I confini delle aree protette:
il caso elblematico di Ragnolo
Il nostro punto di vista
sulle energie rinnovabili
Bioedilizia, solare termico
e biomassa: un modello
di efficienza energetica
Idroelettrico:
esperienze e confronto
di piccoli produttori
Gestione del cinghiale:
risultati del Piano triennale
e prospettive future
Risultati del Piano Territoriale
Il Parco aderisce
al Programma di Azione
per la tutela
dell'Orso Marsicano
Le trappole fotografiche
per il monitaraggio
della fauna
Il Programma triennale
di conservazione del lupo
e di altri carnivori
Tre giorni con i lupi
Strategia per lo sviluppo
turistico sostenibile:
si chiude il quinquennio
attuativo
Le novità nel settore
turistico per il 2008
Uno sguardo sulle attività
nel 2008
Il nostro punto di vista sulle energie rinnovabili

Il riscaldamento globale provocato dalle attività umane è ormai un dato
di fatto. Molti effetti sono già purtroppo sotto gli occhi di tutti, e stanno
interessando anche il nostro paese, dove si assiste allo scioglimento
dei ghiacciai alpini, alla riduzione delle risorse idriche e a sempre più
frequenti fenomeni meteorologici estremi, con conseguente aumento
dei rischi idrogeologici e degli incendi boschivi.
Esso rappresenta la principale minaccia ambientale, economica e
sociale, con cui il mondo dovrà confrontarsi nei prossimi anni.
Un cambio di rotta è quindi d’obbligo, e non possiamo permetterci
il lusso di perdere altro tempo prezioso nel perseguire gli obiettivi minimi
di riduzione dei cosiddetti “gas serra” fissati dal Protocollo di Kyoto.
Sebbene tali obiettivi appaiano ben poca cosa rispetto all’entità del
problema e alla vertiginosa crescita della domanda di energia in atto
nei giganti asiatici di Cina e India, il loro raggiungimento richiede un
notevole impegno su più fronti e l’attuazione di una complessa strategia
che punti al risparmio energetico, alla microgenerazione diffusa e allo
sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili.
Il risparmio può fornire un contributo decisivo, attraverso le tecniche
di bioedilizia, la riduzione del traffico su gomma e l’aumento
dell’efficienza nell’utilizzo dell’energia. Alcuni esempi virtuosi dimostrano
che l’opportuna combinazione di questi fattori e dei piccoli impianti di
autoproduzione da fonti rinnovabili (principalmente solare termico,
idroelettrico, fotovoltaico e minieolico), da cui può anche essere prodotto
idrogeno utilizzabile nei mezzi di trasporto, possono consentire il
raggiungimento dell’autosufficienza energetica e, addirittura, la vendita
dell’energia prodotta in surplus.
In questa tanto difficile quanto stimolante scommessa i Parchi possono
giocare un ruolo primario, in ragione sia delle caratteristiche del loro
territorio, che spesso favoriscono l’utilizzo di talune fonti energetiche,
sia delle finalità di sviluppo sostenibile stabilite dalla legge quadro sulle
aree protette.
Non bisogna però perdere di vista le principali finalità per le quali i Parchi
sono stati istituiti, comprendenti la conservazione delle specie animali
e vegetali, degli ecosistemi, del paesaggio e dei valori scenici e
panoramici.
In tal senso, il termine di energia rinnovabile o “pulita” può non sempre
coincidere con il rispetto di tali finalità. Ciò riguarda soprattutto le grandi
centrali idroelettriche, che modificano profondamente gli ambienti fluviali,
ed eoliche, che interferiscono pesantemente con il paesaggio e con
la biologia degli uccelli rapaci.

Alessandro Rossetti


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