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L’orso ha scelto di restare nel Parco
Ulisse è il nome che abbiamo dato all’orso bruno marsicano
(Ursus arctos marsicanus) che vive nel Parco e nelle aree circostanti
da quasi 2 anni. E’ un vagabondo che nell’estate 2007 si è spostato
fino a 20-30 km di distanza, nella media Valnerina. Poi, a ottobre,
è tornato nel Parco e abbiamo seguito i suoi spostamenti fino alla fine
di dicembre. In quel periodo molto probabilmente sarà andato in letargo
in qualche grotta segreta e poi, al risveglio, lo abbiamo di nuovo
rinvenuto dalla fine di marzo 2008.
Fondamentali sono state le analisi genetiche sui peli, effettuate
dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica e dall’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale di Teramo, che hanno accertato che tale individuo è
un orso maschio non incluso tra quelli già identificati, tramite DNA,
nell’ambito di alcuni progetti di monitoraggio effettuati nell’areale
abruzzese-molisano-laziale.
Nelle sue esplorazioni del territorio, sia nel Parco che fuori, l’orso
ha danneggiato alcune arnie; si sa che l’orso è un goloso di miele!
Il Parco è intervenuto prontamente installando un recinto elettrificato
e così sono stati evitati altri danni, mentre l’orso dovrà trovarsi
qualcos’altro da mangiare. Dopotutto è un animale onnivoro che si
nutre prevalentemente di erbe, frutti, animali trovati morti ed insetti,
mentre solo occasionalmente compie atti di predazione.
Fino a dicembre 2007 avevamo rinvenuto un gran numero di dati
di presenza: 101 escrementi, 36 campioni di pelo, diverse impronte
su fango, tracce di alimentazione su 6 meli, in due diversi siti, sui
quali l’orso si era arrampicato, rilevati circa 14 km di piste su neve e,
mediante l’uso di trappole fotografiche, scattate 31 foto di orso, in 10
occasioni diverse, e filmati 13 videoclip in 2 diverse occasioni.
Nei primi mesi del 2008 abbiamo rinvenuto altri escrementi, impronte
su neve e fango, campioni di peli e altri 2 siti con arnie danneggiate.
L’area frequentata dall’orso ha un diametro massimo di 37 km, ma probabilmente è anche maggiore e si estende per oltre 330 kmq. Un’area
molto ampia che aumenta sempre di più con le esplorazioni dell’orso
e con il proseguimento del monitoraggio scientifico. Infatti, quest’anno
l’orso frequenta un’area diversa da quella del 2007, nella parte più
settentrionale del Parco.
I dati raccolti costituiscono delle informazioni molto preziose sulla
presenza dell’orso nei Sibillini e nelle zone limitrofe e confermano
l’importanza di intensificare le attività di monitoraggio scientifico
mediante l’integrazione di diverse tecniche di studio al fine di rilevare
la presenza di altri orsi e monitorarne costantemente gli spostamenti
per una tutela più efficace, in particolare quando si allontana dal
territorio del Parco. Per questo nel 2008 il Parco ha affidato, nell’ambito
dell’accordo per la redazione del PATOM (Piano d’Azione per la Tutela
dell’Orso marsicano), il coordinamento scientifico delle attività
di monitoraggio dell’orso al Prof. Luigi Boitani dell’Università di Roma
“La Sapienza” che già da diversi anni opera per la tutela e la
salvaguardia di questa importante specie presente soltanto in alcune
aree limitate del nostro Appennino.
Paolo Forconi e Massimo Dell'Orso |