Acqua: per una
strategia condivisa
Sorella acqua
Al via il progetto
per il “Museo dell’acqua”
L’acqua per la pace
Le marcite di Norcia,
simbolo di antiche tradizioni
L’acqua da salvare
L’Anno europeo delle
persone con disabilità
Una speranza accessibile
Foce: come coniugare turismo
e conservazione ambientale
Il Corpo Forestale
nella Valle del Lago di Pilato
Il camoscio appenninico
a Bolognola
La gestione del cinghiale
nel Parco
Il Lago di Fiastra: un serbatoio
di energia preziosa
Depurare con le piante
Ad Acquacanina inizia
la stagione dello sci di fondo
Comune di Preci, un museo
per la scuola chirurgica
Fiastra : nuova sede
per il CEA Valle del Fiastrone
A Norcia la prima Cooperativa
certificata ISO 9001:2000
Incendi e abusi,
una strategia studiata
Il nuovo bando per la gestione
delle Case del Parco
Pedalando nel Parco
I bandi di prossima uscita
Dichiarazione di Norcia
Il Lago di Fiastra: un serbatoio di energia preziosa
di Marta Zarelli

Prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle fonti energetiche rinnovabili.
Non poteva mancare l’acqua, la fonte rinnovabile di gran lunga più
utilizzata nel nostro paese. Fino a tutti gli anni ’50 la produzione
energetica italiana è stata principalmente idroelettrica; alla vigilia della
costituzione dell’Enel, nel 1962, tale quota sfiorava ancora l’80%,
assicurando un buon livello di indipendenza al bilancio energetico
nazionale.
Le prime centrali idroelettriche italiane furono realizzate alla fine del XIX
secolo. Più tardi, acciai e condotte forzate sempre più resistenti
consentirono lo sfruttamento di “salti” più elevati, mentre nuove tecniche
costruttive alimentarono progressi nella realizzazione di serbatoi di
regolazione e poi di grandi bacini di accumulazione.
La diga nella Vallata del Fiastrone, ultimata nel 1953 e prossima ai
cinquant’anni di vita, ha creato l’omonimo serbatoio, ad oggi il più grande
bacino idroelettrico della Regione Marche, situato proprio nel cuore del
Paco Nazionale dei Monti Sibillini.
Chiediamo all’Ingegner Silvano Silvi, Responsabile Energie Rinnovabili
dell’Unità Enel di Ascoli Piceno, di illustrarci le caratteristiche
dell’impianto.
Quali sono le caratteristiche del bacino?
“Il serbatoio del Fiastrone ha una capacità totale di 20 milioni di metri
cubi e una capacità utile di esercizio a fini produttivi di 16 milioni di metri
cubi. Lo sbarramento - situato a circa 3 Km dalla frazione di S.Lorenzo
al Lago - è di tipo simmetrico ad arco gravità in calcestruzzo armato,
nel quale dunque il peso dello stesso fa da struttura e permette la tenuta
dell’ingente quantitativo di acqua. L’altezza del coronamento
(il camminamento in cima) varia in funzione del fondo alveo da 82 a
87 m e il suo sviluppo è pari a 254 m”.
Ci può sinteticamente illustrare il tragitto che compie l’acqua proveniente
da Fiastra?
“L’acqua del lago - alimentata dal Fiume Fiastrone - viene condotta
mediante delle opere di derivazione nella Centrale di Valcimarra
(Caldarola) dove viene turbinata e rilasciata nel Bacino di Borgiano
(Caccamo). Tali opere permettono il collegamento del versante del
Fiastrone e di quello del Chienti; sono costituite da una prima galleria
che raggiunge una vasca di oscillazione - posta a monte della centrale
con la funzione di bilanciare la pressione - dalla quale parte una condotta
forzata che alimenta le due turbine all’interno della centrale”.
Quanto contribuisce l’impianto idroelettrico al fabbisogno energetico?
“Questa centrale fornisce un servizio di energia pregiata, è infatti un
serbatoio che lavora sulle punte di domanda: l’energia prodotta entra
in rete tutti i giorni lavorativi nelle ore di maggior richiesta. La centrale
copre il fabbisogno di 500 ore annue - concentrate prevalentemente nel
periodo invernale quando c’è maggiore disponibilità di acqua - stimate in
relazione ai picchi di domanda giornalieri, dettati in misura prevalente
dalle esigenze dell’industria”.
La presenza dell’alga nel lago. Che tipo di accorgimenti sono stati presi?
“Una prescrizione di carattere cautelativo da parte del Ministero della
Sanità ha bloccato la turbinazione per lunghi periodi nel corso dei quali
si sono registrati elevati indici di presenza dell’alga nelle acque del lago.
Ora si interviene con misure di sicurezza nel caso in cui i livelli dell’alga
nelle acque superino la soglia di pericolosità. Possiamo, ad esempio,
miscelare a Valcimarra le acque del Fiastrone con quelle del Chienti,
ciò permette di variare i rapporti di proporzione della composizione delle
acque”.
Il lago di Fiastra oggi è una grande attrazione turistica e teatro di eventi
sportivi importanti. Una mostra di foto d’epoca celebrerà il cinquantenario
della prima prova di invaso, effettuata nell’ormai lontano gennaio del 1954.
Da allora San Lorenzo al Fiume, il paesino sommerso per sempre dalle
acque, è diventato San Lorenzo al Lago.


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