COM. N. 17/2006 Visso,
22 settembre 2006
Oggetto: un orso bruno ha scelto il
Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Nel Parco Nazionale dei
Monti Sibillini è stata accertata la presenza di un orso bruno. Si tratta di
un’esemplare che con ogni probabilità proviene dall’unica popolazione
appenninica esistente, che ha la sua roccaforte nell’Appennino Abruzzese . Non è la prima volta che nei Sibillini vengono
avvistati degli orsi: sin dalla metà degli anni Settanta, infatti e, con una
certa regolarità, negli anni ’90, si sono registrate alcune presenze che,
tuttavia, possono essere considerate come del tutto occasionali.
L’orso è un animale onnivoro
che si nutre prevalentemente di frutti, bacche, animali trovati morti e larve di insetti; solo occasionalmente preda direttamente animali
di media taglia.
La popolazione totale di orsi, un tempo diffusi su gran parte dell’Appennino, si è
ridotta drasticamente negli ultimi secoli, per diverse cause, tra le quali la
distruzione dell’habitat, rappresentato da vasti
territori integri ed indisturbati, e la persecuzione diretta d parte dell’uomo.
Oggi, l’orso risulta estinto da quasi tutta l’Italia e
l’unica popolazione appenninica superstite, relegata nei monti più impervi
dell’Appennino Abruzzese e, in particolare, nel Parco Nazionale d’Abruzzo,
Lazio e Molise, è stimata in appena 40, 45 esemplari. Per questo l’orso è considerato
a forte rischio di estinzione ed è rigorosamente
tutelato dalla normativa, anche a livello europeo.
Nell’area dei Monti
Sibillini, la presenza dell’orso in tempi storici è accertata e avvalorata
dalla presenza di alcuni inequivocabili toponimi:
Valle Orsara, Grotta dell’Orso ed altri ancora.
Insieme al lupo, l’orso è
considerato l’animale simbolo dell’Appennino; il suo avvistamento nei Sibillini,
quindi, conferma la presenza di una continuità ambientale con gli altri parchi appenninici,
che risulterebbero collegati dai cosiddetti “corridoi
ecologici”. Tutto ciò avvalora la necessità di una gestione coordinata della
fauna tra i diversi enti, e non solo tra le aree protette, che operano nel
territorio.
L’orso avvistato negli
ultimi giorni dimostra che la protezione dell’area dei Sibillini offre un
riparo sicuro anche ad animali che assumono un valore formidabile dal punto di
vista della conservazione della biodiversità.
E’ d’altra parte da sottolineare che il Parco ha già avviato un’azione di
monitoraggio sull’animale presente nel territorio, in collaborazione anche con
il CTA e sta attivando le necessarie procedure per evitare che la sua presenza
possa tradursi in un danno economico, seppur occasionale, agli allevatori: ciò attraverso anche l’integrale indennizzo
dei danni subiti dagli stessi. Alfredo Fermanelli, direttore del Parco, ha inoltre affermato che si procederà anche a chiedere al
Ministero dell’Ambiente l’inserimento del territorio dei Sibillini nel Piano
d’Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano (PATOM): un impegno nazionale che
sarà quindi ad ulteriore garanzia della messa in atto di azioni concrete, di
grande impatto e soprattutto durature nel tempo.