Il ritorno dell'orso bruno dell'appennino Lorso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) si estinse dai Monti Sibillini, soprattutto a causa della persecuzione diretta, verso la metà dellOttocento. Negli ultimi 15 anni, però, diverse segnalazioni, alcune delle quali accertate dallUniversità di Perugia, hanno portato ad ipotizzare una sua presenza occasionale sui Monti Sibillini, con individui provenienti dallesiguo areale abruzzese-molisano-laziale. A partire dal 19 settembre 2006, attività sistematiche di monitoraggio hanno consentito di raccogliere numerosi campioni e di fotografare e filmare lorso per la prima volta nel Parco, identificandolo anche tramite lanalisi del DNA e accertandone costantemente la presenza per oltre otto mesi. Lattività di monitoraggio, che prosegue tuttora, è stata effettuata applicando sia il metodo naturalistico, con la ricerca di impronte, escrementi ed altri segni di presenza, sia utilizzando tecniche innovative quali trappole fotografiche, videotrappole ad infrarossi, trappole per peli, sistemi di rilevamento delle impronte e raccolta dei peli per le analisi genetiche. I risultati non sono mancati: sono stati ritrovati 101 escrementi di orso, oltre 30 campioni di pelo, numerose impronte su fango e circa 10 km di piste su neve. Inoltre, mediante luso di trappole fotografiche, sono state scattate 16 foto di orso a ottobre-novembre 2006, 6 foto a maggio 2007, altre 3 foto a giugno e 13 videoclip ad infrarosso ad aprile 2007. Le analisi genetiche sui peli sono state effettuate dallIstituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo e dallIstituto Nazionale per la Fauna Selvatica, i quali hanno determinato che si tratta di un orso maschio - che abbiamo chiamato Ulisse - non incluso tra quelli già identificati tramite DNA nellambito di alcuni progetti di monitoraggio dellorso effettuati nellareale abruzzese-molisano-laziale. Inoltre, a novembre 2006 sono state rilevate impronte su fango di diverse dimensioni che indicherebbero la presenza di individui diversi, sebbene tale ipotesi non sia stata successivamente conferma da altri dati. Il monitoraggio ha permesso di accertare la presenza dellorso in modo piuttosto costante dal 19 settembre fino a metà dicembre 2006 e da fine marzo a metà giugno 2007. Quindi, con ogni probabilità, lorso ha trascorso il letargo nel territorio del Parco. I dati attuali evidenziano invece spostamenti dellanimale, anche di 10-20 km, su aree molto ampie, riconducibile alla stagione degli amori. Larea di presenza della specie è sicuramente più ampia di quella in cui sono stati rinvenuti i dati finora raccolti (Visso, Castelsantangelo sul Nera e Montefortino). Inoltre, le osservazioni fatte da altri allevatori fanno supporre una presenza dellorso anche precedentemente al mese di settembre 2006. Questi dati costituiscono delle informazioni preziose sulla presenza di questa specie nel Parco, fondamentali anche per la conservazione del Plantigrado nellAppennino centrale nonché per la corretta gestione delle reti ecologiche e delle aree contigue ai varchi. Ciò conferma limportanza di svolgere un monitoraggio scientifico e sistematico sullorso, non solo nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ma anche nellintero Appennino umbro-marchigiano e la necessità per gli Enti interessati (Regioni, Province ed Aree Protette) di aderire al PATOM (Piano dAzione per la Tutela dellOrso marsicano) così come è stato recentemente deliberato dal Parco. Il PATOM ha lobiettivo di coordinare le politiche di gestione territoriale, allo scopo di superare le carenze conoscitive che limitano lefficacia degli interventi di conservazione e gestione. I Soggetti firmatari del PATOM si impegnano a collaborare nellambito del monitoraggio e della conservazione, al fine di individuare una strategia dintervento comune e condivisa e raccordare le azioni da intraprendere. In questo modo si potrà contribuire in modo reale alla conservazione di questa sottospecie a grave rischio di estinzione della quale si stima sopravviva una popolazione molto esigua, costituita da poche decine di individui. È possibile, infatti, che mentre i Parchi fanno del loro meglio per migliorare la qualità ambientale dei territori montani, i colli di bottiglia ecologici dei fondovalle, sempre più stretti o interrotti, rischiano di vanificarne o ridurne lefficacia di tali interventi. È in questo senso che una forte azione di cooperazione con le amministrazioni provinciali e regionali risulta indispensabile per garantire la conservazione di una specie in pericolo di estinzione e particolarmente protetta sia dalla normativa nazionale che europea. Lorso bruno marsicano è un animale onnivoro che si nutre prevalentemente di erbe, frutti, animali trovati morti ed insetti; solo occasionalmente preda direttamente animali vivi. Inoltre ha un gran timore delluomo ed infatti non sono mai avvenuti casi di aggressione. Sebbene avvistarlo è un evento assai difficile, dato che la specie è prevalentemente notturna, sapere comunque che lorso vive indisturbato nei boschi dei Monti Sibillini o poterne osservare le tracce, aggiunge senzaltro fascino a questo territorio e costituisce un ulteriore motivo di attrazione naturalistica e turistica per tutti coloro che desiderano entrare in contatto con la natura di questo Parco Nazionale. Paolo Forconi e Massino Dell'Orso |
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