L’importanza
della partecipazione
Il Parco motore
dello sviluppo locale
Acqua: un accordo decisivo
Il ritorno del nobile
signore dei boschi
Giorro, un cervo eccezionale
Gestione del cinghiale:
verso l’equilibrio
L’Osservatorio sul
Turismo nel Parco:
aumentano le presenze
Verso la valorizzazione
dell’area di Castelluccio
Adam Williams
Norma e Maurice Joseph
Un progetto con il CAI
per la segnatura
dei sentieri dei Sibillini
La carta dei sentieri
del Parco Nazionale
dei Monti Sibillini
La vetrina dei prodotti
del Parco Nazionale
dei Monti Sibillini
La banca del germoplasma
EOBEM:
il Parco visto dallo spazio
L’agricoltura nel Parco
dei Monti Sibillini
Storie storiche e
successioni secondarie
negli incontri del
monte Cardosa
Due nuove strutture
all’interno della sede
del Parco
Notizie in breve
Attività ed escursioni
nei Sibillini
Le manifestazioni
nei Comuni del Parco
Serie storiche e successioni secondarie
negli incolti del monte Cardosa

Grazie al contributo concesso dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini
è stato recentemente pubblicato “Serie storiche e successioni
secondarie negli incolti del Monte Cardosa”. Il volume fa parte della
collana “L’uomo e l’ambiente”, diretta dal Dottor Franco Pedrotti e
promossa dal Dipartimento di Botanica ed Ecologia dell’Università di
Camerino.
“Le pecore mangiano gli uomini”, è questo un vecchio detto popolare
quanto mai valido per il territorio dei Monti Sibillini dove, da sempre,
agricoltura e allevamento si sono contesi lo spazio. La pastorizia
transumante, attività economica principale, si affiancava ad un’agricoltura
di sussistenza praticata su ogni terreno disponibile, spesso strappato
al bosco. Ne sono prova le tracce degli antichi terrazzamenti che ancora
oggi sono evidenti in molte aree, fino a circa 1600 metri di quota, dove si
sono spinte le coltivazioni nei periodi di maggiore sviluppo demografico.
Ma oggi, a decenni di distanza dall’abbandono, come si sta evolvendo la
vegetazione laddove l’uomo, dissodando, ha cercato di ottenere la
massima produttività agricola pur su un terreno così difficile?
Si è cercato di rispondere a questa domanda avviando la ricerca in
un’area di antichi coltivi del Monte Cardosa, nel settore occidentale dei
Sibillini. Dall’indagine storica iniziale, che ha permesso di conoscere le
diverse utilizzazioni del suolo già a partire dal 1827, si è giunti all’analisi
fitosociologica (che indica le specie presenti e come tendono a
raggrupparsi) ed ecologica della vegetazione presente oggi.
Con i dati raccolti sono state realizzate sei cartografie il cui confronto ha
permesso di evidenziare come il mosaico di pascoli, boschi e siepi si sia
trasformato nell’arco di quasi 180 anni e di determinare le tendenze della
vegetazione che, nonostante il pesante intervento dell’uomo, mostra
notevoli segni di recupero, comunque rallentati dalle difficili condizioni
ambientali.

Donatella Rosi


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