Gestione del cinghiale: verso l'equilibrio Il 1° dicembre 2005 si è positivamente concluso il primo anno di attuazione del Piano Triennale di Gestione del Cinghiale. Complessivamente, nel periodo che va da dicembre 2004 a luglio 2005, il Piano ha portato al prelievo di 512 capi, contribuendo così a contenere la densità del suide entro i limiti ritenuti ecologicamente ed economicamente sostenibili. La popolazione totale di cinghiale, infatti, stimata per lintero territorio del Parco nel giugno 2005, supera di poco le 1900 unità, confermando una tendenza ad una stabilizzazione che segue ad una drastica diminuzione registrata soprattutto tra il 2001 e il 2002. Certamente, al contenimento della popolazione di cinghiale nel corso del 2005 hanno contribuito le copiose nevicate, protrattesi fino a primavera inoltrata. È proprio a causa delle eccezionali condizioni meteorologiche che gli interventi di prelievo hanno avuto una durata inferiore rispetto a quanto programmato. Coerentemente alle linee guida per la gestione del cinghiale nelle aree protette redatte dal Ministero dellAmbiente e dallIstituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS), il Piano, articolato in programmi annuali, individua gli obiettivi e i mezzi ritenuti più idonei a garantire una presenza del suide compatibile con il mantenimento degli equilibri ecologici e delle attività agricole tradizionali, senza dimenticare dellimportante ruolo ecologico svolto dalla specie, soprattutto come principale preda del lupo. A tal fine, gli obiettivi sono definiti sulla base di accurate attività di ricerca e monitoraggio, svolte sul campo da zoologi esperti, finalizzate alla valutazione dei danni arrecati dal suide agli ecosistemi naturali e agricoli, alla stima numerica della popolazione della specie e alla studio delle sue dinamiche nel tempo e nello spazio, anche in rapporto a diversi fattori ambientali quali le condizioni meteorologiche e la produttività dei boschi. Sulla base dellesperienza maturata nellambito del Piano quinquennale, i metodi di controllo numerico si basano sul prelievo selettivo, soprattutto tramite lormai collaudata tecnica dellabbattimento da appostamento fisso effettuato dagli operatori appositamente formati dal Parco, sotto la sorveglianza del Corpo Forestale dello Stato. Inoltre, come peraltro raccomandato dallINFS, il Parco si impegna per incrementare limpiego della tecnica delle catture, con il coinvolgimento diretto degli agricoltori. A.R. |
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