L’importanza
della partecipazione
Il Parco motore
dello sviluppo locale
Acqua: un accordo decisivo
Il ritorno del nobile
signore dei boschi
Giorro, un cervo eccezionale
Gestione del cinghiale:
verso l’equilibrio
L'osservatorio sul
turismo del Parco:
aumentano le presenze
Verso la valorizzazione
dell’area di Castelluccio
Adam Williams
Norma e Maurice Joseph
Un progetto con il CAI
per la segnatura
dei sentieri dei Sibillini
La carta dei sentieri
del Parco Nazionale
dei Monti Sibillini
La vetrina dei prodotti
del Parco Nazionale
dei Monti Sibillini
La banca del germoplasma
EOBEM:
il Parco visto dallo spazio
L’agricoltura nel Parco
dei Monti Sibillini
Serie storiche e
successioni secondarie
negli incolti del
monte Cardosa
Due nuove strutture
all’interno della sede
del Parco
Notizie in breve
Attività ed escursioni
nei Sibillini
Le manifestazioni
nei Comuni del Parco
L'Osservatorio sul Turismo del Parco:
aumentano le presenze


Il turismo rappresenta per il territorio dei Sibillini uno deglii strumenti
prioritari di crescita economica e sociale. Per questo il Parco ha prestato
un’attenzione sempre maggiore al settore.
Dopo un’attenta pianificazione, atta a garantire uno sviluppo turistico
sostenibile, ha realizzato numerosi interventi per l’accoglienza,
l’informazione e la promozione turistica; ha creato un sistema di rifugi
del Parco al fine di favorire la fruizione del Grande Anello dei Sibillini,
sostenendo inoltre gli imprenditori locali nel miglioramento delle loro
strutture ricettive.
Una verifica diretta dei risultati conseguiti ci viene dal monitoraggio dei
flussi turistici, che permette non solo di valutare la “dimensione” del
turismo nel Parco, ma anche di osservarne l’evoluzione nel corso del tempo.
L’analisi, effettuata sulla base dei dati ufficiali forniti dalle Regioni Marche
e Umbria, ha evidenziato valori estremamente positivi per il Parco.
Nel 2004 le presenze turistiche (numero di pernottamenti rilevati presso
le strutture ricettive) nei Sibillini sono aumentate del 5,15% rispetto al
2003. Un dato questo assai interessante se si confronta con l’aumento
dei visitatori negli altri Parchi
(+0,1 %) o con il trend nazionale che ha visto una diminuzione
(-2,2%). La crescita nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini non è peraltro
un dato sporadico; nel quinquennio 1999-2004, infatti, l’aumento medio
delle presenze è stato del 2,3% annuo.
Osservando i dati sulla provenienza dei turisti emerge che nel 2004 il
12,14% delle presenze totali è relativo a visitatori stranieri che, invece,
nel 1999 non superavano il 7%. Non solo, anche la durata media del
soggiorno, sempre nel 2004, è aumentata di ben sei punti percentuali
rispetto al 2003.
A questo andamento positivo della domanda corrisponde un’analoga
evoluzione dell’offerta.
Dal 1999 al 2004 la dotazione ricettiva nei Comuni del Parco è passata
da 4429 a 6180 posti letto. Tale aumento del 39,53% è stato determinato
da un incremento del numero complessivo di strutture ricettive
extralberghiere di diversa tipologia e, in particolare, degli agriturismi.
Grazie all’aumento delle presenze turistiche anche la percentuale di
utilizzo dei posti letto ha avuto una trend positivo: all’aumento del numero
di strutture ricettive non ha quindi corrisposto una “diminuzione del
lavoro” per la singola attività, ma al contrario si è registrato un
significativo incremento. È inoltre notevolmente aumentato anche il
numero di servizi turistici, cioè di quelle attività economiche collegate
alla vacanza: visite guidate, noleggio di attrezzature, sistema dei trasporti
interni.
Dall’analisi della domanda e dell’offerta, emerge inoltre che il fatturato
stimato nel 2004 per la sola ricettività è pari a € 51.256.620, confermando
l’importanza di questo comparto per la realtà dei Sibillini.
L’interesse crescente rivolto al territorio, visto come “destinazione” per le
proprie vacanze è confermato anche dai dati statistici relativi al sito
ufficiale del Parco: www.sibillini.net.
Nel primo semestre del 2005, si sono infatti registrati circa 2.500.000
contatti. Le pagine più visitate sono quelle dedicate alla fruizione del
territorio: strutture ricettive, attività da svolgere, manifestazioni e visite
guidate. Si deduce quindi come il sito del Parco sia ormai uno
strumento estremamente importante per organizzare da soli la propria
vacanza o comunque per informarsi sui luoghi che si intendono visitare.
Del resto è ormai chiaro che la diminuzione dei vincoli legati allo
spostamento, all’accessibilità e ai servizi di fruizione ha fatto sì che la
scelta del luogo di vacanza tenda sempre più ad essere condizionata
dalla ricerca di emozioni, sentimenti e nuove esperienze.
Il quadro che emerge dall’analisi è estremamente confortante, soprattutto
in considerazione che il quinquennio di riferimento corrisponde agli “anni
della crisi” per il turismo in Italia.
Il “turismo di valori” su cui il Parco ha puntato, si dimostra vincente:
valorizza la natura e l’autenticità dei luoghi, è capace di raccontare la
storia di chi sui Sibillini è vissuto e vive ed è capace di emozionare il visitatore.
Tuttavia questo risultato non va assolutamente considerato come punto
di arrivo, bensì di partenza. Molti infatti sono ancora i nodi da sciogliere
perchè il territorio possa veramente esprimere un “turismo di qualità”:
dall’ottimizzazione del sistema di fruizione territoriale, al miglioramento
dell’accoglienza e degli standard qualitativi delle strutture ricettive,
all’aumento dell’efficacia delle azioni di promozione e
commercializzazione del prodotto turistico, al potenziamento dei servizi, ecc....
Anche se alcune azioni sono state avviate, la consapevolezza di una
concorrenza che si esprime ormai a livello globale, deve essere di
stimolo per garantire unitarietà e coerenza nelle politiche turistiche del
territorio, per rafforzare la rete tra i diversi attori che a vario titolo operano
nel turismo, così da “fare sistema” unendo le forze e le risorse disponibili.
Tutto questo non può e non deve comunque prescindere dalla certezza
che le risorse turistiche primarie del territorio dei Sibillini sono gli
straordinari ambienti naturali, i molteplici paesaggi, i prodotti tradizionali
dell’agricoltura e della gastronomia. Per questo la lora conservazione e
valorizzazione aggiunge al valore etico della salvaguardia dell’ambiente
il valore economico legato al mantenimento delle risorse turistiche di
questo territorio.

Maria Laura Talamè


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