Giorro, un cervo eccezionale Lincredibile viaggio lungo lAppennino di uno dei cervi reintrodotti Giorro Gualdese dal bisogno mosso... Così ha inizio il poemetto storico La Battaglia del Pian Perduto avvenuta nel 1522 e scritto nel XVII sec. da un rozzo pastore tal Berrettaccia di Vallinfante. E Giorro è il nome che abbiamo scelto per un bellissimo esemplare di cervo di circa quattro anni, immesso nella innevatissima Valle Infante il 9 marzo scorso, insieme ad altri quattordici esemplari di cui dieci dotati di radiocollare. Tutti i cervi con radiocollare hanno un nome, per taluni ispirato dai personaggi della tradizione e cultura locale, per altri dai toponimi di zone da loro utilizzate in modo preferenziale, per altri ancora da loro comportamenti individuali o, semplicemente, per scelte affettive. Come il maramaldo gualdese, Giorro-cervo è di carattere esuberante: vìola confini il gualdese ed entra in terra nursina. Anche oggi, Giorro-cervo, fin dal momento della sua liberazione ha mostrato un comportamento solitario ed esplorativo, proprio in direzione del confine umbro. Ma qual bisogno lo ha mosso? Possiamo forse ipotizzare che questo cervo eccezionale, intelligente e forte, già dedito normalmente ad ampi spostamenti nel suo territorio dorigine nelle Alpi, abbia seguito le proprie pulsioni riproduttive fin dai primi di agosto muovendosi su ampia parte di valli e monti dellAppennino centrale (ben oltre gli ambiti frequentati dal Giorro umano): toccando quattro regioni (Marche, Umbria, Lazio ed Abruzzo) e due Parchi Nazionali (Parco Nazionale dei Monti Sibillini e Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga), evitando centri abitati ed oltrepassando strade di grande traffico e perfino unautostrada. Circa 70 km in linea daria percorsi senza indecisioni dall11 agosto al 15 settembre 2005 fino a giungere nella zona di Isola del Gran Sasso. Una sosta in quella zona e poi , subito, il ritorno al territorio di partenza, presso Castelsantangelo sul Nera: tutto dun fiato, 50 km in linea daria percorsi in meno di tre giorni partendo da Campotosto e forse sugli stessi propri passi! Ma quante esperienze, incontri e difficoltà avranno segnato questa avventura appenninica di Giorro-cervo?! Forse, dapprima la scelta di cercare altri cervi, le femmine in particolare, frustrata dalla presenza di altri e più forti cervi nella stessa zona della Valle Infante di Castelsantangelo sul Nera. Poi la scelta, intelligente e matura, anche un poco audace, di andare oltre e lontano, alla ricerca di nuovi orizzonti verso altri cervi (cerve). Presenze umane e traffico, cani vaganti e lupi, in spazi e luoghi sconosciuti, non hanno fermato Giorro, capace di trovare sempre la via più riservata e sicura nel suo viaggio di esplorazione appenninica. Avrà trovato ciò che cercava? Non è certo ma nemmeno improbabile, considerato che presenze di cervi vi sono pure sui Monti della Laga e alle falde del Gran Sasso. Il suo ritorno rappresenta comunque una risposta: forse, la preferenza comunque e non casuale, per le Terre dei Sibillini! Noi, tutto ciò lo abbiamo finora saputo (ma come tutte le cose animali non completamente le possiamo spiegare), grazie alla moderna tecnologia e allimpegno dei ricercatori sia del Parco Nazionale dei Monti Sibillini che del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti del Laga (Giorro è infatti munito di un radio-collare e viene costantemente controllato). Chi è allora il nostro Giorro se non un nuovo protagonista della vita dellAppennino, autentico messaggero anche dei nostri Parchi?! Massimo Dell'Orso |
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