I confini delle aree protette:
il caso elblematico di Ragnolo
Il nostro punto di vista
sulle energie rinnovabili
Bioedilizia, solare termico
e biomassa: un modello
di efficienza energetica
Idroelettrico:
esperienze e confronto
di piccoli produttori
Gestione del cinghiale:
risultati del Piano triennale
e prospettive future
Risultati del Piano Territoriale
Il Parco aderisce
al Programma di Azione
per la tutela
dell'Orso Marsicano
Le trappole fotografiche
per il monitaraggio
della fauna
Il Programma triennale
di conservazione del lupo
e di altri carnivori
Tre giorni con i lupi
Strategia per lo sviluppo
turistico sostenibile:
si chiude il quinquennio
attuativo
Le novità nel settore
turistico per il 2008
Uno sguardo sulle attività
nel 2008
Strategia per lo sviluppo turistico sostenibile:
si chiude il quinquennio attuativo

Con il 2007 si chiude il quinquennio attuativo del programma di azioni
previsto nella Strategia per lo sviluppo turistico sostenibile nel Parco
Nazionale dei Monti Sibillini, redatta in attuazione della Carta Europea
del Turismo Sostenibile, promossa da Europarc Federation.
Il processo che ha portato alla formulazione della strategia è stato avviato
dal Parco nel 2000; a ottobre del 2001 la candidatura per l’adesione alla
Carta europea è stata accettata dalla Federazione EUROPARC,
inserendo i Sibillini tra i primi 15 Parchi in Europa che hanno adottato
la Carta.
Aderire alla Carta non significa solo accettarne i principi, ma adottare
un metodo ed impegnarsi a costruire ed attuare una strategia per lo
sviluppo turistico sostenibile dell’area protetta, coinvolgendo attivamente
gli attori sociali del territorio. Tale processo ha determinato le linee
strategiche di sviluppo turistico nel Parco e il relativo programma delle
azioni per il quinquennio 2002-2007.
Oggi è dunque tempo di bilanci per valutare ciò che è stato realizzato,
la coerenza con la strategia e soprattutto l’efficacia in termini di benefici
per il territorio.
Il lavoro dello scorso quinquennio ha avuto tra gli obiettivi prioritari: lo
sviluppo di una cultura del turismo sostenibile basata sulla creazione
di reti tra le istituzioni e i privati, il miglioramento dell’offerta turistica,
lo sviluppo dei diversi strumenti di comunicazione, un’attenta attività di
promozione del territorio.
Grazie ad una stretta collaborazione con gli Enti Locali hanno così preso
vita progetti particolarmente importanti, come la creazione della Rete
Museale del Parco, il progetto “Un Laboratorio di turismo per tutti nel
Parco Nazionale dei Monti Sibillini”, “Il Forum Civico per un Parco
naturale accogliente”, ma di altrettanto rilievo sono stati gli interventi a
favore dei privati per la riqualificazione delle strutture ricettive alberghiere
e la concessione dell’emblema del Parco alle attività ricettive e
di ristorazione.
Il Sistema di fruizione del Parco è stato articolato in modo da creare dei
veri e propri prodotti turistici, di cui sono esempio il Grande Anello dei
Sibillini, il Grande Anello per mountain bike, l’ippovia e la Grande Via del
Parco, il nuovo itinerario turistico che interessa l’intero territorio del Parco,
mirata alla valorizzazione dei centri abitati.
Al miglioramento degli strumenti di comunicazione è stata dedicata
un’attenzione particolare: il sito web del Parco è stato arricchito di
contenuti, presentato in una nuova veste grafica ed interamente tradotto
anche in lingua inglese; sono stati realizzate nuove guide turistiche,
depliant e opuscoli. Le attività di promozione del territorio, grazie anche
ai finanziamenti per il progetto turistico interregionale, sono state intense
e diversificate: dalla partecipazione a importanti manifestazioni fieristiche,
alle inserzioni su riviste specializzate all’organizzazione di press tour,
grazie ai quali sono stati realizzati redazionali su testate giornalistiche
di alto prestigio.
Ma come misurare i reali benefici? Uno dei metodi più classici ed efficaci
rimane il monitoraggio dei flussi turistici. Fino al 2001 il numero di
presenze annue nel Parco, registrate nelle strutture ricettive, si attestava
mediamente intorno a 510.000 unità. Nel quinquennio 2002-2006 la
presenza annua media è salita a 550.000, registrando il maggior numero
di turisti nel 2006.
Ancor più significativo è comunque l’andamento degli arrivi (numero di
singoli visitatori). Il loro numero infatti è in costante aumento, ad
eccezione di una flessione negativa nel 2005, dovuta essenzialmente a
condizioni metereologiche sfavorevoli nei mesi di massimo afflusso.
Un elemento molto positivo emerso dall’analisi dei dati è la tendenza
alla destagionalizzazione. I mesi primaverili ed autunnali mostrano infatti
aumenti significativi di turisti, soprattutto stranieri.
Dai dati ufficiali non risultano inoltre tutte le presenze derivanti
dall’utilizzo delle seconde case, che si stima attestarsi pari al 40% delle
presenze ufficiali (Fonte: Terzo Rapporto sul Turismo dei Parchi di
Compagnia dei Parchi - Anno 2004).
Per valutare l’importanza economica del turismo nel Parco si può
comunque fare una stima che, seppure per grandi linee, risulta efficace
ed aiuta a comprendere la dimensione del fenomeno. Nel citato Terzo
Rapporto sul Turismo dei Parchi viene stimata in 60,00 euro la spesa
media per presenza turistica nelle aree parco (valore applicabile alle
presenze sia in strutture ricettive, sia nelle seconde case). Considerato
che nel 2006 le presenze nel Parco sono state pari a circa 811.000
(di cui 580.000 in strutture ricettive) il fatturato stimato nel Parco
Nazionale dei Monti Sibillini è di circa 48 milioni di euro.
È evidente che il turismo rappresenta quindi un’irrinunciabile risorsa
economica per il territorio, ma solo un suo sviluppo sostenibile può
garantire il mantenimento di quei valori naturali e culturali del territorio
che sono poi il motivo principale che induce a scegliere il Parco
Nazionale dei Monti Sibillini come meta di vacanze.
Rinnovare l’adesione alla Carta Europea rappresenta quindi per tutti
gli attori sociali, pubblici e privati, un momento di straordinaria
importanza per pianificare insieme lo sviluppo turistico del territorio
del prossimo quinquennio, garantendo la conservazione delle risorse,
ma offrendo al contempo l’opportunità di ulteriori benefici per la comunità
locale.

Maria Laura Talamè


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