NEWSLETTER n.1 del 26 luglio 2018 |
Alessandro Gentilucci è il nuovo vice Presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Nominato all’unanimità dal consiglio direttivo dell’Ente in sostituzione dell’ex Sindaco di Ussita, Marco RinaldiIl Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha il suo nuovo vice Presidente. Si tratta di Alessandro Gentilucci, Sindaco di Pieve Torina, che prende il posto del dimissionario ex Sindaco di Ussita, Marco Rinaldi, che aveva lasciato il ruolo di primo cittadino lo scorso anno decadendo automaticamente dalla carica di vice Presidente dell’Ente. Gentilucci, che già faceva parte del consiglio direttivo del Parco, è stato nominato dallo stesso all’unanimità. “A lui vanno i nostri migliori auguri perché possa, con il suo dinamismo e la sua determinazione, dare un contributo fattivo al rilancio del territorio anche in questa nuova veste istituzionale” sottolinea il Presidente Oliviero Olivieri. “Il ruolo dei Sindaci è fondamentale per il Parco, perché essi rappresentano il legame diretto con i territori e le persone che vi abitano” prosegue Olivieri. “E, dunque, dalla consapevolezza del valore del lavoro di rete per un medesimo obiettivo, ossia la tutela e la valorizzazione dei Sibillini, saremo capaci di immaginare e costruire un futuro per questo territorio, nonostante le difficoltà del sisma”. Sulla stessa linea Domenico Ciaffaroni, Presidente della Comunità del Parco e Sindaco di Montefortino secondo cui “la nomina di Gentilucci, se da una parte assicura continuità alla rappresentanza del maceratese nell’Ente, dall’altra rafforza l’idea che siano i Sindaci, insieme al Parco, in prima linea nella tutela e valorizzazione del territorio, soprattutto nella fase delicata che ci aspetta, quella della ripartenza e del rilancio”. Gentilucci, già Presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, si è detto “onorato per la fiducia che il consiglio direttivo ha voluto riporre nella mia persona. Una nomina che è motivo di orgoglio non solo per il grande piacere mio personale di essere stato scelto e individuato dai sindaci, ma anche perché un maceratese dei territori più colpiti dal sisma andrà a ricoprire il ruolo di presidente ad interim in quanto il prossimo 24 agosto decadrà l’attuale presidenza del Parco e sarà di fatto il vicepresidente a portare avanti l'incarico fino a nuova nomina che compete al Ministero dell’Ambiente. Avverto pertanto la responsabilità di un ruolo così importante, anche e soprattutto in funzione di quei territori che fanno parte del Parco e che vedono nello straordinario paesaggio in cui viviamo, e nella sua tutela e valorizzazione, un momento essenziale per lo sviluppo economico di questa nostra realtà". |
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La Carta Europea del Turismo Sostenibile: opportunità di rilancio per il Parco Alcuni dati per riflettere sul sistema turistico del ParcoLa Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) è una delle chiavi di rilancio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, soprattutto per il post terremoto. Il suo essere uno strumento che si avvale e si nutre di un confronto costante con i protagonisti del territorio, a cominciare dai Sindaci, ne fa una opzione preziosa per sviluppare strategie condivise per progettare il futuro dell’intera area dei Sibillini. “È in questa fase di passaggio, sicuramente complessa anche dal punto di vista emotivo, che vanno forniti gli adeguati input per una riorganizzazione del sistema turistico, soprattutto alla luce dei cambiamenti in atto nel mondo del turismo, con una domanda alla ricerca di ospitalità ed esperienze sempre più autentiche e sempre più legate ai territori”, così si legge nel documento redatto da SL&A, la società chiamata a gestire il rinnovo dell’adesione del Parco alla Carta Europea del Turismo Sostenibile, sul sistema turistico del Parco pre e post sisma. Interessanti