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Miti e leggende di una terra misteriosa di Ido Polidori Fino al secolo scorso questo sarebbe stato un viaggio da intraprendere in segreto, una pericolosa sfida che pochi avrebbero raccolto. Potrebbe confermarlo lignaro botanico che nel 1892 le donne di Castelluccio ridussero in fin di vita avendolo scambiato per un mago. Fin dal medioevo infatti, i Monti Sibillini sono stati sinonimo di luogo magico. Nel XIII secolo, maghi, streghe e negromanti provenienti da ogni contrada dEuropa, affrontavano fatiche e pericoli inimmaginabili per raggiungere lantro della regina Sibilla o il lago di Pilato. Le autorità ecclesiastiche e la popolazione dei paesi circostanti, temevano e condannavano quel pellegrinaggio profano. Cercarono in tutti i modi di impedirlo, senza risparmio di fondi quando con una muraglia sbarrarono i valichi, senza risparmio di vite umane, quando decretarono limpiccagione di chiunque fosse stato sorpreso in quei luoghi. Sulla vetta di un monte che sovrasta il paese di Montemonaco, si pensava fosse lantro della regina Sibilla, dispensatrice di verdetti profetici e di inebrianti piaceri. Il lago di Pilato era invece considerato una porta dellinferno, dalle sue rive sinvocavano i demoni per consacrare il libro del comando. Sarebbe fuorviante ricondurre queste leggende alla semplice superstizione popolare: lOrlando furioso dellAriosto, le opere di Benvenuto Cellini, Andrea da Barberino, Antoine de La Sale, sono le fonti che ne hanno consentito una ricostruzione organica. Michelangelo diede un volto e un corpo alla Sibilla negli affreschi della Cappella Sistina. Wagner compose unopera ispirandosi alle vicende del Tannhauser, cavaliere della mitologia germanica che, intorno alla metà del XIV secolo, visitò il regno della Sibilla. Storie concluse, superate dal tempo ma non svanite senza lasciare traccia se Guido Piovene nel suo Viaggio in Italia ha definito i Sibillini i monti più misteriosi del centro Italia. Una magia certamente sopravvive, forse lunica che sia mai esistita: la loro natura maestosa e indomabile. |
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