Il Parco motore dello sviluppo locale Il 2005 è stato un anno in cui, nonostante il blocco di spesa determinato dalla legge finanziaria che ha impedito al Parco di dispiegare compiutamente la sua azione, sono stati conseguiti risultati di sicuro rilievo. In primo luogo si è finalmente affermata lidea di un nuovo modello di Parco che deve essere visto quale soggetto che catalizza le forze e le energie del territorio sì che queste possano determinare la nascita di progetti ed azioni concrete. Larea protetta cioè, non per sostituirsi alle autonomie locali, bensì per promuovere le iniziative nate dal basso, coordinarle e legarle in un legame vivo ed in continua evoluzione. A tal proposito risulta emblematico lo sforzo di coordinamento operato dal Parco che ha portato ad un impegno congiunto fra Comuni, Comunità Montane e Province per la realizzazione di un articolato programma di tabellazione che dalle aree esterne dei Sibillini, come ad esempio lAutostrada Adriatica, permetterà di arrivare al territorio montano e successivamente di muoversi al suo interno, grazie ad una informazione aggiornata ed esaustiva, che consentirà anche di raggiungere i diversi punti informativi, i musei ed ogni altro elemento di pregio ed interesse del territorio. Altrettanto importante è stata lazione avviata, in collaborazione con il Club Alpino Italiano (CAI), che sta progressivamente portando alla segnalazione orizzontale di 70 fra i sentieri più interessanti e frequentati. Questo peraltro non è che il primo passo verso un programma di organizzazione della fruizione del territorio, assai vasta ed articolata, che è stata descritta nella carta dei Sentieri del Parco Nazionale, recentemente pubblicata dal Parco. Nel corso del 2005 si è inoltre concluso il progetto LIFE camoscio che permetterà di far tornare, nella primavera del 2006, i primi esemplari di questa specie nellarea faunistica di Bolognola. Successivamente si provvederà, con la collaborazione degli altri parchi nazionali dellItalia centrale, alla liberazione di alcuni esemplari direttamente in natura, in attuazione del Piano Nazionale per la Salvaguardia del Camoscio Appenninico. Straordinario successo ha ottenuto anche la prima fase di reintroduzione del Cervo avvenuta nel territorio del comune di Castelsantangelo, che dovrà peraltro ulteriormente svilupparsi nei prossimi anni, sì di garantire lo stabilirsi di una popolazione stabile sui Sibillini, al fine della progressiva ricostituzione degli equilibri ecologici; ciò senza peraltro dimenticare le positive ricadute, anche in termini turistici, che loperazione determinerà. Il 2005 ha visto inoltre il completamento della nuova sede del Parco che oltre a garantire una maggiore funzionalità, in termini di operatività agli uffici dellente, ha anche arricchito Visso, uno fra i borghi più belli dItalia, di un giardino didattico. Unarea verde che, nel corso dei prossimi anni, diverrà indubbiamente un punto di richiamo ed interesse, sotto il profilo didattico, per il mondo scolastico. Interessanti anche i due nuovi progetti avviati rispettivamente con lASSAM e con la Comunità Montana della Valnerina per lammodernamento ed il riconoscimento dei rispettivi vivai quali centri di produzione di specie forestali ed erbacee certificate che potranno così essere utilizzate per tutti gli interventi di recupero e riqualificazione ambientale da realizzarsi da parte degli enti locali. Si potrà così avere unalternativa appropriata evitando di utilizzare materiale vegetale proveniente da altre parti dItalia o addirittura del mondo. Il progetto porterà altresì al recupero sperimentale di alcuni tratti del sentiero, fortemente eroso, che da Forca di Presta sale al M. Vettore ed all impianto di ulteriori esemplari di pino mugo; una specie che scomparsa dai Sibillini è stata recentemente reintrodotta, dal Parco, nellalta Valle dellAmbro. Nel 2005 è stato poi completato il progetto agricoltura sostenibile che ha permesso di delineare le problematiche e la realtà del settore nei Sibillini (i dati saranno oggetto di un volume che verrà pubblicato nella serie dei Quaderni Scientifico-Divulgativi del Parco). Analogamente si sono conclusi alcuni progetti pilota in agricoltura, avviati