L’importanza
della partecipazione
Il Parco motore
dello sviluppo locale
Acqua: un accordo decisivo
Il ritorno del nobile
signore dei boschi
Giorro, un cervo eccezionale
Gestione del cinghiale:
verso l’equilibrio
L’Osservatorio sul
Turismo nel Parco:
aumentano le presenze
Verso la valorizzazione
dell’area di Castelluccio
Adam Williams
Norma e Maurice Joseph
Un progetto con il CAI
per la segnatura
dei sentieri dei Sibillini
La carta dei sentieri
del Parco Nazionale
dei Monti Sibillini
La vetrina dei prodotti
del Parco Nazionale
dei Monti Sibillini
La banca del germoplasma
EOBEM:
il Parco visto dallo spazio
L’agricoltura nel Parco
dei Monti Sibillini
Serie storiche e
successioni secondarie
negli incolti del
monte Cardosa
Due nuove strutture
all’interno della sede
del Parco
Notizie in breve
Attività ed escursioni
nei Sibillini
Le manifestazioni
nei Comuni del Parco
Un progetto con il CAI per la segnatura
dei sentieri dei Sibillini

La rete dei sentieri è un importante elemento attraverso cui passa
la valorizzazione del territorio del Parco: per questo, oltre alla
pubblicazione della carta escursionistica - di cui parliamo nell’altro
articolo di questa pagina - è stato avviato un progetto per realizzare
la segnaletica dei sentieri. Per alcuni di essi sarà inoltre necessario
provvedere ad interventi straordinari al fine di garantirne la piena fruizione.
In tal senso un ulteriore progetto, che vede la collaborazione di Province,
Comuni e Comunità Montane, darà concreta attuazione alla strategia
delineata. L’importante compito di segnatura dei sentieri non poteva che
essere svolto da un organo prestigioso come il Club Alpino Italiano,
associazione con 140 anni di storia che, come tutti sanno, oltre a
praticare da sempre attività in montagna, ne promuove la conoscenza
e lo studio allo scopo di preservarne l’ambiente, la cultura e la storia.
Vediamo i particolari del progetto chiedendo direttamente ai presidenti
delle due delegazioni regionali del CAI coinvolte: Giovanni Virili,
Presidente della delegazione umbra, e Paola Riccio, Presidente
della delegazione marchigiana.
Che tipo di segnaletica è stata utilizzata?
Giovanni Virili - Il tipo di segnaletica utilizzata è quella ufficiale del Club
Alpino Italiano: bandierine bianco/rosse con all’interno il numero del
sentiero. In questa prima fase, il nostro compito è solo quello di apporre
una segnaletica orizzontale “leggera”...
Paola Riccio - ...cioè senza posizionare pali e cartelli, ma utilizzando
sassi, alberi, palizzate, ecc... Si utilizzano criteri nazionali uniformi che
rigurdano sia la dimensione del segnale, il posizionamento e la distanza
dal precedente, sia le indicazioni in esso contenute (quota, incrocio, ecc.).
Qual’è lo stato attuale di segnalazione dei sentieri?
Giovanni Virili - Per quanto riguarda i sentieri curati dalla delegazione
umbra, lo stato dei lavori di segnatura è abbastanza avanzato. Putroppo
le condizioni metereologiche che si sono verificate quest’anno non ci
hanno certo aiutato...
Paola Riccio - Entro la prossima primavera tutti i sentieri di nostra
competenza saranno segnati. Anche noi abbiamo riscontrato le stesse
difficoltà dei colleghi umbri: la neve ha impedito l’accesso alla maggior
parte dei sentieri fino a primavera inoltrata e le piogge estive si sono
concentrate nei fine settimana… Mi preme sottolineare, in proposito,
come il CAI sia un’associazione esclusivamente a carattere volontario,
quindi i nostri soci possono dare il loro contributo proprio durante i fine
settimana, quando sono liberi dagli impegni di lavoro.
