Nel cuore della Valle dell’Ambro

 

Territorialmente tale valle che è stata indicata anche quale riserva naturale integrale nel piano per il parco, approvato dall’Ente nel 2002, si sviluppa nel cuore dei Sibillini con un orientamento Est-Ovest ed è delimitata a Nord dal M. Amandola (1.706 m) e dal M. Castel Manardo (1.927 m), a Ovest dal Pizzo Tre Vescovi (2.052 m) e dal Pizzo Berro (2.259 m) e a Sud dal M Priora (2.332 m). Nella valle si osservano oltre ad orno-ostrieti e faggete vasti prati-pascoli nei quali sono talvolta presenti alcune specie quali Arctostaphylos uva-ursi, Rhamnus alpinus, Cotoneaster integerrima, che stanno a testimoniare la passata esistenza nella zona di quell’antico orizzonte ad arbusti contorti che era sviluppato al di sopra del limite della vegetazione arborea e dove vegetava anche il pino mugo.  

L’alta Valle dell’Ambro, la nuova Riserva Naturale Integrale, prevista dal Piano per il Parco, nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini

 L’inizio dei lavori per la ricostituzione di questo antico habitat con la reintroduzione delle due specie ha preso avvio l’8 ottobre 1999; sono state così predisposte da una cooperativa locale, in maniera non geometrica, le buche d’impianto necessarie, ciascuna della dimensione di 30x30x30 cm. Quindi sono state poste a dimora circa 1.750 piantine di pino mugo, 650 di abete bianco, unitamente ad altre specie come il maggiociondolo (Laburnum alpinum), la frangola (Rhamnus alpina), il sorbo montano (Sorbus aria), l’uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi), ecc.

 Le pianticelle, tutte in fitocella, sono state disposte su una superficie totale di 3,25.00 ha, in tre diverse località:

·         La Pescolla, ovvero sul versante esposto a sud del Monte Castel Manardo (1917 m) ad un’altezza di circa 1500 m.;

·         Casale Rinaldi, ai piedi del Pizzo Berro (2259 m) e del Pizzo Tre Vescovi (2092 m) ad un’altezza di circa 1600 m e con esposizione nord;

·         Ara della Regina, sita ai piedi del M. Priora con esposizione nord e ad un’altitudine di circa 1400 m.

L’Ara della Regina una delle località in cui è stata effettuata la piantumazione del Pino mugo e dell’Abete bianco

 

L’operazione, con la quale si è voluto avviare un processo di progressiva colonizzazione di queste due specie nei Sibillini, sarà sviluppata nei prossimi anni, in parte in nuove aree ed in parte in quelle già esistenti, anche in considerazione della necessità di effettuare i necessari risarcimenti dove l’attecchimento e lo sviluppo, ha presentato evidenti problematiche. Certamente l’intervento, unitamente ad altri che il Parco intende avviare, come ad esempio la reintroduzione del camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata), in collaborazione con il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, della Maiella e del Gran Sasso Monti della Laga, potranno costituire un’occasione importante per la riqualificazione naturalistica del territorio e quindi favorire anche una valorizzazione turisticamente attenta ed ecologicamente responsabile dell’intera catena dei Monti Sibillini.

Una giovane piantina di Abete bianco  

Una giovane piantina di Pino mugo

 

 

 

 

 

 

 

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Revised -- 21/05/03
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