Cresce il turismo nel Parco
Nel triennio 1994-'96 incremento del 2,27% negli arrivi e del 5,95
nelle presenze

di Rita Chiaverini


Anche il turismo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini non sfugge alla
legge della domanda e dell’offerta rispondendo alle sollecitazioni sociali
che, a volte, sono incrementate dai mass-media attraverso dossier o
pubblicità su determinati territori e stili turistici.
All’interno dell’area protetta e quindi di un territorio appenninico,
generalmente omogeneo, ogni comune del Parco, per suo conto, ha portato
avanti nel corso del tempo una politica turistica in base alle proprie
peculiarità storico-culturali, ambientali ed amministrative.
Ma con l’istituzione del Parco Nazionale e ancora di più dopo
l’insediamento dell’Ente di gestione (1993) si è intensificato il dialogo tra i
18 comuni al fine di cercare di promuovere strategie turistiche unitarie tanto
più che il territorio dei comuni dell’area protetta è suddiviso tra due regioni,
le Marche e l’Umbria con le conseguenze che ne derivano.
I primi anni di vita dell’Ente di gestione sono stati importanti per costruire le
“fondamenta” del Parco la cui prima visibilità, anche sotto il profilo turistico,
si è avuta con la costituzione delle Case del Parco e la successiva apertura
in quindici comuni dell’area protetta.
Pietra miliare nella politica turistica del Parco è il protocollo d’intesa siglato
recentemente con il Comune di Roma, una iniziativa che mira a promuovere
i Sibillini (un territorio bello non solo da vedere ma anche da vivere) in una
realtà altamente urbanizzata come quella dell’Urbe e, di riflesso, del Lazio.
Ma qual’è la realtà recettiva dell’area Parco? Qual’è l’andamento dei flussi
turistici?
Attraverso una ricerca statistica svolta presso l’APT Valnerina - presidio di
Norcia e il Servizio Turismo Attività Ricettiva della Regione Marche è stato
possibile elaborare con i dati ufficiali due grafici che fotografano la realtà dei
18 comuni del Parco riguardo alla recettività alberghiera ed extralberghiera
nonché ai flussi turistici del trienno successivo all’istituzione del Parco. Per
quanto riguarda i flussi turistici del 1997 ci riserviamo di attendere i dati di
fine anno per avere un quadro complessivo dal momento che l’attività di
alcuni comuni è basata anche su un turismo estivo come quello dei
campeggi.
Passando ad analizzare le tabelle grafiche c’è da evidenziare che nella
tabella della ricettività i dati del settore extralberghiero dei comuni umbri
(Norcia e Preci) comprendono solo affittacamere, case religiose di ospitalità
e rifugi escursionistici. Non sono riportati, a differenza di quanto avviene
nelle statistiche dei comuni marchigiani, i dati relativi agli alloggi privati (non
iscritti al R.E.C.) dati in affitto. Tale diversità nella rilevazione dei dati
influisce anche nella media statistica delle presenze che risultano essere
molto alte nei comuni marchigiani poiché, calcolando anche la presenza
turistica negli alloggi privati, si allunga di molto la media di permanenza.
Nella tabella dei flussi turistici, invece, sono riportati i dati degli arrivi e delle
presenze in ogni singolo comune del Parco relativi al 1994, 1995 e 1996
con variazioni percentuali, positive o negative, di ogni singolo comune. Dalla
tabella dei
flussi turistici si evincono anche i dati degli arrivi e delle
presenze totali dell’area Parco che evidenziano come negli anni in
questione ci sia stato un incremento del 2,276% negli arrivi e del 5,95%
nelle presenze. C’è da evidenziare, che sfugge dalle statistiche il cosiddetto
“turismo mordi e fuggi” che non viene censito ma che in realtà, per alcuni
comuni, ha un ruolo economico di un certo rilievo.
Se a livello nazionale si registra un grande aumento del turismo
extralberghiero e soprattutto dell’agriturismo, nell’area Parco invece si nota
che la ricettività dei campeggi, presenti solo in alcuni comuni, è di
complessivi 2652 posti mentre l’agriturismo è, il fanalino di coda della
ricettività con soli 314 posti letto in tutto il Parco nonostante sia una attività
complementare a quella agricola, molto diffusa nell’area.
Eppure esaminando le statistiche si nota un incremento notevole dei flussi
turistici nei comuni nei quali sono presenti campeggi o agriturismo. Castel
S. Angelo sul Nera, ad esempio, nel trienno in questione ha registrato un
incremento del 212% sulle presenze e del 22,91% sugli arrivi, Fiastra del
641% sulle presenze e del 77% sugli arsrivi, Preci del 32,8% delle
presenze e del 25,7% degli arrivi.
Nella
ricettività alberghiera è Norcia ad avere un ruolo rilevante con 13
esercizi alberghieri e 792 posti letto con presenze superiori alle 100 mila
unità seguita da Ussita con 7 esercizi alberghieri e 371 posti letto
anch’essa con presenze superiori alle 100 mila unità comprensive, però, dei
dati relativi agli alloggi privati (non iscritti al R.E.C.) in affitto.
Di certo le statistiche, pur con le molteplici chiavi di lettura, possono
costituire un punto di partenza fondamentale per strategie turistiche future
ed unitarie per il territorio del Parco ed una politica di diversificazione
dell’offerta, può, sicuramente, facilitare l’affluenza di diverse fasce di
turismo.
Dal Protocollo
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