i dati raccolti e le analisi sviluppate. Proviamo a darne un rapido sunto per tentare una lettura complessiva del contesto territoriale: • il dato dello spopolamento, con una diminuzione del 3.3% dei residenti al 1 gennaio 2017 rispetto al censimento del 2011, al di là degli effetti del terremoto, con punte particolarmente negative nei comuni di Bolognola, Arquata del Tronto e Castelsantangelo sul Nera; • il dato dell’invecchiamento della popolazione; • il dato sulla tenuta delle imprese legate al comparto agricolo anche in considerazione del valore riconosciuto alle produzioni tipiche; • il dato sul numero di visitatori presso i Centri Visita del Parco, che fa registrare un picco nel 2013 con 45.141 visitatori e poi un costante declino, con una prevalente componente di turismo di prossimità, quindi marchigiani e poi laziali e umbri con appena il 12% di visitatori provenienti dall’estero (2015), in particolare olandesi, inglesi, francesi e tedeschi; • lo stato di fruibilità dei Centri di Educazione Ambientale (CEA) che attesta la non operatività di 4 CEA, la parziale fruibilità di 2 CEA e la fruibilità piena soltanto di 3 CEA; • il dato sulla fruibilità dei sentieri, in larga parte integri nonostante gli eventi sismici (oggi circa l’80% della sentieristica risulta agibile); • il dato sull’offerta ricettiva da cui si evince che prima dell’evento sismico il numero di posti letto disponibili era di 9.473 unità (2016) per un totale di 305 strutture ricettive prevalentemente extra-alberghiere; il sisma ha comportato l’inagibilità e la chiusura di strutture all’interno del Parco (circa il 72%) per più di 6.000 posti letto. Le località più colpite sono Arquata del Tronto, Cessapalombo, Visso, Ussita, Pieve Torina, Norcia; • il dato sulla fruibilità dei rifugi da cui si evince che soltanto due su sette risultano agibili (Tribbio, Fiastra e Garulla, Amandola); • il dato sulle presenze turistiche nel Parco che evidenzia un dato significativo ed in crescita fino al 2015, con 340.855 unità, sceso repentinamente a 257.525 nel 2016, a seguito del sisma di agosto. Dunque, nel 2016 sia nelle Marche che in Umbria la serie di eventi sismici ha fortemente indebolito l’economia locale sottraendo flussi turistici ai territori del cratere e mettendo in crisi complessivamente il sistema economico-sociale dell’area Parco. Tuttavia il quadro, pur presentando molte ombre, regala qualche luce. L’indagine, ad esempio, ha riguardato anche il livello di notorietà del Parco evidenziando punte di significativa interazione con il pubblico social come nel caso di alcuni video che hanno fatto registrare oltre 500 mila visualizzazioni. Ancor più interessanti, sia pur con un valore meramente indicativo data l’esiguità del campione intervistato, le indagini sul profilo del visitatore tipo del Parco, frutto della somministrazione di questionari effettuata tra il 2014 e il 2017: oltre il 90% degli intervistati dichiara di sapere di trovarsi in un territorio “speciale” ed anzi più di 2/3 del campione asserisce di essere venuto per il Parco. Ed è proprio l’unicità dell’ambiente naturale la prima scelta di chi vuol venire in vacanza in questi luoghi perché cerca, in primis, passeggiate ed escursioni dando sostanzialmente un giudizio positivo all’esperienza: il 33% degli intervistati si ritiene molto soddisfatto, il 46% abbastanza. Stefano Landi, fondatore di SL&A, sottolinea come sia importante “valutare l’esigenza non di un ritorno a dove eravamo prima del sisma, situazione che già palesava elementi di criticità, ma piuttosto di una nuova ripartenza, magari su linee che tengano maggiormente conto di quanto sta accadendo nel panorama turistico nazionale e internazionale”. La sfida è quella di trasformare un danno in una opportunità facendo leva su alcune peculiarità che già qualificano il territorio: ad esempio la consapevolezza del valore del Parco dal punto di vista paesaggistico ed ambientale. “Dobbiamo lanciare l’idea che i Sibillini siano il parco della ricostruzione”. A parlare stavolta è il direttore Carlo Bifulco secondo cui “si potrebbe pensare ad un laboratorio aperto dove sperimentare in modo virtuoso nuove direzioni a cominciare da una riorganizzazione del turismo esperienziale che possa prevedere una programmazione più efficace e razionale dei flussi”. Gli incontri sulla CETS proseguiranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi sino alla stesura definitiva della Carta e al relativo rinnovo dell’adesione. |
