Situazione sisma:

bollino fruibilità Area fruibile


ORIGINE DELL’AREA FAUNISTICA

L’area faunistica è stata realizzata nell’ambito del progetto “ LIFE Natura 2002 Conservazione di Rupicapra pyrenaica ornata nell’Appennino centrale” in collaborazione con i Parchi Nazionali della Majella e del Gran Sasso e Monti della Laga, per rafforzare ed ampliare il territorio della specie che era minacciata di estinzione, in attuazione del piano d’azione nazionale per la conservazione del camoscio appenninico. Sui Sibillini questa sottospecie era sicuramente presente fino a circa 3000 anni fa e forse fino al XVI sec. La prima coppia di camosci appenninici, proveniente dall’area faunistica di Lama dei Peligni, nel Parco della Majella, viene immessa nell’area faunistica di Bolognola nel 2006, al fine di attuare programmi di riproduzione controllata, scambiando i riproduttori con le altre aree faunistiche al fine di aumentare la scarsa variabilità genetica, nonché per far nascere individui da reintrodurre in natura.

Sono Libero e Maja:

Su youtube trovi il video del rilascio

collegati alla piattaforma youtube per vedere il video 
              del rilascio

Nel 2008 vengono immessi i primi 13 camosci in natura, provenienti dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Altri nuclei importanti che il progetto mira conservare e ampliare sono presenti sui massici della Majella e del Gran Sasso, aumentandone variabilità genetica e consistenza numerica e riducendo i rischi collegati alle interazioni con il bestiame domestico e le attività antropiche.

Successivamente, con il progetto LIFE+ Coornata, le misure di conservazione vengono ulteriormente sviluppate e altri 18 esemplari vengono messi in libertà. La nuova colonia stabilitasi sui Sibillini viene ulteriormente protetta e ancora oggi, nonostante il progetto sia concluso, monitorata 2 volte l’anno. I risultati della reintroduzione sono molto incoraggianti. La neocolonia è attualmente costituita da circa 250 individui con buoni tassi di riproduzione e di crescita, non è minacciata nel breve periodo, tuttavia la specie è tuttora considerata vulnerabile a causa della scarsa variabilità genetica.

CARATTERISTICHE

L’area faunistica si estende per circa 3 ha sul versante esposto a sud del M. Sasso Tetto (1624 m), nella medio-alta Valle del Fiastrone, proprio sopra l'abitato di Bolognola, a quote comprese tra il 1100 e i 1300 m. In questo luogo boscato e rupestre, è ospitato, in stato di semi-libertà, il camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata - una sottospecie del genere Rupicapra), che può quindi mantenere comportamenti e abitudini anche nell'alimentazione e nella riproduzione - molto simili a quelli naturali.

FINALITÀ

L’Area Faunistica del camoscio è infatti destinata a turisti ed appassionati di natura che possono così imparare ad osservare e conoscere, anche accompagnati da personale qualificato, i tanti e diversi segni di presenza, il sesso, l'età e i comportamenti di questi affascinanti animali.

MODALITÀ DI VISITA

È possibile organizzare visite guidate, sempre rimanendo all’esterno del recinto, con personale specializzato, rivolgendosi a:

Centro visite di Fiastra

Aperto tutto l'anno.
Mattino: dalle ore 9.20 alle ore 12.30
Pomeriggio: dalle ore 15.30 alle ore 18.30
Gestrore: Alcina snc.
Loc. Cupolo 26/A Area SAE - 62035 Fiastra MC
Tel 0737.52185
e-mail: alcina@libero.it

L’area è sempre accessibile (esternamente) imboccando il sentiero che costeggia il recinto, nel tratto dove si trovano le mangiatoie (tratto iniziale del sentiero E3); avvistare i camosci è possibile ma non garantito.

Su youtube trovi il video:

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              Alcina e kid raggiungono gli altri camosci nel subrecinto

Su youtube trovi:

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         dei camosci nel subrecinto - Gennaio 2021

Nei video è possibile vedere il subrecinto, l’area che si vede dal sentiero, appena fuori Bolognola. Qui sono posizionate le mangiatoie e vengono effettuati i controlli sanitari e le catture in vista della liberazione in natura.

Un’altra possibilità è quella di utilizzare un binocolo o meglio un cannocchiale, posizionarsi vicino alla casetta di legno e puntare alle rocce alle spalle del paese. Spesso si possono ammirare mentre sfoggiano la loro abilità sui terreni più impervi.

INCONTRIAMO IL CAMOSCIO

Incontrare il camoscio è piuttosto difficile, considerando il suo habitat naturale. Grazie all'area faunistica di Bolognola osservarlo, imparare a conoscerlo e riconoscerlo, diventa un'occasione straordinaria di cui tutti possono godere grazie ad alcune specifiche attività; tra queste vengono proposte su prenotazione (alcina@libero.it; 0737.52185):

"Bentornato camoscio!"
Escursione lungo il sentiero natura di Bolognola per scoprire "il camoscio più bello del mondo" nel proprio ambiente naturale, in compagnia di esperti naturalistici e Guide del Parco.
Difficoltà: Escursione della durata di 4 ore

"Tra rupi e dirupi!"
Verso la Fonte dell'Aquila accompagnati dal volo reale del grande rapace. Passeggiata per naturalisti che si svolge in un bosco misto sino ad arrivare alle praterie di alta quota.

camoscio
camoscio

SONO PRESENTI OGGI

Vedi camosci presenti →

Quando il numero di esemplari supera la “capacità” dell’area faunistica (4-5 individui), alcuni esemplari vengono posti in libertà all’interno del Parco, muniti di collare satellitare. Raggiungeranno gli altri branchi sul M. Bove o tra il P.zzo Berro e il M. Priora.

Cattura comoscio

PER SAPERNE DI PIÙ

Il camoscio appenninico - Scheda tecnica

I PROGETTI

ARTICOLI TRATTI DA VOCI DAL PARCO

COMUNICATI STAMPA

PUBBLICAZIONI DISPONIBILI PRESSO IL CENTRO VISITE




 

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