Quale futuro
per i Monti Sibillini?
Tre musei per scoprire
la natura della nostra terra
Un avvio positivo
per i rifugi
del Grande Anello
PanParks il concetto
La conferenza annuale
nel Parco dei Sibillini
Cosa sono i funghi
Il tartufo bianco
Le XII giornate micologiche
Le castagne, un tesoro
di ieri e di oggi
Le sagre della castagna
Il castagno e i suoi frutti
Indennizzo dei danni
provocati dalla fauna
selvatica
Un progetto
per il turismo sostenibile
Notizie in breve
Le manifestazioni
nei comuni
del Parco
Le piante officinali:
un’opportunità
economica e ambientale
Tre musei per scoprire la natura della nostra terra

Frutto della millenaria interazione tra l’uomo e l’ambiente in cui vive,
il territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini ancora oggi manifesta
la sua naturale vocazione verso le attività agricole.
Considerate di fondamentale importanza nella gestione dell’area
protetta, queste attività vengono incentivate attraverso specifiche azioni
che mirano a valorizzare i metodi di coltivazione tradizionali, a
promuovere i prodotti tipici e ad indirizzare gli operatori all’utilizzo di
metodi biologici o comunque eco-compatibili. Ma non solo: nella
consapevolezza dell’importanza che l’agricoltura ha rivestito e tuttora
riveste per le popolazioni locali, il Parco intende valorizzare il ruolo di
quella che può essere considerata l’attività economica che ha segnato
la società montana dei Sibillini.
I conoscitori del nostro territorio sanno bene che l’agricoltura nei Sibillini
va innanzitutto vista come un importante fattore culturale; ne sono,
forse, meno consapevoli i visitatori. Uno dei principali obiettivi del
progetto “Museo Territoriale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini” è
proprio quello di valorizzare questo aspetto delle attività agricole.
Il Museo della Nostra terra di Pieve Torina, il Museo Antropogeografico
di Amandola e il Museo delle Carbonaie di Cessapalombo testimoniano
il profondo rapporto che la gente del posto ha con la propria terra.
I tre musei sono collegati tra di loro (insieme al Museo dei Manoscritti
Leopardiani di Visso, al Museo della Grotta della Sibilla di Montemonaco
e al Museo Pinacoteca Civica F.Duranti di Montefortino) in un’unica rete
che unisce idealmente i versanti del Parco e le diverse vocazioni di
questo straordinario territorio.
Il Museo della Nostra Terra di Pieve Torina espone una preziosa
collezione di utensili, attrezzi e oggetti raccolti con passione e pazienza
da Fernando Mattioni, un appassionato conoscitore della civiltà
contadina dei Sibillini. Esso offre uno spaccato completo della vita
rurale degli abitanti di queste terre da apprezzare attraverso una
moltitudine di oggetti conservati con cura nell’ex convento agostiniano
e in un mulino settecentesco poco distante dal centro abitato.
Entro l’anno aprirà il museo Antropogeografico di Amandola.
Interamente dedicato alla millenaria interazione che l’uomo ha avuto
ed ha tuttora con la propria terra, esso guida il visitatore - attraverso
un percorso multimediale fatto di immagini, pannelli esplicativi e di altre
strutture interattive - alla scoperta del paesaggio dei Sibillini, della sua
storia e della sua gente.
A Cessapalombo, infine, si potrà presto visitare il Museo delle Carbonaie.
Attualmente è possibile visitare un percorso esterno ad anello, diviso in
varie tappe che ricostruiscono le fasi di lavorazione del carbone
tradizionale; presto saranno attrezzate cinque sale espositive situate
all’interno di Palazzo Simonelli, dove verranno esposti gli strumenti e la
documentazione legati all’antico mestiere del carbonaio.


Michele Sensini


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