Il recupero di Palazzo Leopardi a Montefortino Un importante progetto con il Comune di Norcia A Montefortino sorge Palazzo Leopardi, uno dei gioelli archittetonici e artistici più importanti del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Il suo restauro è stato realizzato con fondi del Parco e dellOb. 5B), assegnati al Comune sulla base della scheda progettuale (Suppl. n°5 al B.U.R. n° 12/96) predisposta dal Parco dintesa con il comune. Il Palazzo rinascimentale si ammira nel suo splendore e nellarmonia delle linee architettoniche; ha finestre guelfe e portale bugnato in pietra di travertino, è costruito in laterizio, elemento distintivo delle case nobili del periodo cinquecentesco. Con la sua struttura monumentale sinserisce nellagglomerato urbano disposto lungo le curve di livello del versante sud di Montefortino, quasi a sottolinearlo ed esaltarlo. La costruzione risale alla prima metà del 1500 e appartenne alla famiglia di ser Desiderio Leopardi, figlio di ser Gaspare, che ricoprì cariche nello Stato della Chiesa. Nel 1800 il palazzo fu quindi acquistato dalla famiglia Duranti. Limportanza della Famiglia Leopardi era notevole come documentato dagli atti della Pievania di S. Angelo in Montespino; i Vescovi - Principi di Fermo durante le visite pastorali erano infatti ospiti nel palazzo della famiglia Leopardi. Ser Desiderio, che nellanno 1533 fu Conte Palatino, ebbe parte nelle Costituzioni del Cardinale di Carpi; oltre ad essere buon poeta latino fu estensore, insieme al figlio Numa Pompilio, delle Leggi Municipali di Montefortino. Carlo Leopardi visse nel sec. XVII, fu gentiluomo del Cardinal Antonio Barberini e di Clemente X il quale, nel 1660, lo nominò Cavaliere delle Guardie Pontificie. Leopardo Leopardi, nato nel 1728, detto lo storico di Montefortino, scrisse Le Memorie Istoriche di Montefortino su commissione del Delegato del Preisidiato di Montalto, redigendone tre copie manoscritte, datate 1783, delle quali una è conservata nellArchivio della Pievania di S. Angelo in Montespino. La Cappella di famiglia fu restaurata, nel 1562, da ser Desiderio Leopardi. Ornata da un festone di verdura e frutta è collocata a sinistra della porta dingresso nella Chiesa di S. Agostino, Monastero degli Eremitani. Leopardo Leopardi così scrisse nelle Memorie: Memorie Istoriche di Montefortino raccolte dal Conte Leopardo Leopardi Patrizio Recanatese e Cittadino di essa terra Lanno MDCCLXXXIII; come afferma Crocetti: Questo ramo cadetto montefortinese si estinse alla fine del sec. XVIII . Oggi il palazzo Leopardi ospita alcune prestigiose raccolte: nel I piano è in allestimento Il Museo faunistico dei Sibillini, collezione privata di Ignazio Rossi Brunori, che sarà presentata ed aperta al pubblico durante lEstate 2006; Il III piano ospita il Museo dellArte Sacra dove sono raccolte numerose tele, arredi sacri provenienti dalle chiese di Montefortino e in particolare la Madonna del Girone, una pregevole scultura trecentesca; nel II piano, il piano nobile, troviamo la celebre Pinacoteca Fortunato Duranti. Definita Il piccolo Louvre del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, la Pinacoteca ospita una raccolta eterogenea che presenta degli aspetti indubbiamente interessanti: innanzitutto è una raccolta che attraversa quattro secoli di storia dellarte suscitando curiosità ed interesse. La raccolta, che si forma a Roma nel periodo tra il 1811 e il 1836, ci permette di capire che cosa fosse presente, in quel periodo, nel mercato dellarte della capitale; ci fa inoltre comprendere i gusti di un mercante/pittore, Fortunato Duranti, che si colloca in una dimensione tutta sua tra aristocratici cultori delle arti e commercianti spesso senza scrupoli. Riportiamo alcuni spunti per incuriosire il lettore, suggerire come leggere la Mostra ed invitarlo a Montefortino. Corrado Giaquinto è uno dei pittori più cari al Duranti il quale ne raccolse numerose tele. Il quadro intitolato La Maga, utilizzato come manifesto per linaugurazione della Pinacoteca, presenta una donna leggiadra e diafana collocata tra Cielo e terra (dal titolo della mostra organizzata a Cesena dalla Dott.ssa Scolaro) che sembra legarsi con le Leggende che hanno, da sempre, animato lo scenario dei Sibillini, con il suo Lago Demoniaco, lInfernaccio, Passo Cattivo... Notiamo poi che lautoritratto del Duranti, pallido e allucinato, emerge da un confuso e inquietante paesaggio e il trompe-loeil sembra mandarci un messaggio certamente molto moderno ciò che si vede non è la realtà è solo illusione (o viceversa). Segnaliamo inoltre le nature morte del Munari e dello Spadino, notevoli per la loro qualità e bellezza. Ricordiamo infine che sono presenti numerose e pregevoli opere che forniscono un quadro indubbiamente interessante, dal quattrocento allottocento. Ulteriori approfondimenti con i dettagli delle opere sono consultabili nel portale del Parco www.sibillini.net. Concludiamo con una breve nota biografica delleccentrico Fortunato Duranti, artista e collezionista. Nacque a Montefortino (1787-1863) e si formò a Jesi presso i Conti Onorati. Nel 1811, a Roma, frequentò gli studi dei migliori maestri del disegno. Qui fece anche commercio di dipinti, marmi ed altre antichità. Nel 1815 decise di recarsi in Germania per vendere stampe e dipinti; arrestato come spia perse gran parte delle opere. La sua vita fu un alternarsi di periodi sereni e tranquilli ed altri fatti di eccessi ed esaltazioni. Dal 1836 tornò definitivamente a Montefortino. Morì nel 1863. Felice imitatore, produsse delle tele ma fu soprattutto disegnatore instancabile; suoi disegni sono presenti a Montefortino, nella biblioteca di Fermo e di Ascoli Piceno, negli USA e presso collezionisti privati. Donò al Comune di Montefortino ben 345 quadri, cassoni intagliati, statue. Negli anni trenta, con il nulla osta della Sovrintendenza delle Antichità e Belle Arti, il Comune di Montefortino promosse unasta pubblica per la vendita dei quadri ed oggetti della Pinacoteca; oggi restano circa 150 opere, più altre provenienti da chiese della zona, sempre donate dal Duranti. Onorato Diamanti |
|||
|
|||
I numeri pubblicati | home |