Il nostro impegno
per il Countdown 2010
Il Parco valore aggiunto
per il territorio
I progetti per il territorio
Valorizzazione delle aree
e dei percorsi verdi a Visso
Riqualificazione della Valle
del Fiastrone
Il recupero di Palazzo
Leopardi a Montefortino
Un progetto per far rivivere
l’Alta Val d’Aso
Norcia: il Complesso
monumentale San Francesco
Interventi nella Valle
del Campiano
Le favolose fioriture del Parco
Fuochi all’aperto: verso
una semplificazione delle
procedure
Il Piviere tortolino:
storia di un incontro inatteso
L’Atlante degli uccelli
nidificanti
Nuove prospettive
per l’economia del Parco
L’esperienza Varnelli
tra passato e futuro
Economia e territorio:
il Marchio del Parco
Il sito del Parco Nazionale
dei Monti Sibillini
Tecnologia Open Source
per i portali del Parco
L’Associazione delle guide
del Parco
Norcia: il Complesso monumentale S. Francesco
Un intervento di recupero del Comune reso possibile dai fondi
attivati dal Parco


La ex chiesa di San Francesco e le annesse fabbriche conventuali,
costituiscono oggi uno dei poli culturali della città di Norcia. Le vaste
proporzioni, la posizione strategica nel centro cittadino e la lunga
tradizione di storia e di arte che il luogo evoca, rendono il complesso
naturalmente vocato a tale ruolo.
Luogo sacro probabilmente già in epoca romana, il monastero, col titolo
di S. Bartolomeo, fu originariamente retto da monaci benedettini, ma
dal
sec. xiv vi abitarono con continuità i francescani conventuali, che vi rimasero fino alla sopressione napoleonica del 1809.
La chiesa, dotata di cospicui lasciti dai maggiorenti di Norcia che vi
eressero i propri altari di famiglia e vi vollero le proprie sepolture, ancora
oggi, nonostante le spoliazioni e i danni subiti nel corso dei secoli,
costituisce uno tra i maggiori monumenti nursini. Soprattutto l’esterno,
con il ricco rosone, i portali archiacuti e in genere le armoniose
proporzioni, già oggetto di ammirazione da parte dei contemporanei,
rappresenta un’eloquente testimonianza dell’antico splendore. Ben poco
resta invece della ricca dotazione dell’interno della chiesa, che fino al
1828 si ornava tra l’altro di un meraviglioso soffitto ligneo a cassettoni.
Possiamo ammirare ciò che rimane degli affreschi di tre nicchioni
raffiguranti la gloria di S. Antonio da Padova, la Madonna in trono tra
i Santi Bernardino da Siena e Bonaventura e San Giovanni e la Madonna
ai piedi della croce. L’abside, separata dalla navata da un muro di
rinforzo eretto dopo il sisma del 1859, con le episodiche ma significative
tracce dell’architettura gotica originaria, fa da cornice al coro ligneo
dell’ex convento dell’Annunziata, che qui si sta ricomponendo dopo
diverse migrazioni. La vasta aula a navata unica, adibita ad auditorium, è
impreziosita dalla monumentale tavola dell’incoronazione della Vergine di
Jacopo Siculo che, per interessamento dell’associazione cittadina “Una
mostra, un restauro” e con la collaborazione dell’Amministrazione
Comunale, è stata qui collocata nel maggio del 2005.
Per ciò che riguarda il convento francescano, esso è collegato alla
chiesa da un piccolo chiostro, un tempo deambulatorio per i frati, oggi
luogo di collegamento tra le varie attività che si svolgono all’interno
dell’edificio. Nel corso degli anni molte sono state le destinazioni d’uso
del convento: orfanotrofio, laboratorio tessile, asilo d’infanzia, collegio
comunale.
Attualmente ben si adatta ad ospitare il patrimonio archivistico e librario
del Comune di Norcia: è infatti proprio nell’ex convento che hanno sede
la biblioteca e l’archivio storico comunale. Queste due istituzioni sono
aperte al pubblico e quotidianamente vedono la frequenza di molti
studiosi e lettori che da vari luoghi vengono a Norcia per poter consultare
una documentazione tra le più importanti della regione.
Per ciò che riguarda la biblioteca, essa può vantare un notevole fondo
antico costituito da diversi incunaboli e cinquecentine, tra cui il codice
membranaceo denominato La Franceschina. La documentazione
dell’archivio storico, che comprende anche il fondo notarile e quello delle
IPAB (le ex Congregazioni di Carità), copre un arco cronologico che va
dal sec. xiii al 1965, ed è costituita da oltre dodicimila unità. Tra i fondi
si segnala l’archivio segreto che, con le 600 pergamene e gli altri
documenti cartacei rappresenta una fondamentale testimonianza dei
rapporti di Norcia con l’autorità pontificia, col proprio territorio e con le
città convicine: Cascia, Visso, Spoleto, Arquata, Camerino.
Altri locali dell’edificio accolgono una sala conferenze (sala Ottobeuren),
un ostello, sale e cucine per ospitare servizi di catering e ristorazione.
Il Comune di Norcia ha realizzato questo importante intervento grazie
anche ai fondi attivati dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini; fondi che
hanno altresì permesso il completamento del progetto di recupero delle
mura urbiche.

Caterina Comino


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