L'Europa a sostegno dei Parchi Il Parco dei Monti Sibillini aderisce alle iniziative di Europarc e dell'Associazione dei Parchi per progettare i paesaggi naturali e culturali d'Europa di Rita Chiaverini Una tappa fondamentale ha segnato linizio del 1999 nella storia dellunità europea: leuro, la moneta unica destinata a sostituire entro il 2002 tutte le monete nazionali, è divenuto realtà. È una rivoluzione che cambierà molte nostre abitudini e che avvicinerà i popoli del vecchio continente. Il futuro porterà sempre di più a pensare in modo europeo per risolvere problemi comuni non tralasciando le singole peculiarità ed identità che costituiscono la ricchezza dei singoli territori. La nuova Europa sarà sicuramente un deterrente contro i nazionalismi: ciò è confermato dai sempre più numerosi progetti comuni che vengono portati avanti da diversi organismi degli Stati membri. Per lambiente e in particolare per le aree protette già esistono progetti ed investimenti comuni che considerano il patrimonio naturale dellEuropa un unicum da tutelare e valorizzare nel suo insieme attraverso una politica unitaria. Anche il Parco Nazionale dei Monti Sibillini non poteva rimanere estraneo alla politica ambientale europea e, sensibile al confronto internazionale, partecipa attivamente alle due associazioni che, seppur costituitesi in tempi diversi e lavorando su piani diversi ma complementari, hanno posto al centro della loro attività lambiente e lo sviluppo sostenibile nelle aree protette. I due organismi ai quali ha aderito lEnte Parco dei Sibillini sono la Federazione dei parchi naturali e nazionali dEuropa nota con il nome di Europarc e l Associazione dei Parchi naturali nazionali e regionali abitati dellUnione europea. Europarc, nata da oltre 20 anni, è una organizzazione capillare nel continente europeo e conta tra i suoi membri, amministratori e specialisti di più di 200 aree protette situate in più di 30 Paesi compresi tra lAtlantico e gli Urali, tra Capo Nord e il Mediterraneo. Ha sede a Grafenau (Germania) nel centro geografico dEuropa, nel triangolo costituito dalla Repubblica Ceca, dallAustria e dalla Germania. Persegue soprattutto obiettivi tecnici e gestionali in quanto è costituita prioritariamente da professionisti che attraverso linformazione, la formazione del personale, lo studio e lanalisi delle realtà delle aree protette, il sostegno alle comunità locali e lorganizzazione di partenariati internazionali, sostengono ed incoraggiano la tutela e la valorizzazione ambientale. L Associazione dei Parchi, costituitasi nel novembre del 1997 a Strasburgo su iniziativa della Federazione francese dei Parchi Regionali e con lapporto della Federazione italiana dei Parchi e delle riserve naturali nonchè dei Parchi di vari Paesi dellUnione Europea, si propone in particolare lobiettivo di ottenere una politica dellUnione per le aree protette sulla base del documento I Parchi naturali regionali: esempi di sviluppo sostenibile, delle aree naturali più sensibili dellUnione Europea adottato nel 1997 dal Comitato delle Regioni dellUnione Europea. Opera attraverso otto commissioni tematiche che spaziano dalla politica agricola comunitaria al turismo sostenibile, dalleducazione ambientale alla cooperazione tra i membri dellassociazione, dallo sviluppo economico-sociale allinterno dei Parchi alla promozione e creazione di un intergruppo Parchi in seno al Parlamento europeo. Tra gli impegni dellAssociazione dei Parchi cè quello dellattuazione della Carta del turismo sostenibile o, come dicono i francesi, durevole. La Carta del turismo, nata con Europarc nel 1991, è diventata anche uno dei principali obiettivi dellAssociazione dei Parchi ed è oggetto, in particolare, dellattenzione della seconda commissione, quella sul turismo sostenibile, presieduta dal Presidente del Parco dei Sibillini Carlo Alberto Graziani. Ma cosè la Carta del turismo sostenibile nelle aree protette? Sintetizzando si tratta di una risposta ad una delle priorità espresse nell Agenda 21, il documento adottato nel summit di Rio nel 1992 che è alla base della politica dellUnione Europea. E un contributo concreto allo sviluppo del turismo compatibile con lambiente ossia di un turismo di qualità e si fonda sulla cooperazione tra enti locali, aree protette e operatori turistici per adottare programmi mirati a medio e lungo termine Fino a questo la Carta viene sperimentata in 10 Parchi nazionali e naturali europei: per lItalia nel Parco Nazionale dAbruzzo e nel Parco Regionale delle Alpi Marittime. Anche il Parco dei Sibillini intende impegnarsi per realizzare concretamente le indicazioni del documento insieme agli altri patners. Lambizione dei Parchi e in particolare del nostro Parco - spiega Giampietro Angelini, Vice Presidente del Parco dei Sibillini e convinto sostenitore delladesione alla rete europea dei Parchi - è quello di creare un centro di riferimento unico per lo sviluppo del turismo delle aree protette e corsi di formazione accanto agli strumenti già attivati come ad esempio pubblicazioni tematiche o seminari per lo scambio di esperienze. Grazie a queste associazioni, comunque, diversi parchi naturali europei si stanno mettendo in rete per costruire un sistema che potrà dare un apporto specifico alla costruzione dellEuropa comunitaria. Attraverso queste associazioni di livello europeo sarà possibile attuare non solo una maggiore protezione del patrimonio naturale ma anche un più efficace stimolo alla politica comunitaria per destinare maggiori risorse allo sviluppo locale ed eco-compatibile. Negli ultimi anni, infatti, molti fondi comunitari vengono finalizzati e riservati ai comuni compresi nelle aree parco allo scopo di contribuire al mantenimento di territori di alta qualità ambientale fornendo così grandi opportunità ad aree generalmente marginali. A tale proposito, nellambito della riforma radicale dei fondi strutturali dellUnione Europea, lAssociazione dei Parchi chiede che venga maggiormente evidenziato il criterio ambientale nella individuazione dei progetti da finanziare. Inoltre, dal momento che i fondi strutturali operano nei territori che pongono particolari esigenze, lAssociazione dei Parchi chiede che le aree protette vengano inserite in quanto tali nei territori oggetto di intervento. |
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