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Il lupo e l’orso nel parco
Nell’estate 2004 l’attività di wolf howling (ululato indotto) svolta nel
parco permise di accertare la riproduzione di tre branchi di lupi (Canis
lupus), anche se dalle tracce su neve rilevate durante il periodo
invernale era stata stimata la presenza di un quarto branco.
Nell’estate 2008, a distanza di quattro anni, i nuclei riproduttivi rilevati
nel parco sono cinque, con due unità riproduttive in più rispetto al 2004;
tutto ciò si traduce in un confortante indice di crescita demografica della
specie.
Il wolf howling consiste nell’emettere un ululato con particolari
attrezzature per stimolare la risposta dei lupi. Poiché gli ululati dei
cuccioli sono molto diversi da quelli degli adulti, è possibile rilevare
i branchi che si sono riprodotti con successo.
Contare il numero di lupi che ululano è molto difficile e praticamente
impossibile quando sono più di 2 o 3 ad ululare contemporaneamente.
Per questo motivo durante i mesi invernali saranno svolti sopralluoghi
su neve allo scopo di acquisire ulteriori conoscenze su uso dello spazio,
distribuzione e consistenza numerica dei lupi presenti.
Quest’anno la ricerca è svolta con il coordinamento del Professor Luigi
Boitani dell’Università “La Sapienza di Roma” e con la collaborazione
del personale del Corpo Forestale dello Stato. Il monitoraggio riguarda
anche l’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus).
Dal settembre 2006 ad oggi sono trascorsi poco più di due anni dal
primo, chiaro, inconfutabile segno di presenza dell’orso nel parco;
da allora il nostro amico “Ulisse” (questo è il nome che gli abbiamo dato)
ci ha lasciato numerose prove della sua attività: orme e piste su neve
e fango, escrementi, tracce di alimentazione sui meli dove si è
arrampicato per mangiare e danni ad arnie (che il parco ha
immediatamente provveduto a proteggere con recinzioni elettrificate).
È stato più volte fotografato con trappole fotografiche e sono stati
raccolti più di 40 campioni di pelo idonei alle indagini genetiche.
Queste ultime, effettuate dall’ex Istituto Nazionale per la Fauna
Selvatica (ora I.S.P.R.A.) e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale
di Teramo, hanno confermato che si tratta sempre dello stesso individuo
di sesso maschile.
Nelle sue esplorazioni Ulisse ha frequentato un’area estesa più di 330
kmq che comprende i comuni di Visso, Castelsantangelo sul Nera,
Ussita, Montefortino, Fiastra e Acquacanina per quanto riguarda
il territorio del parco; i comuni di Cerreto di Spoleto e S. Anatolia
di Narco per quanto riguarda la Valnerina. I dati raccolti in questi anni
sono informazioni preziose per una migliore conoscenza delle capacità
di spostamento e di uso dell’habitat di questa specie.
Ciò dimostra anche l’utilità e la necessità di un costante monitoraggio
scientifico della specie sia nel parco che nelle zone esterne ad esso,
al fine di garantirne una più puntuale ed efficace tutela.
Massimo Dell’Orso e Paolo Forconi |