Ricostroire insieme
Sostegno alla ricostruzione senza interrompere il processo
di sviluppo eco-compatibile avviato precedentemente al sisma

Dal 26 settembre dello scorso anno il territorio e l’economia del Parco
dei Sibillini sono stati messi a dura prova dagli eventi sismici che hanno
colpito l’Umbria e le Marche.
L’Ente Parco ha reagito con energia a questo evento negativo continuando
con tenacia a portare avanti tutte le iniziative già avviate per lo sviluppo
del territorio, con l’impegno di contribuire all’opera di ricostruzione,
collaborando ulteriormente con le altre istituzioni e ponendo al servizio
dei cittadini le proprie strutture e la propria iniziativa. È stato già stanziato
da parte del Parco un miliardo per gli interventi di manutenzione ordinaria
e ristrutturazione edilizia nelle frazioni e nei nuclei sparsi nonché
per concedere benefici alle aziende al fine di assorbire nuova occupazione.
La situazione di emergenza che si è venuta a creare in seguito al terremoto
costituisce per l’Ente Parco, insediatosi solo da quattro anni, un banco
di prova per salvaguardare l’integrità di un’area in cui la presenza dell’uomo
e della sua attività è stata ed è fondamentale per la conservazione
dell’ambiente stesso. Un obiettivo che l’Ente Parco si è posto è quello
di sostenere la ricostruzione cercando di conservare il tessuto abitativo,
culturale e sociale negli stessi luoghi oggi colpiti. E per evitare che le oltre
150 frazioni dell’area protetta danneggiate dal sisma muoiano a causa
dell’abbandono e dello spopolamento post-sismico si sta cercando
di sostenere o di creare nuove attività sociali e imprenditoriali nelle frazioni.
Nella seduta del 30 settembre 1997, il Consiglio direttivo, è intervenuto
approvando anche un documento contro il depauperamento dei servizi
pubblici (sanitari, scolastici, dei trasporti...) e quindi contro la logica che ha
portato all’improvvisa mutilazione di alcuni servizi scolastici nel territorio
del Parco e nelle aree contigue. Come segno immediato e concreto in tal
senso, l’Ente Parco ha impegnato 500 milioni affinché la scuola media
di Visso e la scuola di Preci, che hanno subito gravissimi danni, possano
utilizzare strutture prefabbricate che successivamente svolgeranno una
funzione di educazione ambientale mentre nel campo dei beni culturali, una
delle risorse fondamentali dell’area protetta, ha messo a disposizione
le proprie strutture e i propri mezzi ai volontari di “Salvalarte”, l’iniziativa
di Legambiente mirata a recuperare e tutelare le risorse storico-artistiche
compromesse dal sisma.
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