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A colloquio con i Sindaci di Ussita e Bolognola Quando la determinazione è gentile ma inflessibile Quello che incanta delle donne sindaco del Parco dei Sibillini non è laspetto attraente nè tanto meno la preparazione tecnica (che certamente possiedono), ma la passione che mettono in questo lavoro. I comuni di Ussita e Bolognola hanno, da qualche tempo, la fortuna di essere amministrati da due simpatiche ed intelligenti signore: rispettivamente Silvia Bernardini e Maria Gabriella Maggi. Entrambe sono contente di vivere allinterno del Parco, ma vorrebbero che i problemi gestionali e di immagine che ancora affliggono questa oasi fossero già risolti del tutto. Sono stata una fautrice dellistituzione del Parco anche molto prima di essere eletta - dice il sindaco di Bolognola, un grazioso paese di appena 180 anime - ma vorrei che scomparisse il divario, ancora dolorosamente esistente, tra la popolazione e lEnte. Il sindaco si riferisce in particolare al non facile rapporto che intercorre tra i suoi cittadini e le guardie forestali. Sono la prima immagine che la gente ha del Parco, ma in molti qui si lamentano del loro porgersi in modo troppo distante e poco elastico, come se frapponessero una maschera tra le persone e la nuova istituzione. Per il resto va tutto bene, la gente di Bolognola non sente troppo i vincoli cui è soggetto il territorio perchè in realtà fondamentalmente vi sono sempre stati. Maria Gabriella Maggi conosce tutti e ama il modo di vivere dei suoi concittadini. Per me - dichiara - è normale girare con le catene sempre in macchina e convivere con la neve nella stagione invernale; qui tutti abbiamo sempre vissuto così. Lei, inoltre, è quasi una figlia darte perchè la madre ha rivestito la carica di sindaco dal 1975 al 1990, per poi lasciare lincarico, con una parentesi di pochi anni, proprio alla figlia che è cresciuta davvero a pane e amministrazione. Anche il sindaco di Ussita, Silvia Bernardini, nel corso della sua legislazione (è stata eletta nel 1995) ha rilevato un grande miglioramento dal punto di vista della programmazione allinterno del Parco, anche se ritiene che la strada da percorrere per arrivare a raccogliere i frutti sia ancora lunga. Per Ussita i problemi sono diversi che per altri paesi, rannicchiata comè allinterno della catena dei Sibillini. Lidea del Parco - spiega il sindaco - con la sua immagine precisa dellambiente da salvaguardare e valorizzare, non collima, nè daltra parte potrebbe, con le esigenze della valorizzazione turistica di Ussita. Noi viviamo di impianti sportivi ed alberghi e certamente vediamo in un altro modo centrali elettriche o impianti di risalita. Di certo, però siamo sulla buona strada per cercare un punto di incontro, un compromesso che possa giovare sia a noi che allistituzione Parco. Molto si sta facendo e noi sindaci lo sappiamo forse meglio della popolazione che vive in mezzo a questi monti e che ancora forse non avverte i profondi e in futuro produttivi cambiamenti che il Parco Nazionale sta apportando alla loro vita. I sindaci dei tanti paesi insediati in mezzo ai fantastici Monti Azzurri sono tutte persone un po speciali, gente che fa parte della gente, amministratori attivi e entusiasti, ma certamente queste due rappresentati femminili della categoria hanno un guizzo diverso, una determinazione gentile ma inflessibile. E quando parlano del loro paese e dei loro cittadini è come se parlassero di figli. Guai a toccarli. (G.M.) |
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