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La CETS oltre la CETS Ospitiamo un contributo di Stefano Landi, fondatore di SL&A, società chiamata a gestire il rinnovo dell’adesione del Parco alla Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS)Per quanto questa attività si stia sviluppando proprio adesso, è di tutta evidenza che il Parco Nazionale dei Monti Sibillini non si trova solo di fronte al rinnovo della Carta Europea del Turismo Sostenibile. Due sono le situazioni preminenti, forse più importanti della CETS, ma certo ad essa profondamente collegate, oltre che tra di loro: • da un lato il “bradisismo” demografico sociale ed economico proprio di molti territori del Parco, e comune alle Aree Interne, in particolare appenniniche, problema che ha tra l’altro generato una specifica “Strategia Nazionale”; • dall’altro gli eventi sismici dell’agosto e dell’ottobre 2016, con tutto il loro portato di distruzione materiale, ed il loro rischio di devastazione delle Comunità e della loro vita. La “tendenza naturale” in cui si inseriva la CETS prima del 2016 è piuttosto chiara: una riconversione virtuosa verso le tematiche del turismo lento, esperienziale ed identitario, gestita con lungimiranza anticipatrice. Si pensi ad esempio al Grande Anello dei Sibillini, antesignano dei Cammini che hanno poi visto l’istituzione di un “Anno” dedicato dal MIBACT (Ministero Beni e Attività Culturali), e la pubblicazione, a fine 2017, di un “Atlante” nazionale. Di più, e a differenza di molte altre situazioni analoghe (si vedano ad esempio gli altri Parchi Nazionali censiti dal MATTM - Ministero Ambiente e Tutela Territorio e Mare - nell’ambito del lavoro sul “Capitale Naturale”), il PNMS ha saputo cogliere con tempismo le innovazioni negli strumenti comunicativi, dimostrando una grande attenzione e capacità di presenza dinamica sui media, vecchi ma soprattutto nuovi. Il territorio ed i soggetti del PNMS, sotto l’egida del Parco, hanno quindi intrapreso numerosissime iniziative, e tante altre ne stanno nascendo, in una direzione perfettamente coerente con la “filosofia CETS”. Ma l’accelerazione drammatica proposta dagli eventi sismici del 2016 impone una considerazione nuova: per quanto drastico possa sembrare, è realistico affermare che “non si torna al prima”. Pensare di ricostruire strutture produttive obsolete così come erano pre-sisma non solo manca di senso economico, quanto soprattutto manca di logica di mercato, soprattutto in un’area CETS. Occorre infatti guardare realisticamente in avanti e pensare alla domanda del futuro: in estrema sintesi, ci troviamo e ci troveremo sempre meno in un’epoca di villeggiatura, e sempre più davanti ad una richiesta diffusa e variegata di esperienze. E allora, probabilmente, si tratta di concepire per i territori del PNMS sempre più cammini e percorsi, sempre più rifugi ed eventi del gusto, sempre più strutture leggere, magari temporanee, ma emozionali, uniche nella loro concezione e nella capacità di creare coinvolgimento in una Comunità più ampia di quella degli ospiti affezionati, ma non meno importante. |
