VISSO

 

CHIESA DELLA COLLEGIATA DI SANTA MARIA

Collegiata di S.Maria Nella piazza principale si erge la mole romanico-gotica della Collegiata di S. Maria, sorta su una piccola Pieve antecedente. La prima chiesetta fu costruita nel 1143 a doppia navata e campanile quadrato, ma, essendo in seguito divenuta insufficiente, fu affiancata dall’attuale chiesa; questa fu eretta senza abside e conservando il primitivo campanile a bifore e trifore e fu consacrata nel 1256. Collegiata di S.Maria Successivamente fu aggiunta la sacrestia, mentre nel 1312 fu costruita l’abside poligonale e, tra il 1324 e il 1332, la chiesa fu abbellita dal portale nella parete laterale verso la piazza. Nel 1517 fu insignita del titolo di Collegiata. La parete verso la piazza è adornata da archetti in alto, da tre monofore trilobate e soprattutto dal bel portale d’ingresso. Esso è ad arco a tutto sesto con cornice a gronda e profonda strombatura, ornata da colonnine tortili e triangolate che proseguono nell’arcata, e da capitelli scolpiti in figure fitomorfe e zoomorfe. Ai lati due leoni in pietra. Nella parte superiore una lunetta mostra un affresco del ‘400. L’interno è ad unica navata con soffitto ligneo del ‘700. All’unico altare centrale ne furono aggiunti altri, lungo le pareti, trasformati in stile barocco nel ‘600. All’ingresso si può notare un’acquasantiera del XIV sec. Numerosi sono gli affreschi e i dipinti che ornano la chiesa. Sulle pareti dell’abside un ciclo di pitture murali di stile giottesco-riminese del ‘300. Lungo la parete sinistra, dopo la porta della sacrestia, è visibile un interessante affresco, raffigurante l’Assunzione, del 1450, eseguito da Paolo da Visso, definito il “Maestro della Valnerina” e fondatore di una scuola pittorica locale; su un altare seicentesco si può ammirare una statua lignea policroma, di notevole valore, che rappresenta “la Madonna Bruna”, d’arte romanica del XII sec. Lungo la stessa parete una grande arcata introduce nella primitiva pieve, divisa in due navate da pilastri ottagonali, adornata da affreschi di scuola umbro-marchigiana del XIV sec. La Collegiata presenta inoltre un nicchione con interessanti pitture dello Spagna (1450-1528), alcuni resti di affreschi sulla parete di fondo di P. da Visso e, in prossimità della porta maggiore, un S. Cristoforo di enormi dimensioni (oltre 6 m. di altezza) del ‘300.

SANTUARIO DI MACERETO

Santuario di Macereto (Loc. Macereto) Salendo attraverso il Passo delle Fornaci si raggiunge l’altopiano di Macereto, reso celebre dall’omonimo Santuario, che vi fu eretto nel 1529 su una precedente chiesetta risalente al 1359. Questa primitiva cappellina fu edificata nel punto in cui, secondo la tradizione, un mulo che portava un simulacro della Madonna da Ancona al Regno di Napoli si fermò in ginocchio e non volle più ripartire. Santuario di Macereto Nel 1529 iniziarono i lavori per l’erezione del Tempio su iniziativa dell’arch. G. Battista da Lugano che riprese un progetto di Bramante del 1505. Ma con la morte del Lugano i lavori furono sospesi e ripresero nel 1553 sotto la guida di Filippo Salvi da Bissone per terminare nel 1556. Il magnifico Santuario, rivestito in travertino, ha pianta ottagonale con avancorpi su tre lati dove si aprono i tre ingressi della chiesa, mentre sul retro ha una struttura di poligono irregolare che fu aggiunto alla fine dei lavori in seguito al cedimento del terreno e al crollo del campanile; questo non fu più innalzato e il suo tronco, raccordato con il cornicione, fu incluso nel poligono. Addossati alle mura sono i pilastri corinzi che sorreggono il cornicione decorato; sopra a questo vi è un tetto ed una cupola incompleta, costituita da un tamburo ottagonale con quattro oculi nei lati alternati ed una lanterna con croce. L’esterno è decorato da sculture nei portali e nei capitelli. La facciata principale ha finestra rotonda con cornice dentellata e un portale a strombo con bassorilievi. Il portale di destra è a strombo con frontone triangolare e colonne scanalate; quello di sinistra ha colonne cilindriche e timpano triangolare. L’interno della chiesa è a croce greca con i quattro bracci terminanti in quattro absidi con nicchie.  Su pilastri dorici e corinzi, addossati ad un secondo ordine di mura, poggiano le arcate che sostengono la cupola ed il cornicione con l’ambulacro. Nell’abside che contiene l’altare maggiore sono stucchi e statue, e soprattutto, alcune opere di Simone de Magistris del 1580-82; il “Natale di Gesù”, “l’Adorazione dei Magi”, la “discesa dello Spirito Santo”, la “Circoncisione”, la “Natività della Madonna”, e la “Fuga in Egitto”. Al centro dell’abside “la Resurrezione” del 1598 di A. Righi. Nel mezzo del tempio sorge la primitiva cappella che fu rivestita in pietra nel 1585-90.
Essa ha due portali con elementi classici e diverse decorazioni tutt’intorno. L’interno, molto sobrio, presenta un altare ligneo dorato del ‘500.

