L’importanza
della partecipazione
Il Parco motore
dello sviluppo locale
Acqua: un accordo decisivo
Il ritorno del nobile
signore dei boschi
Giorro, un cervo eccezionale
Gestione del cinghiale:
verso l’equilibrio
L’Osservatorio sul
Turismo nel Parco:
aumentano le presenze
Verso la valorizzazione
dell’area di Castelluccio
Adam Williams
Norma e Maurice Joseph
Un progetto con il CAI
per la segnatura
dei sentieri dei Sibillini
La carta dei sentieri
del Parco Nazionale
dei Monti Sibillini
La vetrina dei prodotti
del Parco Nazionale
dei Monti Sibillini
La banca del germoplasma
EOBEM:
il Parco visto dallo spazio
L’agricoltura nel Parco
dei Monti Sibillini
Serie storiche e
successioni secondarie
negli incolti del
monte Cardosa
Due nuove strutture
all’interno della sede
del Parco
Notizie in breve
Attività ed escursioni
nei Sibillini
Le manifestazioni
nei Comuni del Parco
Adam Williams

I dati sul turismo che abbiamo presentato nella pagina precedente
confermano il netto aumento delle presenze di visitatori stranieri nel
nostro territorio. Inglesi, tedeschi e olandesi scelgono sempre più
i Sibillini come meta dei loro viaggi. Sono in molti, poi, che decidono
di comprare casa qui, attratti dalla tranquillità della vita e dalla natura
di selvaggia bellezza. Abbiamo incontrato dei personaggi un po’ speciali,
gente in cerca di quiete e di calore umano con cui confrontarsi.
Due piccole storie, raccontate in due brevi interviste, che ci fanno capire
ed apprezzare meglio la bellezza del luogo in cui viviamo.
Adam Williams, discendente di una famiglia inglese vissuta in Cina fin
dall’inizio del Novecento, è nato e cresciuto a Hong Kong. Risiede con
la moglie Fumei e i due figli a Pechino, dove lavora da venti anni come
rappresentante di una grande società commerciale dell’Estremo Oriente.
È scrittore di fama internazionale, il suo ultimo romanzo “Il Palazzo dei
piaceri celesti”
- edito in Italia dalla Longanesi - è stato tradotto e
pubblicato in tutto il mondo.
Veniamo a sapere che Adam Williams in questi giorni si trova ad
Amandola. Scopriamo che non è qui per caso, ma che è un affezionato
cliente di un noto albergo della cittadina ascolana e che trascorre qui
molti mesi dell’anno.
Lo incontriamo in una villetta ottocentesca di Amandola che ci viene
messa a disposizione da Oreste, proprietario dell’albergo in cui lo
scrittore si muove come fosse a casa sua. Ed infatti è lui a farci strada
verso il grazioso ufficio arredato con mobili semplici ma di rara bellezza.
Gli chiediamo subito come e quando ha conosciuto questo spicchio
d’Italia.
“A gennaio dello scorso anno ho presentato il mio primo libro in Italia,
a Milano. Mi sono fermato a Milano un solo giorno, il giorno dopo sono
stato ospitato da alcuni miei amici, inglesi, che mi hanno portato a Force,
qui vicino. Era già nei miei progetti comprare una casa in Italia, ma quel
giorno il tempo era terribile: pioggia, nebbia e un vento pauroso.
La prima impressione non è stata ottima, ma poi ho visto la casa che
questi miei amici mi avevano proposto di comprare: un palazzo antico,
bellissimo. Appena ho messo piede in quella casa ho deciso
di comprarla. La stiamo restaurando lentamente, poco per volta, è
una scusa per venire spesso a seguire i lavori…”
Ci parli di lei e del suo lavoro.
Sono cinese da quattro generazioni, dalla fine dell’Ottocento. Io sono
nato ad Hong Kong ed ho passato la mia vita tra l’Inghilterra, dove ho
studiato, e la Cina, dove vivo e lavoro. Sto scrivendo il mio terzo romanzo:
i primi due sono ambientati nei primi del novecento, in Cina. Narrano di