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Good Morning Sibillini e RisorgiMarche: il Parco finanzia il “dopo Festival” Appuntamento con il “dopo Festival” sabato 28 a Montefortino e martedì 31 luglio ad Amandola. Good Morning Sibillini! Gustosi di natura sarà anche a Montemonaco il 29 luglio quando verrà presentato il calendario 2019 del ParcoGood Morning Sibillini! Gustosi di natura è un progetto finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio che prevede più appuntamenti che associano le produzioni e la gastronomia locali ad iniziative culturali e di intrattenimento. Il progetto ha previsto sin dalla sua ideazione una collaborazione con gli organizzatori di RisorgiMarche, l’iniziativa ideata e fortemente voluta dall’attore Neri Marcorè per mantenere alta l’attenzione sul territorio marchigiano ferito dal sisma del 2016 e che sta portando diversi artisti e migliaia di persone nei luoghi dell’Appennino. In particolare, oltre a vigilare sulla fruizione delle aree concerto che ricadono nei territori del Parco, l’Ente, in accordo con i Comuni interessati ha cofinanziato il “dopo Festival”, ossia le iniziative di tipo gastronomico e culturale coerenti con le attività del progetto Good Morning Sibillini! che caratterizzeranno le serate dopo i concerti. Date certe, al momento, sono quelle del 28 luglio, a Campi di Vetice di Montefortino, dove si esibirà Paolo Belli e la sua Big Band, e del 31 luglio a Casalicchio di Amandola, che farà da cornice ad una festa a sorpresa, con la partecipazione di ospiti la cui identità verrà svelata soltanto al momento. In mezzo, domenica 29 luglio, un altro appuntamento di Good Morning Sibillini! a Montemonaco, ricchissimo di iniziative. Verrà presentato il nuovo calendario 2019 del Parco, le cui immagini sono state donate dall’Associazione Fotografi Naturalisti Italiani delle Marche. La stessa AFNI curerà una mostra fotografica. Verrà allestita inoltre un’area del gusto, con vendita e degustazione di prodotti locali. Alle 21 uno spettacolo tra musica, fotografia e astronomia, con proiezioni di immagini fotografiche e osservazione astronomica. “Dunque, segnali di speranza, segnali di un Parco che vuol giocare un ruolo di primo piano nel rilancio del turismo nell’area dei Sibillini anche attraverso queste iniziative” sottolinea il presidente dell’Ente, Oliviero Olivieri. “RisorgiMarche è una straordinaria opportunità da questo punto di vista, ma va gestita con oculatezza ed attenzione proprio perché la fruizione del Parco deve sempre essere condotta con grande sensibilità e consapevolezza da parte del pubblico. Debbo dire che i primi feedback sono confortanti. Dobbiamo proseguire su questa linea. Solo così, come testimoniano anche le straordinarie fotografie che accompagnano il nuovo calendario del Parco, riusciremo a conservare la bellezza di questi luoghi e a dare un senso profondo ed autentico al valore del Parco come ente di tutela e valorizzazione dei Monti Sibillini e delle comunità che vi abitano”. |
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La notte della polvere: un libro sul lupo Merlino per raccontare la forza della Natura I fondi raccolti dalla vendita del volume serviranno per contribuire a ricostruire l’area faunistica di Castelsantangelo sul NeraUna storia bellissima, in ricordo di Massimo Dell’Orso, che è stato gestore del Centro Faunistico di Castelsantangelo sul Nera, e “custode” del lupo “simbolo” del Parco, Merlino. Ed è proprio Merlino il protagonista di questo libro, “La notte della polvere”, scritto dal compianto Massimo insieme all’amica Maria Cristina Garofalo. Sullo sfondo i terribili effetti del terremoto sui paesi e le comunità dell’appennino umbro-marchigiano, ed il racconto in prima persona del lupo Merlino che ricostruisce il suo straordinario rapporto con quell’uomo che gli ha salvato la vita: Massimo Dell’Orso appunto. È lo stesso Massimo, in una breve intervista di poco più di un anno fa, a spiegarci perché decise di chiamare quel cucciolo di lupo proprio con il nome di Merlino: “quando piccolino l’abbiamo messo nel recinto, molte volte non lo trovavo, perché lui si nascondeva così bene che non riuscivo a