L’importanza
della partecipazione
Il Parco motore
dello sviluppo locale
Acqua: un accordo decisivo
Il ritorno del nobile
signore dei boschi
Giorro, un cervo eccezionale
Gestione del cinghiale:
verso l’equilibrio
L’Osservatorio sul
Turismo nel Parco:
aumentano le presenze
Verso la valorizzazione
dell’area di Castelluccio
Adam Williams
Norma e Maurice Joseph
Un progetto con il CAI
per la segnatura
dei sentieri dei Sibillini
La carta dei sentieri
del Parco Nazionale
dei Monti Sibillini
La vetrina dei prodotti
del Parco Nazionale
dei Monti Sibillini
La banca del germoplasma
EOBEM:
il Parco visto dallo spazio
L’agricoltura nel Parco
dei Monti Sibillini
Serie storiche e
successioni secondarie
negli incolti del
monte Cardosa
Due nuove strutture
all’interno della sede
del Parco
Notizie in breve
Attività ed escursioni
nei Sibillini
Le manifestazioni
nei Comuni del Parco
La banca del germoplasma

Grazie ad un progetto avviato dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini con
la fondamentale collaborazione dell’A.S.S.A.M (Agenzia Servizi Settore
Agroalimentare delle Marche) si sta realizzando una Banca del
Germoplasma presso il Vivaio Forestale di Piane di Contro di Amandola.
1500 mq di superficie sono stati destinati alla produzione di specie
arboree ed arbustive autoctone del territorio dei Monti Sibillini. È inoltre
prevista la realizzazione di un catalogo delle specie forestali, arbustive
e prative con definizione dei protocolli di riproduzione delle diverse specie
ed individuazione di aree certificate di raccolta con successivo utilizzo
del materiale prodotto e certificato in progetti di recupero ambientale.
Altre piantine, provenienti sempre dal vivaio di Amandola, sono già state
utilizzate nel 1999-2000 per un progetto, attivato nell’alta Valle
dell’Ambro, di “ricostituzione dell’orizzonte degli arbusti contorti”: un tipo
di vegetazione che posto al di sopra della faggeta, è stato, nei secoli
passati, quasi completamente eliminato dall’uomo con il fine di ampliare
le aree pascolive. È nell’ambito di tale progetto che è stata anche
effettuata la reintroduzione del pino mugo e dell’abete bianco; un
intervento grazie al quale, nel 2003, al Parco Nazionale dei Monti Sibillini,
è stato assegnato dal WWF il Panda d’Oro, premio con il quale
l’associazione riconosce annualmente i migliori progetti nazionali di
tutela delle specie e degli habitat minacciati.
Attualmente nel vivaio di Amandola sono presenti oltre seimila fitocelle
di specie diverse ma si punta a raddoppiarne il numero sin dalla
prossima primavera. L’obiettivo è quello di giungere ad una produzione,
progressiva e costante, di pianticelle che dovranno essere altresì
certificate, ovvero debitamente riconosciute come provenienti dal territorio
dei Monti Sibillini. Il Parco ha inoltre promosso un analogo progetto - che
si integra con quello già avviato nel vivaio di Amandola - presso il vivaio -
banca di germoplasma della Comunità Montana Valnerina. Anche in
questo caso la finalità è quella di favorire la produzione di specie vegetali
autoctone e sviluppare tecniche di restauro ambientale e naturalistico,
che verranno sperimentalmente applicate in diverse aree, fra cui alcuni
tratti del sentiero, fortemente eroso, che da Forca di Presta sale sul M.
Vettore. Naturalmente questi progetti debbono rappresentare solo il
primo passo di un impegno che deve vedere coinvolte tutte le
amministrazioni pubbliche: dai Comuni, alle Comunità Montane, alle
Province. Ciascun ente sarà infatti chiamato ad utilizzare, per i propri
progetti di recupero e riqualificazione territoriale, le piantine certificate
appositamente prodotte dai due vivai. Si garantirà così, progressivamente,
il rispetto dei fondamentali equilibri naturali e, nel contempo, si consentirà
il pieno il decollo dei due vivai- banche di germoplasma, che devono e
vogliono essere a servizio della montagna e che, dal canto loro possono
offrire un’occasione straordinaria per garantire nuova occupazione,
altamente qualificata, anche nel territorio del Parco.

Michele Sensini


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