Il Piano pluriennale economico e sociale
del Parco dei Monti Sibillini: strategie e tattiche
per lo sviluppo locale
di Fabrizio Alaimo

A circa due anni dall’inizio dei lavori i documenti finali per il Piano
pluriennale economico e sociale (PPES) elaborati dal gruppo coordinato
dal Prof. Antonio G. Calafati sono stati illustrati alla Comunità del Parco.
Essi contengono le strategie e le azioni del PPES; queste ultime
rappresentano un sistema di interventi che costituisce il Piano vero
e proprio.
Il percorso attraverso cui si è giunti a questo importante traguardo, dopo
un considerevole lavoro di ricerche e studi realizzati con il contributo
di numerosi consulenti, non è stato nè semplice, né privo di contrasti.
Le divergenze più nette sono emerse sul diverso modo di interpretare
la funzione e la struttura stessa del PPES: semplice strumento
di attuazione del Piano per il Parco oppure strumento di pianificazione
autonomo dal Piano del Parco oppure ancora agile strumento attraverso cui
interpretare e orientare le implicite strategie di sviluppo del Parco?
Nel documento presentato il PPES si propone come l’ambito dentro
il quale vengono definite le tattiche per lo sviluppo locale, laddove
le strategie vengono definite nel Piano per il Parco, in un’ottica
di integrazione e coordinazione con le politiche di sviluppo degli altri
decisori pubblici.
Si deve in proposito sottolineare come, in un'ipotesi di sviluppo sostenibile
del Parco dei Monti Sibillini, la dimensione critica non è quella strategica,
di lungo periodo, ma quella tattica, di breve periodo (2000-2004): il PPES
si propone, quindi, di garantire l’individuazione di precisi obiettivi
di sviluppo,, raggiungibili in tempi relativamente brevi attraverso risorse
organizzative e finanziarie disponibili, privilegiando quegli interventi
per i quali si possa controllare e valutare la propagazione degli effetti.
Dalle strategie di carattere generale, che prefigurano un modello di sviluppo
economico locale fondato sulla conservazione del patrimonio naturale
e culturale, si è giunti pertanto al documento sulle azioni del PPES, dove
sono previsti interventi efficaci per conseguire tre obiettivi principali e urgenti
per garantire lo sviluppo socioeconomico del Parco in tempi utili: integrare
le politiche di sviluppo, qualificare il sistema dei servizi di base, realizzare
un sistema integrato di fruizione turistica del Parco basato
sulla valorizzazione dei nuclei montani.
Adesso la parola spetta agli organi del Parco e alle Regioni, che, nei
prossimi mesi, dovranno approvare il PPES. Immediatamente dopo si dovrà
lavorare affinché il Piano passi dalla sua dimensione propositiva
alla dimensione attuativa, cercando di non creare elementi di discontinuità
in questo passaggio. La strada è ancora in salita. Ma proprio questa è
la sfida che l’Ente Parco e insieme gli altri decisori collettivi coinvolti
nella programmazione e nel governo del territorio dovranno affrontare:
una sfida che potrà essere vinta soprattutto se si persegue come obiettivo
fondamentale l’integrazione delle politiche di sviluppo locale.
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