dal Parco in collaborazione con diversi soggetti sul territorio: i progetti sperimentali di allevamento semi-estensivo dei suini allaperto, di promozione di piante officinali e medicinali, di valorizzazione dei vitigni locali e quello che ha permesso di individuare 70 aziende agricole disponibili a commercializzare direttamente i loro prodotti (consultare per i dettagli il sito www.sibillini.net). Tutti i progetti hanno avuto come obiettivo fondamentale quello di trasferire sul campo nuove soluzioni e prospettive: essere cioè unoccasione ed un segnale importante per una riflessione congiunta con gli operatori agricoli del territorio, sì da garantire, sempre più, uno sviluppo rurale in reale equilibrio con lambiente. La nuova alleanza che si sta così stabilendo sui Sibillini fra Agricoltura, Ambiente e Sviluppo è quindi un segnale importante che sicuramente sarà foriero di positivi risultati per il territorio del Parco, ma che determinerà anche benefiche ricadute nelle aree circostanti. Un successo di particolare importanza è stato anche conseguito nel settore delle acque dove - in seguito ad un incontro con le diverse Autorità di Bacino, compresa quella Nazionale del Tevere - è stato valutato positivamente il Piano delle Acque del Parco, da cui discenderanno poi le norme fondamentali per la tutela del patrimonio idrico dei Sibillini. Un patrimonio che, nel corso degli ultimi decenni, è stato peraltro oggetto di un utilizzo spesso irrazionale che ha portato addirittura alla captazione di oltre due terzi delle sorgenti esistenti. Altrettanto di rilievo laccordo, recentemente formalizzato con la Regione Marche, sulla base del quale i due enti, con la collaborazione, in particolare, del Corpo Forestale dello Stato, provvederanno al controllo ed al monitoraggio delle acque captate nei Sibillini, con particolare riferimento alle sorgenti del Nera, in unottica di rispetto del Deflusso Minimo Vitale (DMV) e prevedendo, ove necessario, anche una revisione del quantitativo di acque assentito in passato. Si sono inoltre concretizzati ulteriori accordi di collaborazione con diversi altri comuni del Parco fra cui: Castelsantangelo sul Nera, per lavvio della gestione dellarea faunistica del cervo che era inutilizzata da diversi anni; Norcia, con il quale è stato invece sviluppato un programma - successivamente finanziato dal Ministero dellAmbiente - per una riorganizzazione delle attività nei Piani di Castelluccio in unottica di valorizzazione attenta del turismo, ma anche di pieno rispetto dellambiente naturale; Amandola, per il completamento del Museo Antropogeografico. Analoghi accordi, che insieme ai precedenti sono stati finanziati dal Ministero dellAmbiente per un importo complessivo pari a oltre 1.690.000.000 Euro, si sono concretizzati con altri comuni del Parco: Montefortino, Montemonaco, Arquata del Tronto, Pievebovigliana, Cessapalombo, Visso, Preci, ecc... Conclusi, oltre allOb. 2 che ha visto la nascita di una rete di musei in diversi comuni dei Sibillini (descritti nella guida I Musei del Parco), numerosi altri progetti, in molti casi curati direttamente dai comuni. Essi si sono così andati ad aggiungere a quelli già realizzati nel passato, con i fondi del Programma Triennale per le Aree Protette, dell Obiettivo 5B), dei Leader Marche ed Umbria, del Programma Natour, ecc... Tutti progetti che, oltre a muovere una massa finanziaria considerevole, hanno permesso di definire in uno spirito di collaborazione con il Parco, anche quelle linee strategiche che risulteranno fondamentali per gli assetti e gli equilibri futuri dei Sibillini. Il 2005 ha quindi visto emergere una nuova idea e concetto di Parco. Quello di un Parco che si confronta positivamente con la realtà e le problematiche locali che, in sintonia con gli altri soggetti istituzionali, trova soluzioni articolate per risolvere le diverse problematiche e che soprattutto vuole contribuire a pianificare e programmare lo sviluppo del territorio, garantendo la conservazione dellambiente, nel rispetto delle legittime esigenze anche delle future generazioni. Alfredo Fermanelli (Direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini) |
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