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Cantanco nella valle Si é conclusa a settembre la seconda edizione della rassegna itinerante di canto popolare di Angelo Maneri Si è conclusa nei primi giorni di settembre a Visso la seconda edizione della Rassegna itinerante di canto popolare, la manifestazione promossa dallEnte Parco dei Sibillini, coordinata dal maestro Fabiano Pippa di Tolentino e organizzata in collaborazione con il coro Monti Azzurri di Pievebovigliana e la corale Gildo Antonioni di Norcia. Liniziativa ha riscosso numerosi consensi tra la popolazione locale, i turisti e gli oriundi che hanno fatto ritorno nei Sibillini nei mesi estivi, viste anche le finalità che hanno animato questa rassegna del canzoniere locale e nazionale. Attraverso lesibizione di sette corali provenienti da diversi comuni del Parco si è avviato un itinerario che ha toccato abbazie, palazzi storici e auditorium di otto località dellarea protetta creando così atmosfere suggestive attraverso melodie del passato che, talvolta, hanno commosso i presenti. S. Ginesio, Amandola, Pievebovigliana, Arquata del Tronto, Preci, Ussita, Norcia e Visso hanno accolto i cori, ognuno dei quali con una propria specificità. Particolare simpatia tra gli spettatori ha destato quello delle Voci bianche di Castelsantangelo sul Nera formato esclusivamente da bambini che in qualche modo rappresenta, con la sua componente giovanile, la speranza della riscoperta e della valorizzazione delle tradizioni folcloriche del Parco. Liniziativa, che si ripeterà il prossimo anno, è stata anche unoccasione di confronto costruttivo per le associazioni musicali e per coloro che hanno avuto modo di seguire la rassegna in quanto è stata una opportunità per conoscere in modo diretto diverse realtà umbro-marchigiane dei Monti Sibillini vicine per tradizioni e cultura ma separate geograficamente dalla catena appenninica. I sette cori del Parco (Bonagiunta di S. Ginesio, La Ginestra di Amandola, Monti Azzurri di Pievebovigliana, S. Cecilia di Montemonaco, Gildo Antonioni di Norcia, Voci bianche di Castelsantangelo e Sibilla di Macerata), con il loro impegno, hanno dato voce alla tradizione e hanno scelto il canto popolare come inno alla vita, al sentimento, alla nostalgia di un rapporto sereno con la natura che si vuole recuperare. | |
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