vederlo. Poi, all’improvviso, appariva come per magia… Siamo nel regno della Sibilla e, anche se non è propriamente attinente, l’Ariosto ci dice che Merlino e Morgana vennero alle nursine grotte e al lago d’Averno, quindi il lago di Pilato, a consacrare il libro del comando. Questa contaminazione tra la saga celtica e quella nostra appenninica di origine greco-romana si è così saldata, e questo nome, Merlino, mi piaceva particolarmente…” Dalla vendita delle copie della prima edizione sono stati ricavati oltre 3.300 euro che Stefania Servili, moglie di Massimo, e Maria Cristina Garofalo, co-autrice del volume, hanno deciso di donare al Parco per contribuire alla ricostruzione del Centro Faunistico di Castelsantangelo sul Nera. |
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A Visso il Parco riapre il “Giardino della Sibilla” Un nuovo ed importante passo per contribuire a far tornare alla normalità la vita di tutti i giorni a Visso
È stato di nuovo reso disponibile ai residenti e ai visitatori di Visso, il “Giardino della Sibilla”, ossia l’area verde adiacente la sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, anch’essa interessata dagli eventi sismici così come la struttura del vecchio convento francescano che ospitava il Parco fino all’ottobre 2016. A seguito della riperimetrazione della zona rossa di Visso che ha consentito nuovamente l’accessibilità al giardino, il Parco, che ne è proprietario, ha potuto procedere alla sua manutenzione, anche straordinaria, permettendone la fruizione. Si tratta di uno spazio relax dove si può godere della straordinaria musica creata dalla confluenza delle acque del Nera con quelle del torrente Ussita, e che ha sempre funzionato come luogo di aggregazione della popolazione giovanile del borgo montano. La riapertura del giardino adiacente la sede originaria del Parco è coincisa con il “dopo Festival” di RisorgiMarche che ha interessato Visso, Ussita e Castelsantangelo in occasione del concerto di Alex Britti. Un piccolo ma significativo passo da parte del Parco per contribuire a far tornare alla normalità la vita di tutti i giorni a Visso. Il Parco, grazie al progetto “Good Morning Sibillini”, si è reso disponibile a collaborare con i comuni interessati per l'organizzazione del “dopo Festival” mettendo a disposizione risorse finanziarie ed il proprio personale tecnico. |
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Al via nuovi progetti di monitoraggio e conservazione della biodiversità
L’operatività del Parco prosegue con importanti progetti sulla biodiversità. Da segnalare, tra questi, la realizzazione di uno studio biennale, in collaborazione con l’Università di Perugia, sull’ecosistema del lago di Pilato con particolare riferimento al Chirocefalo del Marchesoni, e l’avvio di un progetto per la conservazione degli anfibi che fa seguito all’iniziativa organizzata lo scorso aprile in occasione del “Save the Frogs Day” in cui alcuni bambini della scuola elementare di Fiastra si sono cimentati nella ripulitura di un fontanile abbandonato. Un momento importante che, nella sua semplicità, ha consentito di ricreare un ambiente adatto alla riproduzione di alcune specie di anfibi e ha costituito un primo passo verso azioni più diffuse sul territorio. Inoltre, nell’ambito delle direttive “biodiversità” del Ministero dell’Ambiente sono state avviate azioni quali il nuovo programma biennale di monitoraggio del camoscio appenninico, nonché il programma per la profilassi del bestiame domestico in area camoscio; e poi ancora la prosecuzione del programma di conservazione della coturnice, tramite l’Università della Tuscia, e il monitoraggio degli uccelli degli agroecosistemi. Senza dimenticare, infine, i progetti già avviati e che proseguono con successo quali Wolfnet 2.0 per il monitoraggio del lupo e il Piano quadriennale di gestione del cinghiale. |
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