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Foce: come coniugare turismo e conservazione ambientale di Alfredo Fermanelli Un piccola frazione nel cuore dellAppennino; una località, fino a pochi anni fa quasi dimenticata, che ha subìto un tremendo collasso sia economico che demografico ma che sta progressivamente scoprendo un nuovo ruolo e alternative possibilità di sviluppo grazie ai valori del parco e della natura. È proprio in tal senso che, sin dal 1990, è iniziato un attento progetto di sviluppo territoriale che grazie ai fondi di cui allOb. 5B) sta progressivamente modificando l`assetto socio-economico locale, avviando altresì un processo di attenta conservazione della natura e delle sue risorse. Molti possono infatti ricordare le vecchie ferite arrecate a questo territorio dalla captazione delle acque delle sorgenti dellAso e dalla conseguente scomparsa del piccolo lago posto allentrata del paese, dallapertura della strada nel mezzo del Piano della Gardosa che ha, di fatto, lacerato il cuore di questo splendido pianoro con un impatto che in termini paesaggistici, come risulta evidente guardando una qualsiasi foto risalente a non oltre il 2001, risulta essere stato assolutamente dirompente. Un problema che oltre tutto si è progressivamente amplificato in conseguenza anche del traffico derivante dal transito di centinaia di auto che, da oltre un ventennio, potevano raggiungere ogni luogo, anche quelli più nascosti del Piano, determinando lapertura progressiva di sempre nuove carrozzabili, evidenti fenomeni di erosione ovunque e ancora laccensione di fuochi senza alcun controllo (oltre 120 quelli di cui risultano, maggiormente evidenti, le tracce). Una situazione dunque insostenibile, sia sotto il profilo ambientale che economico, per le spese che il Comune era tenuto costantemente a sostenere per la pulizia e la sistemazione dellarea, oltre che per lindubbia insoddisfazione, evidenziata dai turisti nelle centinaia di questionari somministrati da collaboratori del parco, e determinata sia dalla carenza dei servizi offerti, che dal disturbo e dalle polveri provocato dalle auto. Oggi la situazione, come documentato anche nellaudiovisivo prodotto dal parco ed intitolato Pilato, un lago da salvare, sta progressivamente cambiando. Il Comune, secondo il programma di lavoro concordato con il Parco Nazionale dei Monti Sibillini ha infatti provveduto alla chiusura ed alla riqualificazione naturalistica (rinverdimento) della strada che attraversava il Piano ed il cui tracciato oramai risulta quasi impercettibile, allavvio della regolamentazione delle aree sosta per campeggi aventi finalità didattico/educative (il Piano del parco ha previsto due sole aree destinate a tale attività) e dei punti fuoco, alla realizzazione di aree pic-nic, campeggi che il comune dovrà attivare nella prossima estate essendo oramai conclusi da tempo i lavori, oltre che alla riapertura dellantico percorso posto sul lato della valle che, dopo la realizzazione di parcheggi a valle di Foce (già finanziati dal Parco, da circa due anni, al Comune) dovrà essere reso transitabile unicamente per esigenze produttive, di vigilanza e di soccorso. Non solo, in unottica di attiva tutela delle risorse naturali sono oramai tredici anni che lintera valle di Pilato risulta essere costantemente affittata, prima dalla Regione Marche, poi dal Parco, con il solo scopo della tutela dellambiente, ovvero al fine di garantire al massimo la tutela del chirocefalo del Marchesoni, piccolo invertebrato presente in tutto il mondo unicamente al lago di Pilato. Il parco ha inoltre attivato, un servizio di controllo permanente nel periodo estivo presso il lago stesso che è stato garantito, prima da volontari delle associazioni naturalistiche, quindi dalle guide del parco e, dal 2002 da agenti del coordinamento Territoriale per lAmbiente (CTA) del Corpo Forestale dello Stato. Inoltre, sempre da tale anno, il Parco ha attivato un centro tematico, dedicato al chirocefalo, nel paesino di Foce, dove i numerosi turisti e visitatori possono rivolgersi per avere informazioni o servizi differenti quali, ad esempio, visite guidate, proiezioni didattiche, ecc Quello di Foce e della Valle di Pilato, costituisce pertanto un progetto di estrema complessità e di elevato valore naturalistico perché intende garantire una necessaria tutela di quel fragile territorio, ma anche favorire lo sviluppo di una nuova economia legata alle attività di recupero e valorizzazione ambientale, alle guide naturalistiche ed al turismo in genere, la cui importanza risulta del tutto evidente, tenuto anche conto della recente apertura, in tutta la vallata, di nuove e differenti strutture ricettive e dallo stabilirsi di flussi turistici che stanno assumendo un carattere sempre più internazionale. |
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