Arrampicata e sorvolo


Nell'ambito di tale indagine, Magrini ha quest'anno accertato la presenza e l'attività riproduttiva di una coppia di falchi pellegrini in località Colle Cupaie ricadente nel SIC/ZPS "Monti Sibillini (versante umbro)". Riportiamo di seguito alcuni stralci tratti dalle comunicazioni dell'ornitologo:
Comunicazione del 15/04/2013 (riferita al 13/04/2013)
Sul sistema di pareti rocciose in località Colle delle Cupaie (Norcia), tra 1300 e 1600 metri quota è stata accertata la presenza e l’attività riproduttiva di una coppia di adulti di Falco pellegrino Falco peregrinus. Gli individui hanno stazionato ininterrottamente nell’area durante tutte e tre le ore del sopralluogo (tra le 10.00 e le 13.00, ora legale). Gli individui sono stati osservati in volo e posati su rocce e su alberi, in caccia nel vallone e sulle praterie montane sovrastanti le pareti rocciose, in alimentazione, in cambio al nido tra maschio e femmina, in accoppiamento su un pinnacolo roccioso sovrastante il nido, in cova nel nido costituito da una cavità della parete rocciosa. La zona è risultata frequentata negli anni passati dal Lanario Falco biarmicus, riprodottosi in almeno due occasioni, ma di recente osservato con frequenza sempre minore.
Comunicazione del 20/05/2013 (riferita al 15/05/2013)
Alle 09.50, ora legale, ho potuto osservare la presenza, nella cavità/nido, di un giovane rapace, verosimilmente della specie in questione, che è apparso sul bordo per brevi istanti per poi riguadagnare la parte più interna, coperta da una sporgenza della roccia e non osservabile. La testa del pullus è apparsa ancora ricoperta da grigio piumino, a testimoniare uno sviluppo piuttosto ritardato rispetto al periodo: giovani falchi pellegrini osservati in altre località dell’Appennino umbro-marchigiano si mostrano ormai ben impennati, prossimi all’involo, in coerenza con i tempi verificati in questo ambito nel passato. La distanza da cui è avvenuta l’osservazione, con cannocchiale 20-60x80, e più ancora la morfologia della cavità/nido, hanno impedito di verificare se i giovani al nido di Colle delle Cupaie fossero più di uno, come probabile.
In questo caso il Parco è stato quindi tenuto ad intervenire con urgenza vietando l'arrampicata (peraltro per un periodo di soli 5 mesi e in un sito di estensione molto limitata) in relazione al fatto che il sito di nidificazione è posto nelle immediate vicinanze di riconoscibili vie di arrampicata e che, quindi, anche una sola attività effettuata in questo periodo avrebbe potuto mettere in serio pericolo l'andamento riproduttivo del Falco Pellegrino.
La presenza di almeno un adulto di Falco pellegrino presso il sito di nidificazione è stata accertata da Magrini anche alla fine di maggio, mentre nei sopralluoghi condotti nel mese di giugno la specie non è più stata osservata. Verosimilmente, la coppia in questione non è riuscita ad allevare e portare alcun giovane fino all’involo, come può accadere normalmente anche tra questi rapaci. Le ragioni non sono note, ma quella più probabile appare, secondo Magrini, il perdurare di condizioni climatiche e meteorologiche particolarmente avverse nella primavera 2013, le stesse che verosimilmente sono state la causa di mancata, ritardata o fallita nidificazione di altre coppie di Falco pellegrino dell’Appennino Umbro-Marchigiano nella stessa stagione.
Riguardo all'arrampicata, l'unica altra disposizione finora adottata dal Parco è quella relativa all'area del M. Bove finalizzata alla tutela della neocolonia di Camoscio appenninico, per la cui descrizione si rimanda al paragrafo sul M. Bove.
Valgono inoltre le finalità del Parco e le norme generali, sulla base delle quali l'apertura di ogni nuova via di arrampicata deve essere preventivamente autorizzata dal Parco.
Non trascurando la promozione di attività di arrampicata in aree meno sensibili, il Parco ha autorizzato l'allestimento di vie attrezzate nella falesia di Collina, nel Comune di Montemonaco, la valutazione si è basata su un monitoraggio faunistico che ha escluso, finora, la presenza di specie ornitiche rupicole nidificanti di interesse conservazionistico.
Relativamente al sorvolo, le vigenti norme vietano quello di aeromobili a motore nel territorio del Parco (fatti salvi gli interventi urgenti di pubblica sicurezza e quelli autorizzati dal Parco); riguardo il volo libero (aliante, deltaplano e parapendio) allo stato attuale si confida sulla collaborazione degli appassionati di queste attività ad evitare le aree più sensibili, come quella del M. Bove, sebbene quest'area non rientra tra quelle maggiormente interessate dal volo libero.
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