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Genio e follia Riapre la Pinacoteca di Montefortino di Grazia Mandrelli Lo sguardo allucinato e intelligente singolarmente inquietante di Fortunato Duranti (Montefortino 1788 - 1863) accompagnerà il visitatore della pinacoteca di Montefortino per tutte le stanze del palazzo Leopardi in cui è stata allestita. Sale e salette che si inseguono in unarmonia straordinaria nelle proporzioni, nei colori pastello, nelle trine e nei merletti dipinti sulle mura antiche delle pareti, nei voli di rondini e nei disegni allegri affrescati sulle volte ariose dei soffitti. Lautoritratto del Duranti, una delle sue più belle opere su tela, esposto nella pinacoteca situata al piano nobile del palazzo, lascia intravedere una personalità, descritta da Federico Zeri come uno dei casi più singolari ed enigmatici della nostra storia dellarte, che è in netto, nettissimo contrasto, con lincanto e la serenità che si respira in questo meraviglioso museo appena aperto allinterno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Ancora una volta, come spiega orgoglioso il sindaco Domenico Ciaffaroni, si è realizzato un rapporto strettissimo tra arte e natura, bellezza che si somma a bellezza, fuga di immagini dipinte che si apre sulla spettacolare fuga dei monti Sibillini. La collezione Duranti è tornata in mezzo alle sue montagne. Ed un paesino di poco più di mille abitanti, ma incastonato in un ambiente naturale che mozza il respiro per la sua grandiosità, svela il suo tesoro nascosto. Sarà una delle pinacoteche più importanti di tutta la regione Marche. Lartista di Montefortino, la cui vita avventurosissima, da Roma al congresso di Vienna che lo bollò come spia, meriterebbe un discorso a parte, ha raccolto, nel corso della sua vita quasi tutti i quadri esposti oggi nella pinacoteca inaugurata il 31 maggio u.s.. Circa duecento opere, soprattutto dipinti ad olio su tela o su pannelli di legno, che facevano parte della famosa collezione Duranti. Molte di esse sono state per anni conservate e restaurate nella pinacoteca del Palazzo ducale di Urbino e solo pochi giorni prima dellinaugurazione della nuova struttura museale riportate nel luogo in cui il Durante le aveva raccolte. Inizialmente la collezione si componeva di circa 280 opere che lartista aveva cominciato ad acquistare a Roma, in gioventù, dopo un non fortunato ingresso nel mondo dellarte come pittore. Quadri che vanno dal 1400 al XIX secolo, da Pier Francesco Fiorentino a Pietro Alemanno, da Giulio Vergari alle varie scuole del 1600, romana, bolognese napoletana, tedesca, di arte italiana; dalla superba collezione di nature morte datate tra il XVII e il XVIII secolo agli oli di Gianquinto, di Underberger, Giovanni Paolo Castelli, Cristoforo Munari, De Magistris ed altri. E, ultima sorpresa, una collezione di disegni di Fortunato Duranti di circa duecento esemplari. Ed è proprio dai disegni che esplodono la genialità e la personalità segnata dalla follia di un artista, non abilissimo con il pennello, ma affascinante con la matita. Duranti aveva donato la collezione al comune di Montefortino in cambio di un vitalizio. Negli anni del fascismo il Comune regalò allo Stato un centinaio di queste opere. Altre furono purtroppo rubate dalla pinacoteca situata allinterno del palazzo comunale negli anni settanta ma non si dispera di recuperarle. Con la riapertura di palazzo Leopardi adibito a museo e degli altri piani utilizzati come centro polifunzionale per associazioni e centro studi, il Parco, che sta contribuendo in maniera notevole alla sua ristrutturazione, si arricchisce di unaltra attrattiva e continua a percorrere quella strada intrapresa fin dalla sua istituzione, in cui natura e cultura rappresentano il binomio vincente. |
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