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Equilibri Naturali:
una grande campagna per restituire
la Natura ai bambini
I bambini di oggi, specialmente quelli che vivono nelle grandi città,
hanno più impegni e sono più occupati di un sottosegretario. La scuola,
la festa di compleanno dagli amici, la piscina, quando c’è, o un altro
sport più o meno popolare, la lezione di piano o di chitarra: un turbine
di spostamenti con le mamme che, da baby sitter, si sono trasformate
in autisti a tempo pieno. E quando si torna a casa, i compiti e poi la
televisione, o il computer o la playstation.
Che fine hanno fatto le corse in bicicletta? E i giochi e le passeggiate
nel parco pubblico? E le “scoperte”, sul ramo, del nido con gli uccellini,
o della pozzanghera con le uova di ranocchia, o la casa sull’albero?
Inesorabilmente diminuiti, se non scomparsi. Persino la gita in auto con
i genitori non è più occasione per guardare il paesaggio dal finestrino:
il tempo viene speso tenendo gli occhi fissi su un aggeggio elettronico,
o “sms-ando” con il telefonino.
Con la pubblicazione del libro “L’ultimo bambino nei boschi”, del
pedagogista e psicologo americano Richard Louv, è salito alla ribalta
un nuovo preoccupante argomento che riguarda soprattutto i bambini
e la loro salute psicofisica.
Louv ha raccolto e messo in evidenza una serie di dati che dimostrano,
da un lato quanto nei bambini e nei ragazzi in età scolare siano
aumentati i disturbi comportamentali causati da iperattività e deficit
di attenzione, e dall’altro quanto queste patologie siano influenzate dalle
moltissime ore (una media di 36 alla settimana!) passate dai ragazzi
“davanti a uno schermo” - sia esso di computer che di Tv o di
playstation - e dal conseguente allontanamento dagli spazi naturali
e dalle attività libere, all’aperto.
Lo psicologo ha inoltre raccolto dati che evidenziano la progressiva
diminuzione delle visite alle Aree Protette da parte delle famiglie e delle
attività sportive che si svolgono nella natura.
La mancanza degli stimoli offerti ai bambini dal contatto diretto con
l’ambiente naturale è stata associata ai fattori che provocano
la cosiddetta sindrome ADHD - disordine da iperattività e deficit
di attenzione - che, nel caso specifico, è stata definita anche come
possibile “disordine da deficit di natura”.
Per contrastare questo fenomeno, negli Stati Uniti è in atto una grande
campagna nazionale, volta a far riconquistare occasioni di contatto con
la natura da parte dei bambini. La campagna, denominata “No child left
inside” (sulla falsariga della campagna per lo sviluppo dell’educazione
lanciata dal Governo, denominata “No child left behind”) è di dimensioni
mai viste prima ed è stata adottata da moltissimi Enti e Istituzioni
governative federali e di singoli Stati. Oggi sono più di 240 le
organizzazioni che hanno aderito e che fanno parte di una alleanza
denominata “children and nature network”. Lo strumento operativo più
conosciuto è la “Green Hour” (www.greenhour.org) un’iniziativa promossa
e gestita dalla National Wildlife Federation – una NGO con oltre 4 milioni
di soci - volta a fornire suggerimenti ai genitori e stimoli affinché
i ragazzi ritrovino il loro posto nella natura.
Tutto questo in America: in Italia forse non siamo ancora a questi
eccessi, ma la tendenza purtroppo sembra essere questa. Il Parco
Nazionale dei Monti Sibillini è stato sempre particolarmente attento a
questo genere di problemi. Dopo aver attivato un forum permanente per
garantire l’accessibilità al territorio ed ai suoi valori naturali e culturali e
dopo aver pubblicato in Italia “Natura Accessibile, della National Wildlife
Federation, (un manuale per attività educative per bambini anche disabili,
da svolgere, senza barriere, negli spazi naturali), il Parco sta lavorando
per inserire nel proprio piano di gestione per il 2009 un progetto pilota,
denominato “Equilibri Naturali- restituire la natura ai bambini”.
Il progetto servirà a meglio definire una metodologia e percorsi simili
a quelli proposti dalla “Green Hour”, ovviamente adattati alla realtà
Italiana, da riproporre poi come “buona pratica” al Sistema nazionale
delle Aree Protette. L’obiettivo è far sì che anche nel nostro Paese il
rapporto dei bambini con la natura e i benefici che esso comporta sia
una priorità e da progetto speciale divenga una normale pratica di
gestione. L’esempio del Parco dei Sibillini ha già fatto proseliti:
un indirizzo analogo sarà seguito dall’Area Marina Protetta del
Plemmirio, in Sicilia, in occasione di un programma di educazione
ambientale che il Parco Marino sta attivando nel più ampio contesto
territoriale della provincia di Siracusa. Altre Aree Protette, Enti,
Istituzioni, Associazioni e organizzazioni non governative, la Rete
INFEA, iniziano ad essere coinvolti come partner nel percorso verso
gli Equilibri Naturali: la prima fase del lavoro del Parco Nazionale dei
Monti Sibillini sarà dedicata proprio alla ricerca e alla costruzione
di alleanze, visioni comuni e sinergie per realizzarle. “Equilibri Naturali”
ha riscosso anche l’attenzione di Europarc Federation, l’associazione
che raggruppa quasi 500 Aree Protette in Europa, e così la campagna
potrà avere il più ampio sviluppo possibile, avvalendosi anche delle
esperienze maturate in paesi e contesti naturali e culturali diversi.
Anche l’AIDAP, l’associazione che riunisce i Direttori di tutte le Aree
Protette italiane, nella sua ultima assemblea ha deciso di collaborare
allo sviluppo del progetto e, riconoscendone l’importanza, ha deciso
di concedere il proprio patrocinio.
Il Parco dei Monti Sibillini, quale soggetto promotore di questo nuovo
progetto, crede che l’attenzione alla salute psicofisica dei bambini
(iniziando proprio da quelli delle comunità insediate nelle Aree Protette)
possa costituire la base per sviluppare nuovi e più completi paradigmi
per l’educazione ambientale nei Parchi e nelle Riserve Naturali del
nostro Paese e quindi nuove strategie, programmi e progetti, che ci si
augura siano sostenuti con decisione anche dal Ministero dell’Ambiente
e, più in generale, dalle Regioni e dagli Enti Locali.
Le famiglie che vivono nei territori del sistema nazionale delle Aree
Protette, che coinvolge quasi un terzo di tutti i Comuni italiani, possono
essere i protagonisti di una grande iniziativa volta a riconquistare gli
“equilibri naturali”: non solo per comprendere la loro importanza
e partecipare alla loro tutela, ma anche per beneficiarne direttamente,
sia dal punto di vista culturale e educativo, sia dal punto di vista della
salute psichica e fisica dei loro bambini.
Maurilio Cipparone |