Acqua: per una
strategia condivisa
Sorella acqua
Al via il progetto
per il “Museo dell’acqua”
L’acqua per la pace
Le marcite di Norcia,
simbolo di antiche tradizioni
L’acqua da salvare
L’Anno europeo delle
persone con disabilità
Una speranza accessibile
Foce: come coniugare turismo
e conservazione ambientale
Il Corpo Forestale
nella Valle del Lago di Pilato
Il camoscio appenninico
a Bolognola
La gestione del cinghiale
nel Parco
Il Lago di Fiastra: un serbatoio
di energia preziosa
Depurare con le piante
Ad Acquacanina inizia
la stagione dello sci di fondo
Comune di Preci, un museo
per la scuola chirurgica
Fiastra : nuova sede
per il CEA Valle del Fiastrone
A Norcia la prima Cooperativa
certificata ISO 9001:2000
Incendi e abusi,
una strategia studiata
Il nuovo bando per la gestione
delle Case del Parco
Pedalando nel Parco
I bandi di prossima uscita
Dichiarazione di Norcia
Il Corpo Forestale nella Valle del Lago di Pilato
di Fiorenzo Nicolini
(Coordinatore C.T.A. del Corpo Forestale dello Stato)

Il Corpo Forestale dello Stato opera nel Parco Nazionale sin dal 1994,
anno in cui è stato ufficialmente costituito nella città di Visso il
Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del C.F.S. per il Parco
Nazionale dei Monti Sibillini
Il C.T.A. coordina direttamente nove Comandi Stazione dislocati nei
diversi distretti territoriali del Parco e lavora in stretto contatto con l’Ente,
da cui dipende funzionalmente, organizzando prioritariamente la vigilanza
del territorio
È appunto in merito alle attività legate alla vigilanza del territorio che vale
la pena sottolineare come anche per questa estate il Corpo Forestale
dello Stato, d’accordo con l’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini,
abbia attivato una stazione fissa di controllo per la valle del Lago di Pilato.
Il piccolo lago glaciale costituisce l’ambiente esclusivo del Chirocefalo
del Marchesoni (Chirocephalus marchesonii), endemico crostaceo
fillopode anostraco di non più di 12-15 millimetri di lunghezza che, oltre
ad essere una particolarità faunistica quasi leggendaria, rimane un’entità
biologica di elevatissimo valore conservazionistico ed ambientale.
La presenza dei chirocefali e la particolare bellezza dell’area attirano ogni
anno migliaia di turisti che potrebbero rappresentare un fattore di rischio
per il piccolo crostaceo soprattutto in concomitanza di periodi di magra,
dovuti ad inverni particolarmente avari di precipitazioni nevose, che
portano al prosciugamento totale o parziale dello specchio d’acqua
facendo emergere grosse porzioni del suo fondale in cui si conserva
gran parte del materiale biologico del lago. Questo materiale, conservato
in piccoli cuscini di alghe o semplicemente tra le pietre del fondale
potrebbe essere compromesso sia dall’opera di calpestio da parte
di ignari turisti che dall’alterazione dovuta magari a rifiuti che un simile
carico di persone inevitabilmente porta con sé.
Al fine di evitare il verificarsi di tali problematiche la stazione fissa della
Forestale, costituita da un campo base allestito con due tende da quota,
ha lavorato presidiando l’area per 24 ore su 24 con due agenti per quasi
tutto il mese di Agosto considerato come il periodo di maggiore afflusso
turistico. Il Personale Forestale oltre alla vigilanza stretta dell’area ha
provveduto a far rispettare il regolamento specifico attivato dall’Ente Parco
e ha fornito, nel limite del possibile, informazioni sul Parco e sull’ambiente
della valle ai turisti che ne hanno fatto richiesta.
Il campo base è stato inoltre uno strumento indispensabile per censire
il flusso turistico tramite una raccolta sistematica di dati con compilazioni
di schede sulle presenze che, in venti giorni, hanno superato le 3.300 con
punte di oltre 250 persone al giorno.


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