Teatro che passione !!! Nel Parco nazionale dei Monti Sibillini il teatro ad Amandola si immerge, con le donne, nella natura mentre a Norcia rende omaggio alla femminilità di Maria Cristina Mancini Parlare delle donne che fanno teatro mi sembra il migliore omaggio che si può fare al teatro stesso. Non solo perché, storicamente parlando, le donne sono state, da sempre, protagoniste indiscusse della vita culturale e teatrale, ma perché ne sono, tuttora, le principali sostenitrici e frequentatrici. Oggi, però, non è facile trovare una città come Norcia che riapre dopo 44 anni il suo storico teatro e che alla seconda stagione di prosa ha la sensibilità e il coraggio di dedicare il cartellone alle interpreti femminili e alle donne nella società dei nostri giorni. Eh sì, perché, stranamente, il panorama teatrale italiano, ingabbiato nei circuiti internazionali, offre pochi spunti artistici ai giovani attori e agli autori, troppo spesso costretti a confrontarsi col genere classico. La caratteristica monotematica femminile non è sempre apprezzata. Questo non si può dire della stagione nursina che volutamente sceglie spettacoli diversi per contenuti, diretti da abili registi e interpretati da belle e brave attrici. Basta citare il sestetto di Fiori dacciaio con Luciana Turina nelle vesti della parucchiera Ines o il ritrovato personaggio di Anna Mazzamauro, e che dire dellingenua e sensualissima interpretazione di Giuliana De Sio in Notturno di donna con ospiti. Prossimamente anche il connubio gastronomia-cultura sarà una delle carte vincenti di questa città che, per la XXXV° edizione della Mostra Mercato internazionale del tartufo nero pregiato di Norcia e dei prodotti tipici, in programma dal 20 al 22 febbraio prossimo, proporrà ancora teatro, ma di qualità sintende. Due prime nazionali Sangue di Lars Norèn (21 e 22 Febbraio) che segna il rientro in Italia del regista Werner Schroeter e linedito, dal titolo ancora provvisorio, Trappola Mortale (12 maggio) scritto e diretto da Fernando Balestra che, tra laltro, è anche il direttore artistico del teatro comunale di Norcia. Sempre tra le bellezze naturali del Parco, su un altro versante dei Sibillini, nella città di Amandola, scopriamo una suggestiva iniziativa: da tredici anni, nella prima settimana di settembre, si svolge un Festival internazionale di teatro gestuale che presenta esclusivamente prime e richiama, oltre agli addetti ai lavori, anche molti artisti da tutto il mondo. È qui che si fa un teatro comico, giocoso e ...corale, dimostrato dal fatto che, da tredici anni, il primo spettacolo ad essere rappresentato è una Community play, nella quale sono coinvolti i cittadini come attori, scenografi o costumisti. Ma cè di più: questa ridente cittadina, che oggi conta duemila abitanti ed è ricca di teatri storici (ne esistono quattro e uno è in fase di restauro!), durante il festival si trasforma e ogni luogo, casa o cortile, diventa un palcoscenico. Allora il teatro si trasferisce nelle abitazioni delle famiglie o nelle caratteristiche cantine con spettacoli confetto fatti per un ristretto pubblico di pochi intimi. E quando si vuole esagerare, con lo spazio, cosa cé di meglio se non la naturale scenografia del Parco stesso, dove, guarda caso, un gruppo di donne dirette da Sista Bramini, attrice e regista, realizza spettacoli itineranti immersi nella natura. Un esempio? Ifigenia nella Tauride di Euripide presentato lo scorso anno da cinque attrici che spostandosi processionalmente nellambiente naturale, sonoro e visivo, hanno interpretato magistralmente la disperata attesa di salvezza di Ifigenia e Oreste nella selvaggia terra di Tauride. La direzione artistica del festival è affidata ad una coppia: Marco Di Stefano e Brigitte Christensen. Quel che colpisce chi, anche solo da turista, si avvicina alle bellezze naturali, storiche o più squisitamente religiose di questo territorio è la grande disponibilità, lapertura mentale, lo sforzo e la voglia di tenere vivo un ricchissimo patrimonio, fatto di tradizioni, di cultura e di genuinità. Il teatro? Come diceva il monaco Giovanni Bonaga nel XVII secolo: Il mondo è un gran teatro nel quale vi sono tanti commedianti quanti sono gli uomini. Procura, il più possibile, di essere uno spettatore, non un personaggio. Coloro che recitano faticano; ma quelli che guardano ridono e si divertono. |
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