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Un progetto con il CAI per la segnatura dei sentieri dei Sibillini La rete dei sentieri è un importante elemento attraverso cui passa la valorizzazione del territorio del Parco: per questo, oltre alla pubblicazione della carta escursionistica - di cui parliamo nellaltro articolo di questa pagina - è stato avviato un progetto per realizzare la segnaletica dei sentieri. Per alcuni di essi sarà inoltre necessario provvedere ad interventi straordinari al fine di garantirne la piena fruizione. In tal senso un ulteriore progetto, che vede la collaborazione di Province, Comuni e Comunità Montane, darà concreta attuazione alla strategia delineata. Limportante compito di segnatura dei sentieri non poteva che essere svolto da un organo prestigioso come il Club Alpino Italiano, associazione con 140 anni di storia che, come tutti sanno, oltre a praticare da sempre attività in montagna, ne promuove la conoscenza e lo studio allo scopo di preservarne lambiente, la cultura e la storia. Vediamo i particolari del progetto chiedendo direttamente ai presidenti delle due delegazioni regionali del CAI coinvolte: Giovanni Virili, Presidente della delegazione umbra, e Paola Riccio, Presidente della delegazione marchigiana. Che tipo di segnaletica è stata utilizzata? Giovanni Virili - Il tipo di segnaletica utilizzata è quella ufficiale del Club Alpino Italiano: bandierine bianco/rosse con allinterno il numero del sentiero. In questa prima fase, il nostro compito è solo quello di apporre una segnaletica orizzontale leggera... Paola Riccio - ...cioè senza posizionare pali e cartelli, ma utilizzando sassi, alberi, palizzate, ecc... Si utilizzano criteri nazionali uniformi che rigurdano sia la dimensione del segnale, il posizionamento e la distanza dal precedente, sia le indicazioni in esso contenute (quota, incrocio, ecc.). Qualè lo stato attuale di segnalazione dei sentieri? Giovanni Virili - Per quanto riguarda i sentieri curati dalla delegazione umbra, lo stato dei lavori di segnatura è abbastanza avanzato. Putroppo le condizioni metereologiche che si sono verificate questanno non ci hanno certo aiutato... Paola Riccio - Entro la prossima primavera tutti i sentieri di nostra competenza saranno segnati. Anche noi abbiamo riscontrato le stesse difficoltà dei colleghi umbri: la neve ha impedito laccesso alla maggior parte dei sentieri fino a primavera inoltrata e le piogge estive si sono concentrate nei fine settimana Mi preme sottolineare, in proposito, come il CAI sia unassociazione esclusivamente a carattere volontario, quindi i nostri soci possono dare il loro contributo proprio durante i fine settimana, quando sono liberi dagli impegni di lavoro. Come è avvenuta la scelta dei sentieri da segnare? Paola Riccio - Abbiamo agito su indicazione del Parco che ha voluto incentivare anche le zone meno conosciute ma ugualmente belle. Le esigenze erano sostanzialmente due: quella di consentire un escursionismo sicuro, con cartelli e segnali, e quella di riservare alcune aree ad un escursionismo di ricerca. Per tali motivi alcuni sentieri, pur censiti, non sono stati proposti per la segnatura: sentieri situati in zone selvagge o poco accessibili. Anche lubicazione del sentiero è stata determinante per la scelta: si sono privilegiati i sentieri posti in zone basse ricche di emergenze storico-naturalistiche per favorire il turismo escursionistico di collegamento tra centri abitati e quindi portare a compimento il progetto del Grande Anello dei Sibillini. Giovanni Virili - Nel progetto elaborato dalla Direzione del Parco, oltre agli itinerari classici e frequentatissimi per il monte Vettore, i laghi di Pilato, il monte Bove o il monte Sibilla, figurano anche i sentieri Natura, adatti alle famiglie e ai bambini, e il Grande Anello dei Sibillini. Vi sono poi delle belle novità, come il sentiero che dallo storico e famoso Santuario di Macereto sale fino al monte Rotondo, con un itineraio vario e di rara bellezza ancora selvaggia. Come vi siete organizzati allinterno delle rispettive Delegazioni per lo svolgimento dei lavori? Paola Riccio - Le Sezioni del Cai dellarea del Parco hanno studiato il piano della segnatura proposto dal Parco, dividendosi i sentieri. Quindi si sono effettuati i primi monitoraggi del territorio per verificare la fattibilità del lavoro, la sicurezza della percorrenza, la pulizia del sentiero, evitando quelli eventualmente inacessibili per possibili smottamenti, materiale terroso e sassoso o a causa della fitta vegetazione. Dopo questa fase si è tenuta una riunione congiunta ed alcuni sentieri, poco praticabili, sono stati sostituiti da altri. Giovanni Virili - Noi ci siamo trovati avvantaggiati: anni addietro, le nostre Sezioni erano state già impiegate nel rilevamento e nella schedatura dei sentieri che interessavano la catena dei monti Sibillini. In quella occasione, il versante umbro è stato suddiviso in diverse zone assegnate alle Sezioni secondo criteri geografici. Chi allepoca aveva curato laccatastamento dei sentieri della sua zona di competenza, ha ripreso gli stessi sentieri di allora e ne ha curato la segnaletica. Naturalmente, non tutti quelli censiti allepoca sono stati ripresi ora dalla Direzione del Parco per essere segnati. Un vostro giudizio su questo progetto. Paola Riccio - Vorrei evidenziare come la scelta fatta dal Parco lo pone in una logica escursionistica che oltrepassa i confini nazionali: ormai è una necessità rendere uniforme, anche per ragioni di sicurezza, il metodo di segnatura affinchè qualsiasi escursionista europeo possa orientarsi facilmente, in qualunque zona, senza dover ogni volta interpretare i tanti diversi segnali - con colori, simboli e forma assolutamente diversi - che spesso vengono indebitamente collocati sui sentieri. Mi auguro quindi che questo progetto possa risultare gradito a quanti frequenteranno queste magnifiche zone e possa servire da incentivo per incrementare lo sviluppo, la conoscenza, mantenere la cultura e la storia di questo fantastico territorio. Giovanni Virili - Personalmente sono molto affascinato dal Grande Anello dei Sibillini. Putroppo finora ho potuto apprezzarlo solo sulla carta spero quntoprima di poterlo percorrere. Michele Sensini |
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