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Newsletter n.1 del 27 gennaio 2009


1. Incontro per la tutela dell’orso marsicano a Visso

Il 21 gennaio scorso a Visso, presso la sede del Parco, si è tenuto l’incontro promosso dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito del Piano di Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano (PATOM). Il PATOM costituisce il riferimento per il coordinamento delle principali attività gestionali necessarie a garantire la sopravvivenza del grande plantigrado, seriamente minacciato di estinzione; grazie a tale strumento le problematiche connesse alla gestione della specie vengono infatti risolte in maniera coordinata con tutti gli altri enti che, territorialmente, sono interessati dalla sua presenza. Oltre ai rappresentanti di tutti i soggetti firmatari del documento (dal Ministero, rappresentato da Pierluigi Fiorentino, alle Regioni Marche, Lazio, Abruzzo e Molise, ai Parchi Nazionali del Gran Sasso – M. Laga, della Majella, di Abruzzo, Lazio e Molise, fino al Corpo Forestale dello Stato e all’Università di Roma) erano presenti rappresentanti delle provincie di Macerata, Ascoli e Perugia, del Parco Naturale della Gola della Rossa, il Corpo forestale dello Stato, oltre a rappresentanti di associazioni ambientaliste. Durante la riunione sono state discusse le azioni prioritarie per il territorio dei Sibillini, tenendo fermo il riferimento ad un importante documento d’azione approvato nello scorso autunno a Pescasseroli, in una precedente riunione del PATOM; si è inoltre messo in evidenza come il mantenimento di condizioni ambientali favorevoli alla presenza dell’orso nel territorio dei Sibillini sia di fondamentale importanza per la conservazione della specie, nel medio e lungo periodo. Altro argomento di discussione, inserito nel documento relativo alle problematiche dell’orso nei Sibillini, è stata l’istituzione delle aree contigue ai parchi ai sensi dell’art. 32 della 394/91; l’argomento – che costituisce una delle sfide più importanti per la conservazione delle popolazioni di orso marsicano degli Appennini - è stato affrontato alla luce delle esperienze degli altri territori (in particolare l’Abruzzo) e degli studi effettuati dal Parco dei Sibillini sulla presenza dell’orso fuori dai confini dell’area protetta.


2. Progetto di gestione di Centri Visita e Case del Parco

Lo scorso 4 dicembre il Consiglio Direttivo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha approvato la nuova proposta di gestione 2009-2013 del sistema delle Case del Parco, dei Centri Visita e Museali del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Obiettivo prioritario del progetto - disponibile e consultabile all’indirizzo:https://www.sibillini.net/attivita/indexBandi.html - è quello di garantire una gestione efficiente e funzionale dei Centri di accoglienza turistico-naturalistici presenti nel territorio dell’area protetta con il coinvolgimento degli enti locali. L’impostazione progettuale, avviata nel 2006, mette ulteriormente in risalto la funzione strategica dei Centri Visita e delle Case del Parco. Questi, infatti, oltre ad erogare con l’adeguata professionalità degli operatori i necessari servizi informativi di animazione e accoglienza turistica, curano e consentono la crescita di un rapporto collaborativo con le comunità locali che sempre più si rivolgono a tali strutture per usufruire di una serie di servi zi ed avere accesso alle informazioni. Già pubblicato il bando per l’affidamento della gestione del Centro Visita di Visso - in scadenza il 20 febbraio - nelle prossime settimane usciranno i bandi per altri Centri e Case del Parco. Tra le novità vi è quella riguardante la durata degli affidamenti di quattro anni che garantirà, da un lato, una razionalizzazione finanziaria per l’ente e, dall’altro, un aumento della capacità progettuale ed imprenditoriale per i soggetti che risulteranno vincitori.


