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Sulle orme di San Benedetto Intervista al Priore della Comunità Benedettina di Norcia Padre Cassian Folsom, Priore della Comunità Benedettina di Norcia, ci riceve nella foresteria dellantico Monastero di Norcia. Tra i mille impegni che si susseguono nelle settimane che precedono i festeggiamenti per il Patrono dEuropa, trova il tempo di fare una breve chiacchierata con noi. La sua Comunità si è insediata nel dicembre del 2000, data storica per Norcia che finalmente ospita una comunità monastica capace di perpetuare la forte vocazione religiosa della città. È in Italia da ventanni e laccento americano colorisce il suo perfetto italiano. Si rende conto dellimportanza della vostra presenza per Norcia? La presenza dei monaci è un simbolo, è il simbolo dellidentità della città, che per tanto tempo non è stata completa. Questo è il motivo principale dellaccoglienza così calorosa che abbiamo ricevuto e che tuttora ci viene manifestata. Ci racconti brevemente come è arrivato in Italia e il vostro insediamento qui a Norcia Fui mandato a Roma nel 1984 dai miei superiori per studiare allUniversità Benedettina di S.Anselmo. A Norcia la presenza secolare dei monaci benedettini fu interrotta nel 1810 dalle leggi Napoleoniche che soppressero in tutta Europa la Comunità Benedettina dei Celestini. Poi, nel 1824, Norcia divenne Diocesi e il Vescovo prese la sua residenza qui, in questo monastero; nel 1986 il Papa ha unito la diocesi di Norcia con quella di Spoleto: da quella data il Monastero fu reso di nuovo disponibile e rimase vuoto finché non arrivammo noi. LArcidiocesi e il Comune hanno cercato per molti anni una comunità monastica che venisse qui. Noi cercavamo disperatamente un luogo e a Roma - dove nel 1998 è nata la nostra Comunità - non lo trovavamo. Noi in cerca di un monastero e Norcia in cerca di Monaci, ecco come è nato questo matrimonio di desideri. Il Comune ha in programma ogni anno tante iniziative legate alla figura di San Benedetto, prima tra tutte la festa del Patrono Non solo, abbiamo molte idee e molti progetti: il nostro sogno è quello di realizzare un Centro Studi Benedettini qui a Norcia, coinvolgendo tutti i comuni umbri che hanno una presenza monastica storica. Oggi sono ancora progetti, per ora la nostra piccola Comunità concentra i suoi sforzi sulla formazione dei giovani monaci. Questanno la fiaccolata che si tiene in onore della festa di San Benedetto e che si conclude a Norcia partirà da Gerusalemme, una città segnata dalla guerra. La settimana prossima partirò per dare inizio alle celebrazioni. Mi sembra di capire che Lei viaggia molto Una volta a settimana vado a Roma dove insegno allUniversità Benedettina, forse viaggio anche troppo! Questo movimento è un po un paradosso: noi facciamo il voto di stabilità ad un luogo, osserviamo la clausura - una vita raccolta entro le mura del Monastero - ma allo stesso tempo abbiamo orizzonti vasti e una rete di legami molto ricca in tutto il mondo. Potete chiedere al postino di Norcia: le lettere provenienti dai paesi più strani sono dirette al Monastero! La parola di San Benedetto suscita grande richiamo nel mondo anglosassone, anche oltreoceano da dove proviene lei, ma il Santo è anche Patrono dEuropa. La sua figura può essere considerata come un tratto di unione tra due mondi? San Benedetto ha ancora molto da dire, lui conosce luomo fino in fondo e nella regola spiega la lotta delluomo per correggere i suoi vizi e per progredire, non solo nella santità religiosa, ma anche nellumanità. Se tutti seguissimo il suo insegnamento non ci troveremmo di fronte ad un mondo così spietato. Purtroppo oggi abbiamo perso lidentità delluomo, la cultura europea - la cultura occidentale in genere - ha messo da parte Dio: è chiaro il desiderio di negare la pienezza della natura delluomo e di accettare soltanto la parte esteriore. Questo porterà dei frutti disastrosi, inevitabilmente. Ora et Labora, la regola di San Benedetto, lega la vostra vita, la vostra vocazione, alla natura. San Benedetto organizza la vita del Monaco in sintonia con i ritmi naturali. Le nostre giornate sono scandite dal sole: Il mattutino, la prima preghiera della giornata, si deve fare sempre al buio, durante la notte, le lodi partono con laurora. Tutte le preghiere che scandiamo durante la giornata sono sempre in collegamento con il passaggio del sole; in estate, quando le ore di luce sono maggiori di quelle di buio, lorario del Monaco viene aggiustato per rispondere ai ritmi naturali. Per voi, quindi, è importante il fatto di trovarvi in un parco nazionale, di essere circondati da una natura di straordinaria bellezza? Il monaco non può vivere senza la bellezza, per noi è il nutrimento spirituale dellanima. Norcia, circondata dalle montagne, è un posto bellissimo. Rifletto spesso sul fatto che San Benedetto stesso, vivendo qui e camminando tra queste montagne ha potuto cogliere il senso di questo luogo. Per il monachesimo benedettino il luogo geografico è molto importante: mentre i Francescani possono girare, muoversi, anzi fa proprio parte della loro vocazione, il monaco mette le radici su un posto e rafforza il proprio rapporto con il luogo. I novizi che sono qui hanno un giorno libero alla settimana e ne approfittano per andare in montagna, hanno lopportunità di uscire dalla normale routine e di sperimentare direttamente la bellezza della natura: fa crescere il loro spirito e la loro fede. Io come Priore non ho tempo di godere della bellezza della natura, ma spero di poterlo fare un giorno! Il Priore deve tornare ai suoi impegni, ma prima di salutarlo lo informo del fatto che il nostro Parco ha appena compiuto dieci anni. Con un bel sorriso sul volto illuminato dai suoi magnetici occhi blu ci augura di continuare così: Auguri! Avete fatto molto finora le sue brevi ma sincere parole. Mentre mi accompagna alla porta non riesco a trattenere unultima domanda: Padre, ma voi lavorate ancora la terra? chiedo incuriosito. Si ferma lungo il corridoio della foresteria, guarda verso la vetrata che si affaccia sul piccolo cortile interno, e col solito sorriso mi dice: Il lavoro manuale è molto proficuo per lo spirito, ma vede questo cortile? È lunico pezzo di terra che abbiamo! . di Michele Sensini |
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