UN TUFFO NEL BOSCO: IL FOREST BATHING

La faggeta di Monte Castel Manardo

Il Forest Bathing è una modalità di fruizione dei boschi che prevede una “immersione” nella natura per trarre da essa molteplici benefici.
Si tratta di una attività già nota in Giappone con il nome di Shinrin-yoku, dove gli studi sugli effetti positivi del tempo trascorso nella natura sono stati intrapresi negli anni ‘80, al fine di migliorare il benessere psico-fisico della popolazione.
Attraverso vari fattori, quali ad esempio la vista di scenari piacevoli e rilassanti, i profumi del bosco, i suoni della natura si producono miglioramenti di alcuni parametri che indicano una diminuzione dello stress e della tensione. Tali effetti si ritengono amplificati anche da alcune specifiche caratteristiche della vegetazione e dell’ambiente.
È una attività che non necessita di allenamento o preparazione fisica poiché la passeggiata è in genere breve e focalizzata a recuperare il contatto con la natura esplorandola con i cinque sensi, senza fretta e con il massimo rispetto. Un altro aspetto importante infatti è la conoscenza del bosco, uno degli ambienti di cui prendersi cura per avere “persone sane in un pianeta sano”.

SELEZIONE E MAPPATURA DEI SITI D’ECCELLENZA E PIANO PER LA PRATICA DEL FOREST BATHING NEL TERRITORIO DEL PARCO

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in continuità con i progetti che valorizzano il legame tra natura e benessere, ha commissionato uno studio sui luoghi del Parco che maggiormente si adattano al Forest Bathing. Sono soprattutto le aree alle quote medio-basse, in cui si estendono leccete, castagneti, faggete e pinete, gli ambienti che meglio rispondono ai requisiti richiesti per massimizzarne gli effetti.
In ogni comune del Parco è stato individuato un sito di interesse, anche potenziale.
In prospettiva (dopo ulteriori fasi di studio necessarie per valutare la conformità dello studio ai principali strumenti di pianificazione dell’ente come il Piano per il Parco e le verifiche di sussistenza dei diritti di transito pedonale) potrebbero quindi essere ampliate le modalità di visitare il Parco, contribuendo alla crescita dell’ecoturismo e alla ripresa del territorio.

Lo studio, realizzato da Tuscom Associazione Professionale, comprende una descrizione dei fondamenti teorico-scientifici di questa pratica, la carta generale dei siti di eccellenza individuati, la relazione tecnico-illustrativa e la valutazione di ciascun sito, strumenti per la valutazione di eventuali altre località.