Castelluccio e i suoi Altipiani

L’abitato di Castelluccio è il paese alla quota più elevata dei Sibillini, domina un sistema di altipiani dal grande valore paesaggistico. E' conosciutissimo per la pregiata lenticchia e per la meravigliosa fioritura di inizio estate.



Avvertenze

Gli altipiani di Castelluccio sono molto frequentati, soprattutto nei fine settimana in cui la fioritura raggiunge il culmine (indicativamente dall’ultima settimana di giugno alle prime due settimane di luglio). Per evitare il traffico si consiglia di visitare la zona nei giorni infrasettimanali. L’area è tutelata da una specifica REGOLAMENTAZIONE.

Perché è un’area importante: l’abitato di Castelluccio è il paese alla quota più elevata dei Sibillini, domina un sistema di altipiani dal grande valore paesaggistico. Qui è chiaramente visibile il contributo che l’uomo, attraverso la pastorizia e l’agricoltura, apporta al paesaggio che altrimenti sarebbe caratterizzato dalla presenza di boschi di faggio.




Come arrivare




L'area

Il piccolo abitato di Castelluccio, uno dei più elevati dell’Appennino centrale, risale almeno al XIII secolo, anche se nell’area circostante sono stati rinvenuti reperti archeologici di epoca romana. Il piccolo castello venne fondato dagli abitanti di Norcia per difendere i pascoli e proteggere i confini. Ha oggi una conformazione tutta legata alla pastorizia e alla sua posizione fortificata. Duramente colpito dagli eventi sismici 2016-17, mostra ancora oggi alcuni ampi edifici, che un tempo erano stalle e fienili e un impianto urbano fatto di vie strette, orientato a sud per riparare le case dalle intemperie. Sui muri rimangono ancora tracce di grandi scritte, messaggi che gli abitanti si "inviavano" tra una transumanza e l’altra.

Uno degli eventi storici che si è verificato qui, è la "Battaglia del Pian Perduto". Conteso già da tempo tra Visso e Norcia perché ricco di boschi e per la posizione strategica, il piano, chiamato per questo “perduto”, fu teatro nel 1522 dello scontro tra i due comuni per cui Norcia dovette rinunciare ai suoi possedimenti.
Un poema popolare narra di Giorro, contadino gualdese che sconfina e provoca la guerra e della vittoria di Visso, conquistata con l’astuzia a dispetto dell’inferiorità del suo esercito.
La fine delle ostilità venne suggellata con la costruzione della piccola chiesa della Madonna della Cona (o delle Grazie) che conserva una piccola statua lignea della vesperbielt (pietà), entrambe restaurate dopo il sisma.

L’area circostante è stata ampiamente disboscata nei secoli per ottenere spazi da destinare alla pastorizia, attività che ha modificato il paesaggio nel modo in cui lo vediamo ancora oggi. Oggi gran parte delle abitazioni sono ancora inagibili, ma le attività economiche sono ripartite, anche in strutture temporanee.

Proprio la pastorizia e l’agricoltura hanno dato origine a questi ampi spazi che in assenza dell’attività dell’uomo sarebbero coperti di faggete, di cui alcuni lembi sono tuttora visibili. Queste attività umane che perdurano nei secoli, contribuiscono al mantenimento di habitat preziosi quali le praterie che ospitano specie vegetali di grande valore, quali ad esempio le orchidee. Qui, nella tarda primavera, l’occasione di ammirare le fioriture spontanee (senza cogliere nulla!) è davvero da non perdere. Il narciso dei poeti, le peonie, il tulipano montano, gli asfodeli e molte altre specie, colorano il paesaggio.




Il sistema di altopiani (Piano Grande, Pian Piccolo e Pian Perduto) è oggi famoso soprattutto per la spettacolare "fioritura", mix di colori dovuto alle lenticchie (piccoli fiori bianchi) e alle specie infestanti che le accompagnano: senape, papaveri, fiordalisi, camomilla. L’inizio della fioritura, la sua durata e l’intensità dei colori variano negli anni a seconda delle temperature e della presenza di neve, che sul piano, a causa di un microclima particolare, può permanere fino a maggio. La Lenticchia di Castelluccio di Norcia (Lens culinaris) è tutelata dal marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta); coltivata ad una altitudine di 1400 m., è di piccole dimensioni, variegata nel colore che va dal verde al marrone screziato, dalla buccia molto sottile. La lenticchia, in origine proveniente dall’Asia Minore, è coltivata dall’uomo fin dal Neolitico e presente nell’agricoltura umbra da tempi immemorabili. Gli ampi piani che circondano il paese costituivano il fondo di un antico lago, oggi scomparso, di cui resta traccia nella struttura carsica del fosso dei Mergani (dal latino mergo=immergersi) che raccoglie l’acqua di scioglimento delle nevi. La geomorfologia del territorio è valorizzata da pannelli che illustrano il geosito e le microfaglie che circondano i piani, tra le quali è ben visibile la faglia del Vettore.




Per approfondire

Consulta il Piano di Mobilità 2024


    Dove parcheggiare
  • parcheggio Scentinelle
  • parcheggio Deltaplano (piccolo parcheggio per auto e camper in prossimità della piccola area commerciale “Deltaplano”)
  • parcheggio Ranch dei Sibillini, solo diurno
    Dove pernottare in camper
  • area Camper Castelsantangelo sul Nera 15 km
  • parcheggio Deltaplano max 18 posti, gratuito, non prenotabile, senza elettricità


MAPPA





 
 

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