così di importanti infrastrutture: lEcomuseo del Cervo di Castelsantangelo sul Nera, a cui è annesso il centro faunistico di circa 30 ha, nato con il duplice scopo di favorire la conoscenza da parte del pubblico di questo nobile animale e di contribuire allintervento di reintroduzione avviato oramai da due anni. Laltra area faunistica si trova a Bolognola ed ospita i primi due camosci reintrodotti nei Sibillini a seguito di un importante progetto che ha coinvolto anche il Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, il Parco nazionale della Majella e Legambiente. Anche in questarea è possibile effettuare visite guidate con il personale del CEA Valle del Fiastrone. A Visso, lunione dei servizi offerti dalla Casa del Parco e dalla Mediateca dei Sibillini ha portato alla nascita di un interessante Centro visita collocato al piano terra della sede dellEnte Parco. Oltre a fornire il servizio di prenotazione unica per le escursioni con le Guide del Parco, il centro accoglie un articolato archivio di oltre quattromila titoli tra libri e riviste, a cui si aggiunge una preziosa galleria di immagini fotografiche. Entro lanno inoltre, il Centro visita sarà arricchito anche dal Laboratorio del Paesaggio destinato ad attività di informazione, illustrazione delle specificità ambientali e paesaggistiche del parco con particolare riferimento alla gestione sostenibile dei boschi e delle praterie montane, anche in funzione degli interventi di reintroduzione faunistica. Il Centro dei due Parchi di Arquata del Tronto - unico comune europeo ad avere il proprio territorio ricompresso in due parchi nazionali, quello dei Sibillini e quello del Gran Sasso - Laga, è punto informativo privilegiato per chi proviene dalla Salaria, mentre risalendo i confini del parco verso nord si incontrano le Case del Parco di Montegallo,e il Centro Tematico sul Chirocefalo del Marchesoni di Foce di Montemonaco. Le Case del Parco di Amandola, Cessapalombo e Montefortino hanno sede invece in tre strutture museali: se Cessapalombo ha puntato alla valorizzazione dellantica arte dei Carbonai con la creazione del museo delle Carbonaie, ad Amandola, presso il Chiostro di S.Francesco, i turisti possono visitare il Museo Antropogeografico dove, oltre a poter usufruire del servizio informazioni sullarea protetta, potranno visitare gli spazi dedicati alla ricostruzione dei tanti paesaggi del Parco dei Sibillini. Nel cinquecentesco Palazzo Leopardi di Montefortino si potranno ammirare il Museo della fauna dei Sibillini, il Museo dellarte sacra e la preziosa pinacoteca F. Duranti. Questultimo gioiello ospita opere che coprono un arco temprale che va dal gotico al neoclassico, alcune di inestimabile valore attribuite al Perugino. Le Case del Parco di Norcia, di Ussita, di Pievebovigliana, di San Ginesio e Preci, oltre al Centro informativo estivo di Castelluccio, dislocate in punti strategici di arrivo e di intenso transito di turisti, sono poi altri importanti punti di riferimento aperti, nel periodo estivo, mattina e pomeriggio. La fascia territoriale che circonda la catena montuosa è un susseguirsi di paesi, case e rocche testimoni di un passato antichissimo; recenti scoperte archeologiche non fanno che confermare la presenza di nuclei preistorici di Sabini, Umbri e Piceni; lintensa vita medievale si riconosce nellarchitettura di alcuni tra i borghi più belli dItalia che formano un patrimonio artistico ragguardevole valorizzato, oggi, da un sistema di musei nato da una lunga e proficua collaborazione tra il Parco e le amministrazioni comunali. Visso, custode nel tempo di preziosi manoscritti autografi di Giacomo Leopardi, ha oggi un museo tematico dove è facile emozionarsi di fronte a quelle righe scritte dal pugno del poeta. Il Museo dei Manoscritti Leopardiani sorge accanto del Museo Civico Diocesano del paese; ai manoscritti fanno quindi da cornice alcuni splendidi esempi di scultura lignea e alcune tra le più significative opere di Paolo da Visso. Ultimo, ma non certo per importanza, il Museo della Nostra Terra di Pievetorina: uno splendido esempio di come dar valore agli oggetti del passato. La vita rurale e contadina dellalto maceratese è sintetizzata nelle bellissime ricostruzioni raccolte nelle stanze dellex Convento di S.Agostino per un tuffo nel passato che non si esaurisce certo con la visita a questo museo. Michele Sensini |
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