CHIESA DI SANT'AGOSTINO

Chiesa di S. Agostino La ex-chiesa di S. Agostino costruita nel 1338 si trova sulla sinistra della Collegiata. Ha una facciata tricuspidale con portale ogivale gotico, a triplo ordine di colonnine, e con un rosone in alto al centro. La navata centrale, l’abside, la sacrestia e una cappella sono state utilizzate per l’allestimento del Museo Civico diocesano e del Museo dei Manoscritti leopardiani. Tra le opere scultoree più rilevanti del museo civico si annoverano: una statua lignea di scuola romanico-umbra del XII sec. e un Crocifisso ligneo di artista umbro del XIV sec. Il Museo comprende anche molti dipinti tra i quali una tavola romanico-bizantina del XII sec., raffigurante una Madonna con Bambino, e diversi affreschi quattrocenteschi di P. da Visso. Le tavole e gli affreschi provengono in gran parte da varie chiese delle frazioni limitrofe. Il Museo dei manoscritti leopardiani ospita appunto alcuni scritti autografi di Giacomo Leopardi, tra cui il celeberrimo idillio "L'infinito"

CHIESA E CONVENTO DI SAN FRANCESCO

Chiesa di San Francesco La chiesa fu edificata verso la fine del ‘300, in stile romanico-gotico, dove esisteva, sin dal 1216, una chiesetta dedicata a S. Biagio. Alla chiesa di S. Francesco è annesso un convento eretto nel 1291. Il convento fu abitato dai francescani fino alla soppressione napoleonica, dopo di che passò alle monache dell’ospedale della SS. Trinità. Dopo l’alluvione del 1858 la chiesa fu sopraelevata di 1,50 m. per porla al livello del terreno, alzato dai detriti portati dal fiume, e fu accorciata di 10 m. per permettere la costruzione degli argini sul Nera, mentre la facciata fu scomposta e ricostruita così com’era.Essa ha un severo fronte orizzontale d’influsso abruzzese abbellito da un elegante rosone, compsto da dodici colonnine tortili e una liscia e capitelli a motivi floreali. L’interno ad unica navata ha un presbiterio delimitato da un grande arco trionfale ogivale. Sull’altare maggiore è un tabernacolo ligneo del ‘600 di stile Borrominiano. Lungo le pareti si stagliano quattro altari lignei barocchi, al centro dei quali fanno mostra alcune tele del ‘600.

CHIESA DELLA MADONNA DELLA CARDOSA

Chiesa della Madonna della cardosa

CHIESA DI SAN GIROLAMO E CONVENTO DEI FRATI CAPPUCCINI

Chiesa di S. Girolamo Su un colle a nord di Visso, a poca distanza dal centro, si staglia il convento dei Cappuccini.Fu costruito nel 1550 dove esisteva una cappellina dedicata a S. Girolamo, concessa insieme al terreno ed al bosco attiguo, dalla Comunità di Visso ai frati, come testimonia una annotazione del 1671. Nel 1575 il convento ospitò il Capitolo Generale dei Cappuccini, ma fu soppresso nel 1810. Fu quindi riaperto dal 1812 fino al 1870 ed in seguito subì diversi restauri dal 1893. La facciata della chiesa è molto semplice con un piccolo portico e, a destra, l’ingresso al convento. Anche l’interno è semplice, ad una navata, con un tabernacolo ligneo sull’altare maggiore, intarsiato alla fine del XVII sec.

CHIESA DI SANT'ANTONIO

Chiesa di S. Antonio La chiesa parrocchiale dedicata a S. Antonio fu eretta nel 1349 e dipese a lungo dal Capitolo Lateranense.La facciata presenta un portico che crollò nel 1858, a causa di una violenta alluvione. L’ingresso della chiesa sotto il portico è costituito da un interessante portale in pietra bianca realizzato nel 1513. Ha due pilastri ornati con motivi floreali e capitelli corinzi e ionici; l’architrave, sormontato dal timpano triangolare, reca un’iscrizione con il nome del Priore e dei promotori dell’opera.L’interno a croce latina e ad una navata è stato restaurato nel 1952, mentre nel 1970 è stato rifatto il tetto. Tra le opere artistiche la chiesa custodisce un altare ligneo barocco del ‘600, che nel nicchione presentava un gruppo scolpito in legno del ‘500 che è stato rubato, mentre nell’abside, al centro della parete, è una nicchia dov’è appeso un Crocifisso ligneo, policromo, del XVI sec., della scuola dei Petraioli ed Intagliatori di Visso.

