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Riflessioni nel Parco A Montefortino Ventanni dopo un convegno di studi riflette sul passato e sul futuro del Parco dei Sibillini Ventanni or sono lidea Parco era presente nella mente di pochi ma appassionati montanari ambientalisti. E ventanni or sono questi simpatici quattro gatti, armati di scarponi e piccozze, ma anche di tanta fede in quellidea, organizzarono un convegno a Montefortino per discuterne. A distanza di ventanni si sono reincontrati, stesso posto, stesso entusiasmo, per parlare di quella che è ormai una realtà piuttosto visibile: il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Dal 7 al 9 novembre dello scorso anno a Montefortino si è infatti svolto un convegno cui hanno preso parte, oltre ai vertici dellEnte, anche i rappresentanti del CAI, WWF ed altre associazioni che furono tra i promotori dellistituzione dellarea protetta. Il clima in cui si svolse quel primo incontro del 1977 era certamente diverso da quello di oggi. La discussione fu accesissma - ha ricordato Luciano Carosi che era presidente del comitato pro Parco - anche perchè sapevamo che il fallimento di quei lavori avrebbe troncato sul nascere la meravigliosa idea per cui gli ambientalisti lottavano da tempo. Una discussione a tutto campo dai toni spesso altamente infuocati. Oggi, invece, si è parlato del Parco in modo del tutto diverso. Non più sul tavolo il binomio Parco sì o Parco no, ma la sicurezza del Parco come. Ad esempio come far convivere le diverse anime del territorio, da quella puramente ambientalista e protettiva a quella decisamente pragmatica composta dalle esigenze reali della popolazione che allinterno del Parco vive e produce. Su questo si è incentrato tutto il convegno del 1997 che, nei numerosi e interessanti interventi, ha raccontato proprio questa fase nuova che lEnte si appresta ad imboccare; una realtà che esiste e vive e che ora bisogna far funzionare. E dallillustrazione dei progetti già realizzati a quelli in fase di partenza, la strada è apparsa quella giusta: il Parco dovrebbe diventare una sorta di istituzione protettiva e propositiva non solo per lambiente, ma soprattutto per chi vi abita e per chi vi entrerà in veste di turista. Dal convegno è infatti emersa, tra le tante idee e proposte, la necessità di costitutire una consulta delle Comunanze agrarie che possa dar voce alle esigenze degli abitanti. Ed è stata sottolineata limportanza che il Parco si ponga non come un cappello che ripara dalla pioggia, ma come un ponte tra le istituzioni e la base che permetta il passaggio continuo di informazione e che stimoli la partecipazione. Solo così, infatti, il Parco dei Sibillini sarà veramente quello che i vecchi ambientalisti di ventanni or sono e gli estimatori che ne hanno promosso la creazione si aspettavano che fosse. (G.M.) |
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