Comunicato Stampa n.4 del 27.03.2007

 

ALTRI CINQUE CERVI NEL PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI 

 

Questa mattina, nel territorio di Castelsantangelo sul Nera, sono stati rilasciati con successo 5 cervi, 3 adulti e due giovani, che si sono immediatamente  inoltrati nei boschi della zona e che contribuiranno a rafforzare la neocolonia formatasi nell'ambito del progetto di reintroduzione del cervo avviato dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini nel 2005.

Gli animali oggi reintrodotti provengono dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi a differenza degli altri 49 esemplari, liberati in passato, che erano originari della Foresta Demaniale di Tarvisio.

Anche questi esemplari saranno attentamente seguiti e monitorati utilizzando sia tecniche naturalistiche classiche che avvalendosi della radiotelemetria. Sarà quindi particolarmente interessante osservare il loro comportamento e adattamento alle nostre montagne che peraltro presentano alcune caratteristiche analoghe a quelle dei loro territori di origine condividendo con loro anche una presenza oramai consolidata del lupo.

All'operazione, realizzata dal Parco con il supporto tecnico-operativo del CFS e del Comune di Castelsantangelo sul Nera, era presente, oltre allo staff del Parco, anche dal Commissario Straordinario Sauro Turroni. "La mia esperienza è stata contrassegnata con soddisfazione dall'arricchimento delle specie faunistiche dell'area " – ha dichiarato con entusiasmo il sen. Turroni - "Sono arrivato al Parco il giorno in cui venivano introdotti i primi due camosci; durante la mia permanenza sono arrivati gli orsi, adesso che sto concludendo il mio incarico stanno arrivando altri cervi, fra l'altro dal Parco di casa mia."

 La collaborazione con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi proseguirà anche nei prossimi giorni, in cui è previsto il trasferimento di altri cervi. L'operazione di reintroduzione di tale specie, che dai Sibillini si era estinta da quasi due secoli, sta così progressivamente raggiungendo gli obiettivi prefissati tanto che sono già stati osservati i primi nuovi nati. Ora si spera che l'interesse per questa magnifica specie, che rappresenta il vero "signore" dei nostri boschi, possa contribuire a limitare i fattori di rischio, che purtroppo, sono ancora legati a singoli, ma anche gravi, episodi di bracconaggio.