Comunicare con le immagini
Informazione e promozione attraverso la magia delle fotografie
di Stefania Servili e il fascino delle illustrazioni di Valentina di Serio

Per Stefania Servili, professionista dell’arte della fotografia, la passione per i
magici “clik” è nata quasi contemporaneamente a quella per la montagna e
, ora, queste due passioni sono inscindibili.
“Quand’ero bambina - racconta la Servili - conoscevo dei personaggi che
andavano in montagna. Me li ricordo, con i pantaloni alla zuava, i calzettoni
rossi ed il bastone e li immaginavo speciali, degli eletti con il privilegio di
innalzarsi ed uscire dalla conca della valle per scoprire ciò che noi non
potevamo conoscere e credevo anche che, per arrivare a Roma dai nostri
monti, non fosse necessario soffrire il mal d’auto per tanto tempo (trent’anni
fa le curve della Valnerina erano infinite!), ma bastasse superare il colle
dietro il quale tramontava il sole e che solo coloro che andavano in
montagna conoscessero la strada segreta e celassero agli altri la verità”.
“Scoprire i Sibillini attraverso le foto - continua Stefania Servili - mi fa sentire
parte integrante di questo ambiente straordinario; la necessità di capire in
ogni momento la luce giusta per la foto mi permette di insinuarmi in
atmosfere altrimenti sfuggenti, la ricerca dell’inquadratura o del particolare
nascosto fissa in maniera indelebile nella mia mente suggestioni sottili,
impalpabili, ma incredibilmente intense”.
Per la sua professione ha visitato ed esplorato minuziosamente altri luoghi
“per molti giudicati belli ed interessanti - dichiara - ma forse perché i Sibillini
sono la mia terra, forse perché sono cresciuta con il desiderio di scoprire
cosa ci fosse lassù, su queste montagne, non riesco a concludere il mio
reportage fotografico cominciato ormai da tanti anni ed ho il sospetto che
non avrà fine”.
Quando si parla dei Monti Sibillini il discorso cade immancabilmente sul
mistero, sulla magia ed il fascino che le leggende suscitano nel “viandante”.
“Nel mio caso - conclude Stefania Servili - l’incanto è dato non da eventi
soprannaturali, ma dalla natura stessa, dalla sua bellezza, a volte anche
sfacciata, ma spesso mimetizzata nell’ordinario e soprattutto così fragile e
indifesa tanto da temere di perderla per sempre. Ed oggi, dopo tanti anni
che salgo su queste montagne mi sento anch’io un po’ speciale: conosco
quello che c’è dietro la cima più alta, ma in più ho la straordinaria
possibilità di trasmettere agli altri le mie esperienze e le mie emozioni
senza tante parole, con una semplice fotografia”.
Anche con Valentina di Serio, giovane artista romana legata ai Monti
Sibillini che frequenta abitualmente, si entra nel mondo creativo
dell’illustrazione attraverso diverse tecniche che dal semplice ma suggestivo
disegno a matita passano ai cromatismi della tempera naturale
o sintetica. La produzione della Di Serio spazia dalle illustrazioni scientifico
naturalistiche al settore editoriale, dal fantastico alla favolistica; ma nelle
sue opere ritroviamo sempre un atavico legame con i Monti azzurri di
leopardiana memoria.
“L’amore per la natura e in particolare per i Sibillini unito alla passione per il
disegno - spiega la giovane illustratrice - sono andati man mano crescendo
e sono diventati spunto di studio e di lavoro. Considero l’illustrazione
naturalistica come un mezzo di informazione scientifica poiché permette di
ricostruire ambienti e di rappresentare flora e fauna in situazioni che
sarebbe impossibile o quasi fissare con uno scatto fotografico”.
È ormai confermato che “Le quattro stagioni all’interno del Parco Nazionale
dei Monti Sibillini”, il progetto elaborato come tesi finale del corso di
illustrazione frequentato dalla Di Serio all’Università dell’Immagine di Roma,
verrà esposto a Bologna dal 2 al 5 aprile 1998 nell’ambito
della XXXII edizione della “Mostra degli illustratori di libri per ragazzi”,
un’ottima vetrina per gli artisti.
Un buon successo per la Di Serio il cui lavoro è stato selezionato da una
giuria internazionale composta da editori e docenti delle migliori scuole
d’arte internazionali. Lo scorso anno, su 1600 partecipanti provenienti da
ogni parte del mondo, sono stati selezionati solo 150 illustratori, premiati
per l’originalità, la qualità tecnica e artistica delle immagini e per la capacità
di fornire, in maniera sintetica ed efficace informazioni complesse.
Da Bologna, la mostra verrà trasferita in Giappone dove a cura dell’Itabashi
Art Museum verrà esposta in quattro musei nipponici tra cui anche nella
città di Tokio.
Non è facile sintetizzare in poche righe l’essenza dell’arte che caratterizza
le opere di Valentina di Serio, una giovane artista che trova nei colori e nella
natura dei Sibillini l’ispirazione per le sue creazioni che contribuiscono,
senza dubbio, a divulgare il fascino misterioso e particolare di questo lembo
di terra umbro-marchigiano.

(R.Ch)
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