Flash sul Parco

Il simbolo
Nelle poche linee e nei quattro colori dell’emblema del Parco è stato
sintetizzato tutto il fascino misterioso dei Sibillini ma anche il bisogno
dell’uomo di ritrovare se stesso attraverso la natura. Vi si può leggere
il legame del territorio dell’area protetta con la misteriosa Sibilla che scruta
gli uomini dal suo Regno oppure il legame della realtà naturale del Parco
ai valori storici e alla memoria delle comunità locali. E ancora nel profilo
delle montagne ciascuno di noi può identificarsi quando guarda al cielo
e alla luna.
La creazione del simbolo del Parco è il risultato di un intenso lavoro
dello Studio Carsa di Pescara che ha tratto ispirazione, nell’elaborazione
grafica del simbolo, dai disegni realizzati dagli alunni delle scuole italiane
di ogni grado nell’ambito del concorso “Disegna l’emblema del Parco”
indetto dall’ente di gestione nel 1995 in coincidenza con l’anno europeo
della conservazione della natura, per coinvolgere direttamente le popolazioni
residenti.

Le Case del Parco
Dal 1995 quindici “Case del Parco” gestite da cooperative di giovani sono
impegnate a realizzare il “progetto Parco” e a coinvolgere in tale
realizzazione i cittadini.
Esse rappresentano oramai una realtà fondamentale per il territorio non solo
per le funzioni di informazione turistica, di animazione socio economica
e culturale, di assistenza alle attività dell’Ente Parco, ma anche
per il risvolto occupazionale: circa 70 giovani lavorano stabilmente presso
le cooperative per il raggiungimento degli obiettivi del Parco.

Parco per tutti
Si tratta di un progetto strategico da oltre 12 miliardi che permetterà a tutti,
anche ai disabili, di usufruire di una rete sentieristica con strutture ricettive
all’interno dell’area protetta. Il punto di partenza del progetto è il Grande
anello dei Sibillini che collega il perimetro esterno dei monti del Parco
nazionale al fine di permettere agli amanti della montagna di godere di tutti
gli aspetti ambientali e storico - artistici che ruotano intorno ai “Monti
Azzurri”. L’Ente Parco ha lavorato su questa idea ponendosi un duplice
obiettivo: rendere accessibile a tutti il Parco ma anche creare opportunità
di lavoro distribuite su tutto il territorio in modo da rivitalizzare i borghi
montani. Il Grande anello dei Sibillini è stato diviso in dieci tratti, tutti
percorribili con un massimo di sei ore di cammino e in grado di permettere
una integrazione dell’escursionista sia con l’ambiente naturale sia
con le comunità e la storia locale visto che ogni tappa parte e arriva
in un centro abitato. Sono stati progettati anche cinque percorsi attrezzati
al fine di rendere accessibile la montagna a quanti non hanno
una preparazione specifica, alle persone con ridotte capacità motorie,
ai non vedenti e ai disabili in genere.

Il calore dei due Parchi
L’antica attività dei carbonai, presente nei Sibillini nei comuni di Arquata
del Tronto e di Cessapalombo, è stata valorizzata e promossa grazie
all’iniziativa di due cooperative del Parco che stanno cercando di creare
una nicchia di mercato per un prodotto, il carbone preparato secondo
“l’antica arte dei carbonai” che rappresenta una delle caratteristiche più
antiche del territorio appenninico.
Grazie a questa iniziativa, sostenuta oltre che dal Parco Nazionale
dei Monti Sibillini anche dal Parco Nazionale del Gran Sasso Monti
della Laga, ha consentito la commercializzare del carbone vegetale
dei Sibillini attraverso il circuito Intercoop (Coop.Italia).

Le guide del Parco
Dal 1998, grazie a due corsi promossi dall’Ente di gestione, operano
nel territorio del Parco cinquantuno guide che svolgono attività
di interpretazione dell’ambiente naturale e organizzano un ricco calendario
di attività che permettono ai partecipanti di scoprire la natura e la cultura
dei Monti sibillini. Sono previsti:
> Week-end verdi della durata di due giorni da aprile a luglio e nel mese
di settembre;
> Visite guidate nei mesi di luglio e agosto
> Mini visite guidate nei mesi di luglio e agosto strutturare in due uscite
giornaliere
> A scuola nel Parco, incontri organizzati per le scuole.
I programmi coinvolgono le quindici Case del Parco che fungono da punto
di riferimento per chiunque fosse interessato all’iniziativa.

L’abbattimento selettivo
È il primo esperimento di abbattimento selettivo della fauna selvatica
attuato in un Parco Nazionale con la collaborazione dei cacciatori.
Il progetto è finalizzato a ridurre progressivamente la presenza dei cinghiali,
dannosi al sistema agricolo-naturale, attraverso un’azione tecnico-faunistica
di tipo chirurgico che prevede l’abbattimento selettivo e il trappolamento.
Ottantasette cacciatori, dopo una fase di formazione, hanno ottenuto
l’abilitazione e l’iscrizione nell’Albo degli operatori di selezione (specie
cinghiale) del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

I Piani del Parco
Sono due: il Piano per il Parco e il Piano pluriennale economico e sociale
(PPSE). Il rapporto tra i due piani è fondamentale per costruire strategie
per la tutela e la valorizzazione del territorio dei Sibillini. Con il Piano per
il Parco, l’Ente di gestione, elabora uno strumento di tutela dei valori
naturali e ambientali disciplinando l’organizzazione del territorio, i vincoli
e le destinazioni d’uso, i sistemi di accessibilità veicolare e pedonale,
i sistemi e servizi per la gestione e la funzione sociale del Parco. Invece,
attraverso il Piano pluriennale economico e sociale, l’Ente Parco dovrà
decidere obiettivi, strategie ed azioni per lo sviluppo economico futuro
dei Sibillini. I Piani sono stati elaborati in sede tecnica dopo un lungo
e attento studio sulla realtà dei Sibillini: si è aperta ora la fase
della co-pianificazione che deve vedere il coinvolgimento delle istituzioni
e del territorio. Questa fase sarà tanto più feconda quanto più il confronto
sarà approfondito e costruttivo.
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