Guarda chi si vede!
Incontri d’eccezione nel Parco
di Alessandro Rossetti

L’osservazione attenta degli ambienti naturali e la lettura degli indizi,
quasi impercettibili, che tradiscono la presenza degli animali più elusivi,
può talvolta riservare sorprese tanto straordinarie quanto gradite.

Nel corso degli ultimi anni sono così pervenute al Parco diverse
segnalazioni attribuite con certezza a specie faunistiche e floristiche la cui
presenza nei Monti Sibillini, pur risultando sporadica e talvolta occasionale,
assume un rilevante significato conservazionistico, anche in funzione di
possibili interventi finalizzati alla ricostituzione degli ecosistemi originari.

Di seguito vengono sinteticamente descritte alcune delle più interessanti
di tali segnalazioni.

Lince eurasiatica (Linx linx) e orso bruno appenninico (Ursus arctos
marsicanus)
Segni di presenza (osservazioni dirette, impronte, peli, escrementi)
sporadici ma rinvenuti o accertati più volte nel corso degli ultimi anni
(a partire dal 1992) da B. Ragni e gli zoologi del suo gruppo di lavoro,
nell’ambito di uno specifico programma di monitoraggio. Si ritiene che la
ricomparsa di questi due grandi carnivori, estinti dai Monti Sibillini
presumibilmente in tempi storici, non sia ancora stabile ma piuttosto legata
a singoli individui, soprattutto giovani maschi, che giungono dal vicino
Abruzzo nei loro lunghi spostamenti in cerca di nuovi territori da occupare
o, come ci auguriamo che avvenga in un prossimo futuro per i Monti
Sibillini, da riconquistare.

Grifone (Gyps fulvus) e corvo imperiale (Corvus corax)
Avvistamenti sporadici e occasionali di esemplari che, in alcuni casi,
provengono certamente dal Monte Velino, in Abruzzo, in cui le due specie
sono state reintrodotte a partire dal 1993. Tra le segnalazioni ufficiali
ricordiamo: almeno due esemplari di corvo imperiale osservati l’1 giugno
1991 da M. Magrini nella valle dell’Aso; un esemplare di grifone recuperato
il 24 luglio 1997 dal CFS nei pressi di Foce e ricondotto alla Riserva
Naturale Orientata di M. Velino; un esemplare di corvo imperiale osservato
il 9 agosto 2003 da A. Rossetti e M. Messini alla Sella delle Ciaule.

Gufo reale (Bubo bubo)
La presenza nel Parco, come nidificante, di questo maestoso rapace
notturno, la cui popolazione nell’Appennino è purtroppo considerata al limite
dell’estinzione, è stata accertata il 22 luglio 2001 grazie al ritrovamento,
da parte di P. Forconi, di un sito di nidificazione occupato da un individuo
giovane di gufo reale; tale ritrovamento è stato successivamente confermato
anche dal personale del CFS (F. Renzini e G. Ferroni).

Grillaio (Falco naumanni)
La migrazione post-riproduttiva del grillaio, piccolo falco incluso tra le
specie d’interesse prioritario a livello comunitario, riguarda, da metà agosto
a fine settembre, diverse località del Parco Nazionale come i Piani di
Castelluccio, l’altopiano di Macereto e il Monte Banditella; il numero di
individui contemporaneamente presenti in un sito, secondo quanto
osservato da P. Forconi, ha raggiunto un massimo di 150 unità nel 2000.

Orchidee rare
Importanti conferme sulla presenza di orchidee spontanee rarissime
nel territorio del Parco e delle Marche, provengono da M. Dell’Orso
e riguardano, in particolare, Dactylorhiza incarnata (segnalata da
V. Marchesoni nel 1958) e Orchis papilionacea.

Geranio argentino (Geranium argenteum)
Il 10 luglio 2003 è stata rinvenuta da S. Servili, M. Dell’Orso e G. Nobili,
una stazione di questa rara specie floristica d’alta montagna,
la cui distribuzione in Italia risultava ufficialmente conosciuta solo per poche
aree delle Alpi e dell’Appennino settentrionale; la sua presenza nei Monti
Sibillini, segnalata la prima volta nell’800 da Bertoloni, non risultava invece
ufficialmente confermata da alcuni decenni.
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