vicende avvenute durante la guerra civile. L’ultimo libro, quello che sto
scrivendo ora, è ambientato in un periodo che va dagli anni cinquanta
agli anni ottanta, periodo della rivoluzione culturale socialista.
Ci dicono che questo è il rifugio dove trova la pace e la
tranquillità per scrivere i suoi romanzi. È così?
Nei miei romanzi non parlo di vicende italiane… ma tutto quello che
scrivo è nella mia testa. Il problema è quindi trovare la concentrazione
giusta per farlo venire fuori! Scrivere un libro è un lavoro di enorme
concentrazione, la finestra della mia stanza qui ad Amandola, che si
apre sui monti Sibillini, è il mio unico svago e mi dà la tranquillità giusta.
Tra l’altro i suoi romanzi sono ricchi di riferimenti storici che
denotano una profonda conoscenza delle vicende che hanno
segnato la storia della Cina dell’ultimo secolo…
È proprio per questo che quando scrivo ho bisogno di staccarmi da tutto
e abbandonare tutti i pensieri. Io sono anche un uomo d’affari,
un ”businessman”, ma quando sono qui riesco a concentrarmi solo su
ciò che scrivo. Non è facile trovare un posto come questo!
Il Signor Williams si scioglie in una gran risata e indica la finestra che
si affaccia sulle pendici del Vettore, come a volerci indicare i luoghi della
tranquillità.
Che cos’è che la affascina di questa terra?
Credo che la campagna di questo splendido posto sia una delle migliori
al mondo. Mi dà la sensazione di essere più naturale, più vera della
campagna toscana.
Non solo, qui è possibile vedere cose bellissime che hanno anche una
grande importanza storica: le tavole del Crivelli, piccoli paesi come
Montefalcone, o città come Macerata ed Ascoli. Niente è più piacevole
che sedersi in Piazza del Popolo a prendere un caffè…
Come pensa che si possano valorizzare e far conoscere al
mondo questi luoghi?
Io qui incontro gente da ogni parte del mondo, è un territorio più
conosciuto di quanto si pensi, vi sono moltissimi inglesi, in alcuni casi
anche troppi! Ma la campagna qui è grande, c’è posto un po’ per
tutti…pensi che ho incontrato anche dei cinesi al mercato!
Mi sono divertito molto: quando mi sono rivolto a loro in cinese avranno
pensato che ero un funzionario dell’ufficio immigrazione, o un esattore
delle tasse che veniva fin qui per scovarli!”
Dopo appena dieci minuti di intervista, un po’ in italiano, un po’ in inglese,
ci sciogliamo anche noi. Adam Williams è un grande intrattenitore,
animato da quell’umorismo raffinato tipico degli inglesi. Inevitabile sentirsi
a proprio agio con lui. I nostri discorsi oramai spaziano dalle questioni
ambientali legate alla massiccia espansione economica cinese,
al passaggio di Hong Kong del 1997 dall’Inghilterra alla Cina.
“Purtroppo il livello di inquinamento dell’aria nelle grandi città cinesi
è il più elevato al mondo, ma questo non è il solo problema: i fiumi e
i laghi sono tutti inquinati, in natura non esiste più acqua potabile.
È sicuramente un grandissimo problema quello dell’inquinamento…
cosa è cambiato dopo il 1997 ad Hong Kong?… la bandiera, quella si,
mi sembra diversa!
Oramai l’intervista ha preso una piega amichevole e scherzosa, ci
sembra l’occasione giusta per chiedere ad Adam quando scriverà un
libro sui Sibillini…
“Non ci crederete ma amo molto la mitologia legata ai Sibillini, vi sono
delle storie meravigliose che mi affascinano molto… quelle
“sheep-woman” mi incuriosiscono…”
ci dice, riferendosi alle Sibille
dai piedi di capra…

Michele Sensini


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