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La "Carta di Arquata del Tronto" Rappresentanti e operatori istituzionali delle Marche, dellUmbria, del Lazio e dellAbruzzo hanno sottoscritto la Carta di Arquata del Tronto che contiene un impegno per lattuazione del programma APE (Appennino Parco dEuropa). Tale programma si sta affermando come strategico per il futuro della montagna: perché pone al centro lo sviluppo sostenibile, perché mira al coordinaemento degli interventi pubblici e al loro raccordo con liniziativa privata, perché è in grado di valorizzare le esperienze pilota che, come quelle del Leader, partono dal basso. I nuovi Piani di Azione Locale del Leader Plus troveranno dunque in APE un riferimento di particolare importanza. I sottoscritti, partecipanti agli incontri di Arquata del Tronto, il Comune dei 2 parchi, che si sono tenuti il 22 dicembre 2000 e l11 gennaio 2001, si impegnano a fare accogliere dalle istituzioni dellAbruzzo, del Lazio, delle Marche, del Molise e dellUmbria, anche nellambito di accordi di programma, lo spirito e i contenuti della presente Carta e comunque a collaborare tra loro per realizzare il programma di azione APE Appennino Parco dEuropa. 1. Il programma APE, grazie anche allesienza oramai consolidata di un sistema di aree protette e di siti di importanza comunitaria, assume una funzione strategica per la tutela, conservazione e valorizzazione dellAppennino e si realizza in un quadro di sviluppo duraturo e di qualità con il concorso di tutte le istituzioni e di tutte le forze sociali. Esso deve perseguire i seguenti obiettivi: a) affermare a livello europeo e internazionale lidentità dellAppennino salvaguardandone la biodiversità e la peculiarità di montagna abitata e indirizzandone lo sviluppo nel senso della sostenibilità; b) valorizzare la cultura delle comunità locali promovendo limmagine dellAppenino quale regione unitaria dellEuropa; c) caratterizzare lAppennino comue luogo in cui si possono esprimere nuove modalità di vita e di professionalità, in particolare per i giovani chiamati a diventare i veri protagonisti della sua rinascita; d) mantenere, ricostituire, qualificare in forme adeguate quei servizi territoriali necessari per garantire il perseguimento dei precedenti obiettivi. 2. I tempi del programma APE non possono riguardare solo limmediato futuro, ma devono proiettarsi oltre il 2006, quando verranno a cessare gli interventi tradizionali dellUnione Europea. Occorre pertanto che si affermi, anche nel quadro delle nuove politiche per il Mediterraneo, una coerente politica europea per le montagne, in particolare attraverso uno specifico programma di iniziativa comunitaria che, facendo tesoro di altre iniziative positive come i Leader, colga ed esalti la specificità delle montagne mediterranee di cui lAppennino costituisce una delle realtà più ricche di natura e cultura. Per questo APE può rappresentare unanticipazione sperimentale delle future politiche europee. 3. Le regioni dellAppennino, in particolare quelle capofila del programma APE, devono affermare compiutamente il proprio ruolo, di coordinamento, non solo nella logica di un nuovo centralismo. Ma nel segno della partecipazione e della sussidiariteà dei diversi livelli istituzionali e cioè nel quadro di un reale federalismo. Le istituzioni e le comunità locali sono chiamate a contribuire direttamente, in un ottica di effettiva copianificazione, allindividuazione, elaborazione, attuazione e valutazione dei progetti perché si realizzino processi di sviluppo fortemente condivisi. Un ruolo specifico deve essere svolto dagli Enti Parco che, per la composizione dei loro organi e soprattutto della Comunità del Parco e per le finalità loro assegnate dalla legge, possono offrire allintero sistema appenninico un servizio di particolare rilevanza promovendo laboratori sperimentali di progettazione partecipata di modelli di sviluppo sostenibile. 4. Tutte le istituzioni devono assumere quale impegno donore il cofinanziamento dei progetti del programma APE. Il cofinanziamento deve potersi attuare utilizzando, in unazione sinergica, innanzi tutto le risorse pubbliche (dei diversi strumenti comunitari, dello Stato, delle Regioni, dei singoli enti che partecipano ai progetti) e inoltre le risorse dei privati, ivi comprese quelle del sistema locale del credito, sollecitate attraverso specifiche azioni danimazione. 5. Lelaborazione e la presentazione dei progetti devono essere coerenti con i grandi obiettivi del programma APE e devono assicurare unalta qualità progettuale e un elevato livello di innovazione e di integrazione. Particolare cura deve essere posta nellindividuazione di idonei criteri di valutazione e nellorganizzazione di adeguate strutture tecniche in grado di stimolare e coordinare la progettualità locale nonché nellindividuazione dei soggetti attuatori dei progetti e beneficiari delle risorse finanziarie. 6. Il programma APE deve essere attuato in coerenza con i principi qui espressi, secondo unimpostazione metodologica che si basa sul concetto di reti ambientali e territoriali. Nellambito di tale impostazione si possono individuare le seguenti reti portanti: a) le reti della natura: i corridoi ecologici per la fauna e per le specie migratorie; le reti dei bacini idrici naturali e artificiali e delle zone umide per lavifauna; b) le reti della cultura: nuove dimensioni dellincontro con le religioni, la filosofia, larte (dal teatro alla poesia, dalla musica allarchitettura ); c) le reti dei percorsi: le spirali che da nord scendono a sud e si caratterizzano perché sono in grado di collegare e dare impulso sia a città darte e a borghi di grande valore storico e paesaggistico (spesso rimasti ai margini dei circuiti tradizionali) sia a percorsi escursionistici, naturalistici, storici, artitistici, religiosi, antropologici e delle emergenze ambientali; d) le reti dei prodotti agricoli di qualità: i conservatori di sapori e saperi della natura; dellagricoltura e dellallevamento tradizionali, delle arti minori, per assicurare continuità e collegamento fra tradizione orale e frontiere della comunicazione, fra vecchie e nuove generazioni, fra radici e prospettive; e) le reti dei servizi sociali, educativi, formativi, ambientali e ricettivi: nodi fondamentali che siano anche in grado di garantire per tutti unofferta turistica integrata di conoscenza e di fruizione del patrimonio naturale e culturale dellAppennino; f) le reti telematiche e dei nuovi lavori: la professionalità, il linguaggio e la democrazia di APE, per permettere a tutti, e soprattutto ai giovani, di partecipare alla costruzione del futuro dellAppennino e allAppennino di interagire con il mondo intero; g) le reti dei trasporti sostenibili: per far vivere la longitudinalità e la trasversalità, la lentezza e la velocità e tutti i valori dellAppennino Parco dEuropa. Ladesione alla Carta è aperta a tutti coloro che ne condividono il contenuto e si impegnano a perseguire gli obiettivi in essa indicati. Arquata del Tronto, 11 gennaio 2001 |
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