3. Equilibri Naturali

Proseguono i lavori per lo sviluppo del progetto Equilibri Naturali. Nato sulla scorta di un’esperienza maturata negli Stati Uniti - e sviluppato dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini esso si sta man mano estendendo ad un numero sempre maggiore di aree protette e di istituzioni legate ai parchi ed all’educazione ambientale. Lo scopo ultimo è quello di favorire il rapporto dei bambini con la natura, ricreando quell’ “equilibrio naturale” tra uomo e ambiente che i bambini di oggi spesso non hanno avuto modo di conoscere, assorbiti, come sono, da un rapporto sempre più invasivo con le tecnologie e con elementi estranei, ormai, alla naturalità dei ritmi della vita. Il gruppo di lavoro che si occupa del progetto si è riunito recentemente a Roma per mettere a punto il programma di azioni per il 2009. Il prossimo passo, ormai di imminente realizzazione, sarà la firma di un protocollo di intesa, delineato nei suoi punti fondamentali, tra i vari soggetti aderenti. Le linee guida del progetto sono state illustrate allo staff del Ministro dell’Ambiente e, in attesa di una decisione in merito ad un sostegno da parte del Ministero, sono in preparazione altre importanti iniziative che saranno realizzate entro la primavera. In tempi brevissimi verrà organizzato un incontro formativo tra i vari project manager delle aree protette coinvolte, mentre entro i prossimi due mesi si insedierà un apposito comitato scientifico di supporto al progetto, composto da noti educatori, psicologi e pediatri. Tra le azioni più importanti è prevista la realizzazione di un seminario internazionale, che si terrà nel Parco dei Sibillini, con la partecipazione di esponenti della “coalizione” internazionale “Children&Nature Network”.


4. Starna e coturnice, una ricerca per conoscerne consistenza numerica e localizzazione

Le popolazioni di starna e coturnice del Parco Nazionale dei Monti Sibillini costituiscono una ricchezza di elevato valore conservazionistico e scientifico; il particolare isolamento geografico di alcune di queste popolazioni e la loro consistenza numerica, però, le rendono estremamente vulnerabili a problemi di deriva genetica, oltre che di riduzione degli ambienti agricoli e di prateria. Per questo il Parco, l’Università di Camerino e il Corpo Forestale dello Stato – Coordinamento Territoriale per l’Ambiente hanno promosso una campagna di ricerca di 12 mesi che porterà all’elaborazione di una carta della distribuzione della starna e della coturnice al fine di valutare gli eventuali aspetti di criticità per la gestione futura della sua popolazione. Per conoscere numero, consistenza delle brigate e siti di nidificazione sono state programmate quattro diverse fasi di rilevamenti: due ad aprile – giugno, per valutare la consistenza numerica delle coppie, due a fine ottobre per valutare la sopravvivenza dei giovani nati. Per il monitoraggio primaverile si applicherà la tecnica del censimento al canto con il metodo del playback, basato sulla capacità degli operatori di riconoscere la voce dei maschi territoriali; per conoscere il successo riproduttivo, invece, saranno percorsi dei transetti con l’ausilio di cani da ferma ben addestrati. La ricerca sarà svolta da un gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Alessandro Valbonesi, docente di Zoologia della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino, coadiuvato dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato.


5. Centro faunistico di Castelsantangelo e recupero animali selvatici

Il Centro Faunistico di Castelsantangelo sul Nera sarà presto oggetto di alcune migliorie: visti gli ottimi risultati conseguiti in questi anni nella cura della fauna selvatica omeoterma recuperata localmente - resi possibili dalla collaborazione sorta tra i veterinari convenzionati con la Provincia di Macerata ed il personale che gestisce il Centro Faunistico - il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha iniziato, in accordo e in collaborazione con il Comune di Castelsantangelo, le procedure per dotare il Centro di strutture idonee a potenziare questo importante servizio. A Castelsantangelo sarà quindi attivo un vero e proprio centro di recupero dedito a curare, recuperare e riabilitare la fauna selvatica autoctona ferita, o debilitata, rinvenuta all’interno del territorio del parco; gli adeguamenti riguarderanno la creazione di strutture idonee per la prima e per la lunga degenza: box schermati, recinti per ospitare i mammiferi, voliere di varie dimensioni per le diverse specie di uccelli e box per i chirotteri. Per fini conservativi, o per attività educative e di ricerca scientifica, sarà prevista anche la possibilità di ospitare - in strutture più grandi - la fauna selvatica impossibilitata ad essere liberata nell’ambiente naturale. Grazie a questo adeguamento strutturale il Centro Faunistico potrà garantire una migliore efficacia sia delle cure che verranno prestate agli animali, sia delle successive operazioni di rilascio in natura.


6. Periodo di chiusura per i Centri Visita e le Case del Parco

Dalla fine delle feste natalizie, come ogni anno, inizia un periodo di chiusura delle Case del Parco e dei Centri Visita. Dal terzo fine settimana di marzo i vari centri cominceranno a riaprire e si tornerà alla consueta apertura dei week-end (mattina e pomeriggio) e di alcune mattine infrasettimanali. Gli orari di apertura dei Centri Visita e delle Case del Parco sono disponibili, aggiornati, tra le pagine del sito del Parco al seguente indirizzo:link

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