Come è avvenuta la scelta dei sentieri da segnare?
Paola Riccio - Abbiamo agito su indicazione del Parco che ha voluto
incentivare anche le zone meno conosciute ma ugualmente belle.
Le esigenze erano sostanzialmente due: quella di consentire un
escursionismo sicuro, con cartelli e segnali, e quella di riservare alcune
aree ad un escursionismo di ricerca. Per tali motivi alcuni sentieri, pur
censiti, non sono stati proposti per la segnatura: sentieri situati in zone
selvagge o poco accessibili. Anche l’ubicazione del sentiero è stata
determinante per la scelta: si sono privilegiati i sentieri posti in zone
basse ricche di emergenze storico-naturalistiche per favorire il turismo
escursionistico di collegamento tra centri abitati e quindi portare a
compimento il progetto del Grande Anello dei Sibillini.
Giovanni Virili - Nel progetto elaborato dalla Direzione del Parco, oltre agli
itinerari classici e frequentatissimi per il monte Vettore, i laghi di Pilato,
il monte Bove o il monte Sibilla, figurano anche i sentieri “Natura”, adatti
alle famiglie e ai bambini, e il Grande Anello dei Sibillini.
Vi sono poi delle belle novità, come il sentiero che dallo storico e
famoso Santuario di Macereto sale fino al monte Rotondo, con un
itineraio vario e di rara bellezza ancora selvaggia.
Come vi siete organizzati all’interno delle rispettive Delegazioni per lo
svolgimento dei lavori?
Paola Riccio - Le Sezioni del Cai dell’area del Parco hanno studiato il
piano della segnatura proposto dal Parco, dividendosi i sentieri.
Quindi si sono effettuati i primi monitoraggi del territorio per verificare
la fattibilità del lavoro, la sicurezza della percorrenza, la “pulizia”
del sentiero, evitando quelli eventualmente inacessibili per possibili
smottamenti, materiale terroso e sassoso o a causa della fitta
vegetazione. Dopo questa fase si è tenuta una riunione congiunta
ed alcuni sentieri, poco praticabili, sono stati sostituiti da altri.
Giovanni Virili - Noi ci siamo trovati avvantaggiati: anni addietro, le nostre
Sezioni erano state già impiegate nel rilevamento e nella schedatura
dei sentieri che interessavano la catena dei monti Sibillini. In quella
occasione, il versante umbro è stato suddiviso in diverse zone assegnate
alle Sezioni secondo criteri geografici. Chi all’epoca aveva curato
l’accatastamento dei sentieri della sua zona di competenza, ha ripreso
gli stessi sentieri di allora e ne ha curato la segnaletica. Naturalmente,
non tutti quelli censiti all’epoca sono stati ripresi ora dalla Direzione
del Parco per essere segnati.
Un vostro giudizio su questo progetto.
Paola Riccio - Vorrei evidenziare come la scelta fatta dal Parco lo pone
in una logica escursionistica che oltrepassa i confini nazionali: ormai è
una necessità rendere uniforme, anche per ragioni di sicurezza, il metodo
di segnatura affinchè qualsiasi escursionista europeo possa orientarsi
facilmente, in qualunque zona, senza dover ogni volta interpretare i tanti
diversi segnali - con colori, simboli e forma assolutamente diversi - che
spesso vengono indebitamente collocati sui sentieri.
Mi auguro quindi che questo progetto possa risultare gradito a quanti
frequenteranno queste magnifiche zone e possa servire da incentivo per
incrementare lo sviluppo, la conoscenza, mantenere la cultura e la storia
di questo fantastico territorio.
Giovanni Virili - Personalmente sono molto affascinato dal Grande Anello
dei Sibillini. Putroppo finora ho potuto apprezzarlo solo “sulla carta”…
spero quntoprima di poterlo percorrere.

Michele Sensini


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