CHIESA DI SANTA MARIA ANNUNZIATA

Chiesa di S. Maria Annunziata La Pieve di S. Maria, che sorge tra le case della frazione di Mevale, fu costruita nel 1100 in stile romanico, poi ingrandita in forme gotiche nel 1282. La facciata della chiesa in pietra è stata rifatta nel ‘400 e arricchita da un portale rinascimentale, particolarmente originale. Esso ha due leoni ai lati che sorreggono pilastri finemente lavorati, con capitelli scolpiti e diverse decorazioni e intagli. La lunetta ad arco sopra il portale presenta una scultura che raffigura una Madonna con Bambino della fine del ‘400. A sinistra della chiesa è un portico, dove si riuniva la comunità, con resti di affresco del ‘300. La chiesa ha un campanile di forma quadrata ricostruito alla fine dell’800. La Pieve nel complesso è stata restaurata nel 1982-83. L’interno, a tre navate con colonne ottagonali e soffitto a capriate, conserva molti affreschi in tutte le pareti risalenti al XV, XVI e XVII sec. In particolare a destra dell’ingresso laterale è visibile una decorazione pittorica, distinta in vari episodi, improntata allo stile gotico cortese e datata al 1492, data peraltro rivelata dopo il restauro dell’affresco. Dopo un’iniziale attribuzione dell’opera a P. da Visso, si è concluso che l’affresco fu eseguito dalla scuola del pittore vissano e, probabilmente, dal suo allievo più illustre, Tommaso di Pietro da Visso. Egli lavorò nella chiesa con altri colleghi di bottega, insieme ai quali eseguì anche gli affreschi della navata centrale scoperti e restaurati negli anni ‘80. I dipinti dell’abside, tra cui una “Dormitio Virginis”, sono invece opera di Giovan Battista da Norcia, che li eseguì nel ‘500. Vicino alla sacrestia un portale ogivale in pietra immette nel campanile, mentre un cancello in ferro introduce nella cappella costruita nel 1478 per custodire la tavola romanico-bizantina della Madonna del Monte del ‘200, ora al Museo di Visso. Alle pareti della chiesa si susseguono quindi altri affreschi di Camillo, Fabio e Gaspare Angelucci, appartenenti alla scuola mevalese, risalenti al ‘500-’600.

CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA

Chiesa di S. Maria Assunta E’ un’antica pieve che si eleva isolata di fronte al paese di Fematre. Fu eretta nel 1100 in forme romaniche e nel 1135 fu aggiunto un oratorio oggi adibito a sacrestia. La facciata fu rifatta nel ‘400 e, nello stesso periodo, il campanile a vela fu demolito per una torre di vedetta con archi per le campane; la chiesa inoltre fu allungata con l’aggiunta del presbiterio attuale e, a destra, fu costruito un porticato. Davanti alla facciata si apre un caratteristico propileo originario, che conserva la primitiva porta della chiesa con doppia ghiera e lunetta chiusa da una lastra di pietra; sopra ad essa sono due finestrine, una cruciforme e l’altra circolare. A sinistra due portali in pietra introducono all’oratorio, mentre al centro del grande porticato c’è l’ingresso secondario della chiesa con portale romanico in pietra e resti di affreschi. L’interno è ad una navata a volte separate da tre coppie di colonne, l’ultima delle quali prosegue in un arco trionfale che divide il presbiterio dal vecchio abside. Nella parete destra dell’entrata sono visibili affreschi degli Sparapane di Norcia, figli di Tommaso di Pietro da Visso, risalenti al 1518, ed altri, degli stessi autori, del 1553. Anche l’abside, con volta a crociera sostenuta da costoloni e con graziosa monofora trilobata, è ampiamente affrescata dagli Sparapane: questi dipinti sono anteriori a quelli della navata infatti risalgono al primo periodo degli Sparapane (1497). La chiesa presenta anche resti di altri affreschi degli stessi artisti, posti nella piccola cappella del 1506 che si trova all’inizio del portico, mentre all’interno possono essere ammirate pitture murali degli Angelucci del 1583.

CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE

Chiesa di S.Maria delle Grazie In stile romanico del XIII sec., ha la facciata arricchita da un portale d’ingresso in pietra a tutto sesto. Nell’interno semplice ad una navata è un affresco che raffigura la Madonna del Rosario e Santi, attribuibile a Simone de Magistris. La chiesa conserva ancora due pitture murali, seppur sbiadite, degli Sparapane ed un altare ligneo del ‘600.

 

 

 

 

 

 

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