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Il polo museale di Montefortino simbolo del museo diffuso
di Stefano Greco

Palazzo Leopardi di Montefortino è uno dei luoghi simbolici del Museo
diffuso delle Marche. Lo era fino a qualche tempo fa quando ospitava
soltanto, si fa per dire, la Pinacoteca Fortunato Duranti, lo è attualmente a
maggior ragione del dicembre dello scorso anno, quando è stato inaugurato
il terzo piano dove è stato collocato il Museo di Arte Sacra comunale e
diocesano.
Incastonato in un contesto ambientale di rara suggestione e di grande
fascino nel fantastico scenario dei Monti Sibillini, Palazzo Leopardi
consente a Montefortino, centro di appena 1400 abitanti, di collocarsi tra i
poli mussali più importanti non solo della provincia di Ascoli, subito dopo il
capoluogo e Fermo, le due città d’arte per antonomasia, ma di tutta la
regione.
La collezione del nuovo museo si compone di circa 115 opere provenienti
dalle chiese del territorio comunale di Montefortino e di altri centri
dell’Arcidiocesi di Fermo e il merito più grande per la sua consistenza va
senz’altro al parroco di Montefortino che in tutti questi anni è riuscito a
limitare notevolmente i fursi. I quadri, i crocifissi, le statue, i paramenti
liturgici e tutti gli altri pezzi che compongono la collezione sono stati
sistemati secondo un efficace progetto di allestimento realizzato dalla
Soprintendenza ai Beni artistici e storici di Urbino in collaborazione con le
dott.sse Virginia Lucani e Maddalena Alessandrini per il Comune di
Montefortino.
Nel salone al quale si accede attraverso la porta d’ingresso al terzo piano
figurano alcune opere di artisti famosi come La Madonna del Rosario con i
quindici misteri di Simone De Magistris (1538-1611), la Madonna col figlio e
anime purganti di Giuseppe Grezzi (1634-1721), l’Immacolata, S. Antonio
da Padova e S. chiara di Assisi e la Madonna di Loreto, entrambe di
Domenico Malpiedi (1593-1651), pittore si San Ginesio. Nel medesimo
salone figurano altre due interessanti opere di ignoti artisti marchigiani: un
Crocifisso ligneo policromo del XVI secolo e La Madonna del Girone, statua
in legno policromo dorato risalente al XIV secolo. Sempre di Simone De
Magistris + L’adorazione dei Magi, un olio su tela collocato nella sala B.
Nella sala G sono invece da segnalare altre opere, sempre di ignoti pittori
marchigiani: lo Stemma di Montefortino, frammento di affresco, la Madonna
in Trono, anch’esso un frammento di affresco di proprietà comunale e
Sant’Antonio Abate, una statua in legno policromo, tutte risalenti al XV
secolo.
Una collezione dunque che va ad arricchire notevolmente il già prezioso
corpo di opere collocate al secondo piano di Palazzo Leopardi, ovvero la
Pinacoteca Comunale Fortunato Duranti che conserva opere di grande
pregio artistico del Perugino, di Pietro Alemanno, di Cristoforo Untenberger,
di Corrado Giaquinto e che ha tra i suoi illustri estimatori persino il direttore
del Louvre di Parigi che qualche anno fa visitò di persona la pinacoteca.
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