Lesperienza Varnelli tra passato e futuro Tradizione ed innovazione sono le parole chiave che hanno caratterizzato il nostro incontro con Orietta Maria Varnelli, una delle eredi della nota azienda marchigiana di cui è amministratrice delegata. La storia di antichi e abili imprenditori qui si mescola magistralmente con uno sguardo al futuro e alle nuove tecnologie, connubio perfetto che ha contribuito a valorizzare lintero territorio. Entrando nellazienda si percepisce, fino quasi a toccarlo, un sapore di familiarità, che si mescola ai profumi intensi dellanice e delle altre erbe officinali sapientemente miscelate per lasciare intatto laroma di un paesaggio dagli antichi sapori. Veniamo ricevuti nella sala riunioni e, in un clima di assoluta accoglienza, diamo vita ad una piacevole chiacchierata soffermandoci sulla soft economy, leconomia del vivere bene. Come si pone lesperienza Varnelli in questa prospettiva? «Ci siamo sentiti naturalmente parte della soft economy proprio perché la nostra azienda si caratterizza per essere un mix di tradizione e innovazione. Tradizione per quanto concerne il riproporre ogni giorno le antiche ed originali ricette rimaste immutate nel tempo e dalle quali deriva la qualità intrinseca dei nostri prodotti. Innovazione intesa come moderne tecnologie applicate agli impianti produttivi ed alla gestione della clientela, ma anche come nuovi prodotti, nuove modalità di comunicazione e di ricerca finalizzate a fornire informazioni sulle proprietà dei nostri liquori ed amari». Quali elementi hanno contribuito a rendere la sua azienda una delle realtà più solide ed importanti della tradizione e delleconomia marchigiana? «Il forte legame col territorio, dal quale non abbiamo mai pensato di trasferirci nonostante la forte carenza di facilitazioni logistiche, consapevoli della responsabilità che abbiamo verso la comunità e che lidentità stessa della nostra azienda è fortemente legata alla cultura e alle tradizioni di questi luoghi. Ci sentiamo molto forti per la qualità delle relazioni umane sulle quali si può contare e sullaltissimo livello di coesione sociale che ci circonda. Lazienda, inoltre, ha sempre riservato grande cura alla qualità del prodotto, alle strategie di marketing, di valorizzazione del brand e ai rapporti con i nostri interlocutori». Il rispetto delle tradizioni produttive non rischia di confinare lazienda ad ambito marginale nellera della produzione globalizzata? «Oggi ci si chiede su quali leve distintive puntare per continuare a competere nel mercato globale e lunica via vincente è indubbiamente la qualità perseguita a tutti i livelli; strategia che da sempre caratterizza il nostro stile aziendale e che ci assicura una crescita costante, talvolta anche in controtendenza con il settore di riferimento». È opportuno sviluppare una concertazione tra le imprese del territorio ed il Parco, anche alla luce del valore aggiunto che un eventuale utilizzo del logo dellente potrebbe apportare alle imprese? «Oggi il consumatore è sempre più attento a tutto ciò che cè intorno e dietro al prodotto o al servizio che venga offerto, proprio perché è alla ricerca di elementi distintivi che orientino le sue scelte. Non è un caso che le imprese che si rivolgono al mercato estero presentino non solo immagini del prodotto, ma anche del territorio dal quale proviene per evocare suggestioni accessorie. Il Parco, in questo senso, è unistituzione ad alto valore aggiunto. Sviluppare sinergie tra le aziende ed il Parco porta benefici ad entrambi gli interlocutori: per il Parco, in quanto le imprese sono motori di sviluppo del territorio e per le imprese, in quanto è un forte vantaggio far conoscere la realtà in cui sono calate. In tema di sinergia ci piacerebbe pensare ad una collaborazione con il Parco perché il nostro Amaro Sibilla possa tornare ad essere prodotto con erbe e radici raccolte sui Monti Sibillini, investendo per tornare ad una tipicità assoluta. Abbiamo già avuto contatti con il Parco per poter portare avanti iniziative volte a stimolare gli agricoltori locali verso colture biologiche o di piante officinali, in particolare per impiantare colture di Genziana Lutea e di Genzianella Dinarica, piante le cui specie spontanee sono oggi protette tanto che, da anni, la nostra azienda se ne approvvigiona da fornitori del nord Italia». Quale approccio impone il tema della responsabilità sociale, in modo particolare lattenzione ai valori ambientali, nella gestione aziendale? «Ogni impresa è patrimonio dellintera comunità in cui opera e ciò comporta la responsabilità di garantire continuità e prosperità allazienda stessa, supportando altresì le iniziative che contribuiscono a valorizzare il territorio, le sue tradizioni, la sua cultura. È inoltre fondamentale rispettare lambiente; riteniamo un grande privilegio lavorare in unazienda che al suo interno è dotata delle più moderne tecnologie e, allo stesso tempo, ci consente di affacciarci alle finestre e di ammirare splendide colline. Per tale motivo abbiamo recentemente avviato liter per la certificazione ambientale ISO14001 e per la certificazione SA8000; questultima, relativa ai comportamenti etici, avviata nella consapevolezza che è sempre più necessario comunicare allesterno i valori a cui lazienda si è sempre ispirata in modo spontaneo sin dalle origini. Responsabilità sociale significa occuparsi dei giovani; lo facciamo in azienda, accogliendo visite di scolaresche nonchè stagisti e laureandi e andando noi stesse negli istituti scolastici e nelle università per portare un nostro contributo alla formazione e allorientamento verso il mercato del lavoro. Responsabilità sociale significa correttezza verso portatori di interessi; in primo luogo i nostri collaboratori interni, tutti del territorio, alcuni dei quali sono con noi da oltre trentanni, garantendo continuità e condividendo con noi la storia dellimpresa. ». La nostra visita si conclude curiosando tra i macchinari, le erbe aromatiche e le caldaie di rame. Usciamo sotto lo sguardo fiero dei ritratti di tre generazioni di Varnelli, avendo limpressione di venir fuori da un antico romanzo dagli aromi intensi e con in mente questa frase: Bisogna far capire quanta importanza abbia avuto, da sempre, luomo su questo territorio Marina Tarragoni |
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